Lontano è dei mirtilli il tintinnio, e le foglie nel vento cambian di colore, settembre prepotente ci riporta al dunque, di far legna e di guardare avanti, il freddo della vita solenne incombe.
Composta giovedì 26 settembre 2013
Lontano è dei mirtilli il tintinnio, e le foglie nel vento cambian di colore, settembre prepotente ci riporta al dunque, di far legna e di guardare avanti, il freddo della vita solenne incombe.
Mancava al mio giardino un fiore
Che desse vita al resto
All'oleandro, al pesco, al rosmarino
Nel mio deserto senza un rivo d'acqua
È nata una ginestra
Ed il profumo ha trasformato il tutto
io che irroravo intorno con poca abbondanza
così distratto
come il passar di un vivo tra le tombe, oggi...
Il ticchettio di questa pioggia nuova mi confonde
questa sete troverà pace.
Scorcio di fiume amico
dai miei pensieri
capace di rapirmi
Scorgo, dietro la curva,
un'immaginario che
dal mio passato ritorna
Ed un lampo di gioia
percorre il mio essere
rassicurandomi nel mio presente.
Professa il dinamismo.
Non c'è abbastanza tempo da poterlo perdere e sprecare.
Non c'è un altro treno in corsa sul quale saltare.
Non ti fermare.
Esplodi.
Crea.
Esplora.
Guardati attorno con gli occhi affamati di bellezza.
E trovala.
Muta come fanno le stagioni.
Perdi le vecchie convinzioni.
Accogli il cambiamento.
Sperimenta.
Lascia agli alberi la loro imperturbabile calma.
I nostri piedi sono naturalmente privi di radici.
I poeti di campagna nessuno li nota, sono invisibili come l'aria che si respira ma non si può vivere senza.
I poeti di campagna scrivono del sole e delle stelle e della luna ma come le stelle sono lontani e come la luna riflettono una tenua luce, però come il sole riscaldano i cuori degli affranti.
I poeti di campagna si commuovono e si entusiasmano dinnanzi al grande mare e i loro occhi si illuminano alle albe e ai tramonti dei giorni mentre gli altri camminano indifferenti nella loro via.
Chiedo a questa finestra
affacciata sul mare
di farmi respirare un po' di cielo.
Scrivo qualcosa sul vetro nero
forse è prosa
forse poesia.
Una stella lontana brilla
sempre più forte
la magia di un cuore
che ci apre le porte.
Abbracciamoci, teniamoci stretti
e non lasciamoci andare
questa notte nulla
potrà farci del male,
questa notte è luce
che non può naufragare.
Buon Natale dolcemente piano
dietro le vetrine illuminate
dove splendono fiori coltivati
che ostentano superbia di colori
col verso degli alberi spogli
e candeline accese
a questo inverno gelido di cuori
intirizziti sulle dure zolle
sopraffatti dal persecutore.
Sogni postati al seno delle notti
coinvolti dalla sorte di momenti
scintillano più fortemente amari
sciogliendo al cielo fiamme
di preghiere
dentro il buio funesto delle ore,
mentre il vuoto fitto che si annida
tra le maglie dell'insofferenza
dopo la pioggia fitta di divieti
lascia aperte pozzanghere ribelli,
la stella di Natale ancora brilla
dietro il tunnel profondo dell'attesa
come un arcobaleno.
Buon Natale.
Intorno a te
sassi, abbaglianti,
e suoni di chitarre.
Sovente, l'ombra sinistra
mi appare, arsa e poi spenta,
come un filo di seta.
Dovunque, domani, voleranno
ancora i gabbiani
sopra i teschi nudi
delle nostre fantasie inesauribili.
Uomo solo, solo finché vivi,
hai fede finché vivi,
lotti per aver il tuo diritto alla vita;
sorridi finché hai tempo,
anche se non sai con chi parlare;
ti sembra di star solo sognando,
vivi senza illusioni;
è tutto come un uragano
che ti travolge nello spazio.
Vivi con ragione,
non come un aquilone
che non sa perché va su, col vento.
Mandi alla deriva
i panni sporchi dell'ipocrisia,
non batti mai i sentieri della schiavitù,
vinci sempre la tua lotteria,
non hai paura mai di niente;
chi stringerà la tua mano
mai si sporcherà.
Vai per la tua via,
vivi in libertà
ed un giorno avrai
per amico il Signore.
In uno specchio pulito
stasera ho incontrato i tuoi occhi
che piangevano.
Stasera ho ritrovato
labbra di rugiada
tra lingue di fuoco.
Tra mille rintocchi
è tornato l'amore
come alba sorgente sulla neve.
Smeraldi di gioia
brillavano intorno
sulle ali del vento
seppellendo il passato.