Poesie personali


Scritta da: Ichthys
in Poesie (Poesie personali)

Sto arrivando

Sto arrivando.
Sarò semplice come una foglia.
Vedrai solo la mia superficie
ed io solo la tua,
ma basterà a meravigliarci.
Rinnegherò tutto quello che non serve,
tutto quello che non devo mostrarti.
Resterà l'essenza del mio amore,
più semplice di una foglia.
Mi sono staccato dal mio albero
pieno di foglie e malattie
e sto arrivando da te, mia terra.

Sto arrivando.
Sarò leggero e quasi indolore
quando cadrò su di te.
Non ora, non domani,
forse solo tra mille anni,
ma arriverò, prima o poi.
Aspettami lì e non fuggire,
perché sento che i nostri destini
vogliono che marciamo insieme.
Mi sono staccato dalla mia vita
piena di anime disperate
e sto arrivando da te, mia terra.
Composta domenica 14 giugno 2015
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    Scritta da: www Alloradillo it
    in Poesie (Poesie personali)

    Natale di Solitudine

    Come un sacchetto, abbandonatouomo segnale cartello solo
    nella grande piazza, rollando
    arrotolatolandomi su me stesso
    sospinto dall'aria
    vado incontro al vento,
    alle tante persone
    che fanno così ingombrante
    la mia solitudine.

    Scontrandomi con ostacoli
    figure indifferenti
    che di sfuggita,
    distratti dalle vetrine
    vedono un rifiuto passare.
    M'ignorano, anonimo
    Io, solo
    volo via finché c'è vento.

    Non è aura di bell'alba,
    ma ventaccio ghiacciato sulle orecchie,
    congelate dal suo battere senza pietà:
    Poter almeno sentire
    una musica alternativa
    ai jingles di Natale!

    Come ogni anno nella piazza
    un grande albero è addobbato
    a festa:
    puntuale il Natale
    decora la mia persona
    di solitudine.

    Mi siederò ancora qui
    sui miei cartoni
    a farmi guardar storto
    dalla gente felice
    come gli rovinassi la festa
    solo perché con una mano
    cerco un contatto
    domando timidamente
    una piccola moneta.

    Natale,
    l'anno sta per finire:
    donerà solo un altro inverno,
    sempre più ghiacciato
    dai cuori della gente.
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      Scritta da: Vito Rattoballi
      in Poesie (Poesie personali)

      Sono diventato cieco...

      Scrivo la parola che mi confonde
      seguo un tripudio orrendo, fosco
      la stupidità è la forza
      non si può scendere le scale e non scrivere la pagina
      attraversare l'infinito con le braccia alzate
      prendetevi in giro, se potete
      prendere una nota con un vibrafono
      aggiungere l'incalcolabile suono
      presto il sogno ti prenderà
      raccontare l'inesistente
      aggiungo in una miscela di sale
      senza le parole il segno è inutile.
      Sono diventato cieco dei petali delle tue rose,
      mentre raggiungo le musiche del tuo tempo.
      Composta martedì 23 giugno 2015
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        in Poesie (Poesie personali)

        Forte su flavi campi picchia il sole

        Forte su flavi campi picchia il sole
        raro è qualche albero ombroso
        nelle gole rapaci diurni roteano
        rocce corruscano su declivi feraci.
        Giorni ferventi forieri d'afa
        per frescure in moratoria e lontane
        invieranno tutti ai monti o al mare
        si vuoteranno piazze e strade
        più tra i greti morderà l'arsura.
        Ciclico e uguale tutto si snoda
        nelle sue forme e nei suoi modi
        ripetibile scorre il nastro
        del tempo con le sue stagioni
        e nulla nel suo fluire lo muta.
        Chi va altrove in cerca di ristoro
        non fiuta il destino, miope poco vede:
        i bessi sognano bronzature invidiabili
        che diano nuova tonica all'eburneo corpo,
        i frugoli, sull'arenile intasato,
        (non contaminati da dolori e delusioni)
        armeggiano con i loro attrezzi
        friabili mura di cinta e torri erigono;
        si raccolgono pinoli, si vola su bici
        si bivacca tra boschi e si respira.
        Verrà poi la brevità del giorno
        consueta e in leggerezza
        la malinconia dell'autunno
        il freddo e l'uggia dell'inverno
        e si aspetterà di nuovo
        di partecipare a un'altra estate.
        L'egro ermo pensare del vecchio solo
        che non a garganella
        ma a gocce di vita si disseta sa
        e non ignora che non solo a scaglione
        ma pure a caso immite la morte viene.
        Sul contingente attuale e stagionale
        ci imbarchiamo e sbarchiamo
        acciuffando pezzi di vita che passano
        con un cuore sempre più disabitato.
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          Scritta da: Mauro Albani
          in Poesie (Poesie personali)
          Vorrei respirare l'aria dei tuoi risvegli
          mentre un sospiro ti fa immaginare il mio viso;
          giocare con i tuoi capelli
          mentre mi guardi con severo interesse;
          essere presente nel tuo cuore e nella tua anima
          come una presenza non ingombrante ma garbata,
          perché la mia vita sente la tua vita
          come un fiore si ciba di luce
          come il mare culla le mangrovie.
          A volte un sogno può essere realtà
          basta guardare l'infinito.
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            Scritta da: Stefano Medel
            in Poesie (Poesie personali)

            Le estati da bambino

            Pomeriggio che non passa mai,
            non sai che fare,
            dove andare,
            con chi parlare;
            la ragazza ha preso il volo;
            ti mancano i giorni dell'adolescenza,
            con la nonna,
            la vecchia casa,
            il tempo,
            che passava tranquillo,
            l'orto,
            il vecchio pozzo;
            gli anni sono volati,
            troppo in fretta.
            Composta martedì 23 giugno 2015
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