Poesie personali


Scritta da: Gerardo Migliaccio
in Poesie (Poesie personali)
Un seme è...
l'inizio
Il primo atto di pensiero
Il primo atto di Fede
Il concepimento.

A nude mani, due furono i padri
i Contadini in Madre terra.

L'ho sognato! Disse uno.
L'ho piantato! Disse l'altro
Una visione! Disse uno.
Un'azione! Disse l'altro.

E fu piattaforma!

L'albero spuntò...
disse lui, abbiatene cura
e Volò via, nel vento!
Nacque...

Fratello Francesco
lo battezzò Onestà, con l'acqua dei mari,
a braccia a braccio nuotava
Attraversando i continenti
tra fuochi, fulmini e tempeste,
e d'incanto arrivò sulla nuova terra,

tanti fiori spuntarono, era primavera!
L'arcobaleno si vide!
In intrecci
rami foglie e fiori
protesi verso il cielo azzurro!

Profumo di rivoluzione cittadina,
Sospinta da sentimenti
che rabbrividivano il tremor dei Popoli
Era la grande festa in città...
della città eterna.
La terra dei popoli del mondo.
Fu coscienza collettiva!

L'euforia, musica, balli e clamore mediatico
scosse l'albero, l'albero della vita!
Caddero cinque stelle
Amore, arte, lavoro, scienza e coscienza.
Era la vera libertà, in movimento,
Era la Democrazia partecipativa
la democrazia diretta.
Composta venerdì 20 novembre 2020
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    Scritta da: Mario Tammaro
    in Poesie (Poesie personali)

    Fu la notte

    Struggente fu la notte in cuor mio, come brama venne, venni anch'io! Sul pensier di dolci carni senza alcuna tenera carezza, il mio essere incontrollato vinse la sua pura insicurezza, senza tregua, incessante fu insieme quell'istante, che finì come ogni fine nel desiderio di venire.
    Composta giovedì 1 ottobre 2020
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      Scritta da: Daniela Cesta
      in Poesie (Poesie personali)

      Profumo di castagne

      Profumo di castagne arrostite
      sul crepitio delle fiamme del camino
      brillante nel semibuio, tra la tenue luce
      che entra dai vetri di un pomeriggio
      piovoso e nebbioso di novembre.
      Il chiarore sembra fuggire veloce
      come le nostre vite terrene,
      momenti, attimi, istanti, che passano
      senza che ce ne accorgiamo, perché
      noi ci sentiamo sempre gli stessi di sempre,
      mentre viaggiamo verso una eternità sconosciuta,
      con un fascino misterioso e infinito.
      Ogni nuovo autunno, ci costringe a meditare
      nell'oblio delle foglie che cadono,
      nella silenziosa ambiguità dei colori sgargianti,
      della natura che cambia.
      Essenza di castagne che ricorda
      la nostra infanzia accanto ai nostri cari
      che non ci sono più.
      Sensazione, grazia, incanto di un tempo lontano
      come attimo fuggente di luce prima della notte,
      come momento brillante di un tempo che fu,
      come emozione che avvinghia il cuore
      riempiendoci di calore e amore.
      Composta venerdì 20 novembre 2020
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        Scritta da: Paolo Delladio
        in Poesie (Poesie personali)

        Dove finisce il cielo

        Oltre i confini del cielo
        sento le stelle cantare
        vedo le streghe ballare
        il volto ridente del sole

        al di là della sfera celeste
        mi avvio su una lattea via
        la luna culla un lesto vate
        sublime l'estro di un astro

        l'eco di sirene in un nero buco
        la danza in un bucolico velo
        illumina un lontano orizzonte
        proprio là dove finisce il cielo.
        Composta giovedì 19 novembre 2020
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          Scritta da: Carmine De Masi
          in Poesie (Poesie personali)

          Cuore

          Lontano, dove il mare risplende e
          la brezza forte sembra una leggenda,
          una madre seduta su una vecchia panca
          aspetta il ritorno della figlia, è ormai stanca;
          sente il dolore della lontananza
          una lacrima cade sul viso e avanza...
          per lei è un dolore atroce.
          Come un eco
          ricorda appena la sua voce.
          Composta domenica 15 novembre 2020
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            Scritta da: GENNY CAIAZZO
            in Poesie (Poesie personali)

            Faccio finta

            Faccio finta che tutto vada bene
            in fondo basta che stiamo insieme,
            provo pena e vergogna
            la felicità è una menzogna,
            invento una favola speciale
            con un buon inizio e un magnifico finale,
            mostrandomi allegro inganno la gente
            faccio il clown e per tutti sono divertente,
            faccio finta di essere felice e appagato
            tanto da solo mi sono condannato,
            le colpe sono solo mie
            io ho scelto una vita di bugie,
            ormai sono bravo a non farlo capire
            mi viene facile sorridere e mentire,
            non ascolto più la voce del
            cuore che da sempre mi dice:
            per favore fammi battere
            voglio essere felice.
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