Poesie personali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie personali)

Notte che indulge

Notte che indulge
alle porte del buio,
universi strani,
notturni,
mondi a parte,
la notte e i suoi segreti,
i suoi amori,
i sospiri,
i sogni;
insonnia,
le ore non passano più,
sembrano secoli che si fermano,
tutto si blocca,
il mattino è una chimera lontana,
e sperduta.
Non fai che pensare,
ricordare il passato,
che non tornerà più.
Composta lunedì 19 settembre 2016
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    Scritta da: nina.*
    in Poesie (Poesie personali)
    Prendi la rosa...
    essa ha un gambo lungo.
    I suoi petali profumati, sai chi sono?
    I tuoi anni giovani i gambi, la vita.
    Ci sono le spine,
    sì!
    Quelle sono i tuoi dolori.
    La prendi fra le due dita
    attenta a non provar dolor.
    Non temere, anche i suoi anni trascorrono.
    Quello che rimane a te e il suo profumo.
    Il tuo è quella della rosa.
    Composta lunedì 29 agosto 2016
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      Scritta da: Ciro Marciano
      in Poesie (Poesie personali)

      Il bello del superfluo

      Di notte quando il sole è andato via
      Il cielo diventa misterioso
      Come lo sguardo di una donna
      In attesa dell'uomo che gli passerà accanto

      In quelle notti a tirar tardi
      Ci sono anche io
      Alla ricerca del tuo viso
      Nascosto tra la luna e l'oblio

      Di giorno quando le stelle volano via
      Seguirò la scia dei ricordi
      Riflettono immagini della nostra vita
      Custodite nell'essenza delle emozioni

      Le parole hanno il dono del silenzio
      La bellezza ne richiede il diritto
      Averti più vicino del nulla
      Rende superflua anche questa poesia.
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        Scritta da: Ciro Marciano
        in Poesie (Poesie personali)

        Un posto per me

        C'è posto per me nei giorni di luna calante
        volevo sapere se il tuo nome è sempre lo stesso
        logico pensare che io non ricordi il tuo viso
        lentamente le immagini si sono dissolte

        il posto ideale è qui vicino a me te
        c'è un posto in ognuno di noi
        che nessuno conosce
        il segreto è cercarlo negli altri
        soli non ci è concesso entrare

        c'è posto per me nelle notti ad aspettar l'alba
        quando incontrerò il desiderio di tenerti la mano
        sospirerò l'alba dei giorni eclissati dal silenzioso addio
        lasciando pezzi di cuore lungo la strada dell'incertezza

        il posto ideale è qui vicino a me te
        c'è un posto in ognuno di noi
        che nessuno conosce
        il segreto è cercarlo negli altri
        soli non ci è concesso entrare

        c'è posto per me nei giorni di sole lucente
        in prati infiniti sospesi oltre l'arcobaleno
        voliamo oltre il sentiero della ragione
        è ovvio che saremo noi a decidere il percorso
        c'è posto per me nelle notti ad osservare le stelle
        uno spettacolo di magia nel cielo è in scena

        il posto ideale è qui vicino a me te
        c'è un posto in ognuno di noi
        che nessuno conosce
        il segreto è cercarlo negli altri
        soli non ci è concesso entrare.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Il fremere dell'anima

          Pare l'anima tua
          incendiare la mia
          volontà che insegue
          impavida il tuo
          marmoreo corpo
          mentre si slancia
          ardita e rapita
          verso cieli
          accarezzata dalle stelle
          in un flutto di denso calore
          che penetra costantemente
          il mio cuore!
          Così mi appari
          nell'opaca luce
          della ridente luna
          come sei bella
          la sera il luccichio
          dei tuoi occhi azzurri
          piccoli lampi
          nel temporale
          che freme tormentoso
          nell'anima mia.
          Composta sabato 17 settembre 2016
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            Scritta da: F. Mereghini
            in Poesie (Poesie personali)

            È tutto, è niente

            Un caldo abbraccio che ti illumina il cammino,
            così caldo che non hai bisogno di scaldarti,
            così vero che non hai bisogno di altre certezze,
            così forte che non hai più paura.

            Una sberla che ti sveglia dal sonno,
            così fredda che non basterebbe la lava,
            così falsa che ti crolla tutto,
            così fragile che si spezza,

            che ti spezza.

            Un giano bifronte che prevalica ogni ostacolo
            ma non sa che l'ostacolo è proprio lui.
            Due facce della stessa moneta,
            due parti dello stesso luogo.

            Destra e sinistra,
            su e giù,
            dentro e fuori.
            Ma dove?

            Forse non lo troverai mai.
            Forse è davanti a te.
            Forse lo hai già conosciuto.
            Forse ti ha già spaventato.

            Ti annichilisce,
            ti fa a brandelli,
            ti cura,
            ti completa.

            Ti accoglie,
            ti allontana.

            Tocchi una immateriale luna bianca
            Piena
            Vuota
            È tutto
            È niente.
            Composta domenica 18 settembre 2016
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              Scritta da: Stefano Medel
              in Poesie (Poesie personali)

              L'ultimo paese

              Da quello che si vede, e
              da come vanno le cose,
              e da come si sta mettendo,
              l'Italia, è proprio destinata
              ad essere un paese fetente,
              brutto,
              invivibile,
              e con una qualità della vita
              low, bassa a livelli bestiali
              e pre industriali;
              l'ultimo paese è il nostro,
              senza frontiere,
              senza controlli,
              con leggi deboli e mosce,
              dove tutto è affidato
              alla volontà del singolo,
              e dell'uomo della strada;
              lo stato è assente,
              carente,
              lontano,
              latitante,
              i servizi sono pochi
              e le tasse tante,
              facciamo come i gamberi,
              e mi sembra sempre peggio;
              e la società italica,
              è il riflesso della classe politica
              e del governo di merda che abbiamo;
              il sociale è duro,
              la vita è pensante,
              violenta,
              siamo costretti sempre a sgomitare,
              a fare casini,
              a litigare per ogni cosa;
              un paese di merda,
              l'ultimo paese.
              In fondo alla sentina d'Europa;
              in balia di tutto,
              delle migrazioni
              e non solo.
              Eppure miracolosamente,
              ci sono persone,
              che in silenzio,
              continuano
              a impegnarsi e sperare.
              Composta domenica 18 settembre 2016
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                Scritta da: Marta Emme
                in Poesie (Poesie personali)

                Sacripante

                Non si dican meschini
                i cristiani pellegrini* (fedeli)
                che al migrante, si pensa,
                guardino con occhio distante.
                Così non è, sacripante!
                È che, nella fede, giustizia
                voglion realizzare e un
                mondo ove viver in patria
                sia normale. Credon
                lo si debba molto forte
                reclamare nel consesso
                internazionale, che è stato
                responsabile di
                questo tempo follemente
                instabile. Intanto
                nelle prediche alte e pie
                un'esigenza così vitale
                neanche si va a menzionare,
                pur se è diritto
                del "prossimo mio"
                la propria terra abitare
                ove poter anche naufragare.
                E tale è la lettura che,
                quest'oggi, do io
                nella prospettiva in cui
                vedo Dio. Sicché
                lavoro e benessere devon
                raggiunger proprio tutti,
                sennò siamo come
                struzzi, e non sia mai
                che per rifuggire dalla guerra
                poniam la testa sotto terra.
                Grandi fratelli costruiscono
                ponti solidi e belli dove
                a ogni estremo si sta
                bene in senso pieno.
                Ed è, la mia, solo
                una voce tra le tante
                e pazienza se è arrogante
                con chi è poco lungimirante,
                sacripante!
                Composta sabato 16 luglio 2016
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