Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Soffriremo ancora per molto
il tormento della mascherina
in attesa che il virus muoia
mediante la ricerca dell'uomo.

Così dicono alcuni che credono
altri invece sono molto scettici.
Un virus non muore così presto
ma prima uccide e poi si arrende.

Dobbiamo aprire gli occhi alla vita
cercando un bel sorriso che uccide
il malumore e la triste malinconia
che sono il rifugio dei nostri virus.

Apriamo il nostro cuore alla speranza
ventiliamo la tristezza che ci invade.
A ogni giorno diamo allegria e pace
eliminando dal cuore lacrime e brace.
Composta mercoledì 16 settembre 2020
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Viviamo su una terra piena di misteri
    dove noi suoi abitanti siamo un gregge
    chiuso in un ovile per paura di un virus
    che sta uccidendo l'umanità e l'amicizia.

    Diamo la colpa a falsi scienziati e politici
    con cuori e menti malate piene di chimere
    ma forse la colpa è di tutti noi esseri mortali
    che ci crediamo padroni e signori del creato.

    Quando noi esseri creati a immagine di Dio
    ci crediamo padroni e signori senza confini
    allora non possiamo eliminare vecchi e malati
    per avere una società a servizio di scalmanati.

    Apriamo occhi e cuori, noi tutti esseri terrestri,
    non ci facciamo abbindolare da tanti megalomani
    e da falsi padroni di scienza, politica e ricchezza.
    Leggiamo i cuori costruendoci un mondo migliore.
    Composta mercoledì 23 settembre 2020
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      Scritta da: Pietro Colucciello
      in Poesie (Poesie personali)

      Cielo

      E mi capita di ritrovarti sempre la sera.
      Quando tutti dormono ed è silenzio.
      Quando ripenso alla giornata trascorsa.
      Quando guardo il cielo e cerco le stelle.
      Quanto ti cerco tra le stelle.
      Perché da quando sei andata via mamma non esistono più notti fredde e buie.
      Perché del mio cielo sei la stella più bella...
      continua mamma.
      Oggi come ieri ad illuminare i miei passi.
      A far luce nel mio cielo.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Ho aperto il cuore alla speranza
        in questo tempo di rifugio forzato
        di tanto silenzio che matura dentro
        mentre gli occhi guardano in alto
        sempre con paura di un soprassalto.

        Dal cielo aspetto una risposta vera
        perché dalla terra sbocciano spine
        nate da laboratori e false ideologie
        visto che si crede più nella scienza
        che nel Dio dell'amore e sapienza.

        Laviamoci sempre il cuore e la mente
        per poter ascoltare il vero messaggio
        che sboccia silenzioso dentro di noi.
        Quando tutto tace e il nostro cuore vola
        moriranno i virus che uccidono il cuore.
        Composta martedì 20 ottobre 2020
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Non posso lamentarmi di questo autunno
          in terra aragonese piena di sole e colori,
          ma con l'intruso coronavirus battagliero
          abbiamo tutti occhi aperti rivolti al cielo.

          È una piaga che sta durando molto tempo
          su questa terra racchiusa nel suo silenzio
          mentre la paura ci mantiene chiusi e tristi
          per paura di perdere presto la nostra vita.

          La tristezza invade già il cuore della gente.
          Gli occhi ogni mattina sono rivolti al cielo
          ma il nostro cuore riprende a battere forte
          in attesa che la scienza trovi una risposta.

          La vergine del pilar ci abbraccia e protegge
          come sempre ha fatto in questi due millenni.
          Confidiamo sempre in lei come madre buona:
          ci darà una mano e ci stringerà al suo cuore.
          Composta lunedì 12 ottobre 2020
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Ci siamo tutti chiusi nelle case
            come le buone lumache in letargo
            in attesa che il nuovo virus muoia
            e l'umanità intera respiri aria buona.

            Ci troviamo tra l'incudine e il martello
            da quando il virus comanda a bacchetta.
            Non siamo liberi di lavorare e incontrarci
            perché al virus non piacciono gli abbracci.

            La nostra bella terra con i suoi abitanti
            sembra un pianeta chiuso nel silenzio
            dove il giorno e la notte sono uguali
            con poca musica e sogni annegati.

            Speriamo che la scienza trovi un rimedio
            per fermare tanti dolori e morti a catena.
            Sembra che il virus cerchi una vendetta
            su questa terra con malattia maledetta.
            Composta martedì 10 novembre 2020
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