Fu un freno scriteriato per improvvisa frenata a farti precipitar giù su una squallida ambulanza dove in veste candida di donna sublime e in camice bianco di medico di guardia, da sirena spietata e non a sirene spiegate, lenivi la sofferenza di un povero ammalato con la tua dolce presenza. Per trauma cervicale d'allor ti gira la testa ma certamente mai come me la fai girar tu. È giunto allora il tempo, mia Musa altolocata, che tu mi ti conceda, o meglio, non fraintendere, sono un moralista convinto ma dal bello vinto, concedimi almeno un istante di ascolto solo per gli auguri di pronta guarigione. Dopo i tuoi primi passi in pronto soccorso adesso è in medicina che necessita la tua presenza se, con disarmante grazia ed eccelsa leggiadria, addomestichi finanche il virus dell'epatite B. Sarà, però, l'ecografia clinica a consacrar la tua docenza sicché d'ora in avanti la diagnosi critica, un dì di natura incerta, grazie a Te, son certo, non esisterà più.
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