Poesie personali


Scritta da: Beatrice Parrinello
in Poesie (Poesie personali)
Ho camminato senza sosta
fino a che le ginocchia piansero
sul faro fioco della malattia che mi
trascinava ad ogni passo verso il tuo audace movimento.
Ad ogni sorsata di morte, il liquoroso
destino che mi davi
era plagio divino
che non sapevo smascherare.
Solo un addio mi rese nota
la più grande delle solitudini:
il tuo eco violento
come la fame dei miei lombi,
e la più grande delle libertà
pronte a colmarmi la vita.
Ora sono solo una triste notizia
di tensioni lontane
quanto il nido dei venti
che soffiano a primavera:
purissima, intoccabile, sconosciuta
a chi, per addolcirmi l'anima,
si fa creatore di zuccherate rose
che sanno solo di tentativi fugaci
di chi non ha mai conosciuto la morte.
Composta mercoledì 7 dicembre 2016
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    Scritta da: Yuri Dal Bo
    in Poesie (Poesie personali)

    il frigorifero

    Sono come un frigorifero.
    Ciò che mi tiri fuori
    è ciò che contengo.
    Puoi scegliere ciò che più ti piace
    e lasciare il resto.
    Ma devi apprezzare tutto ciò che ho dentro
    altrimenti aprirmi a te,
    a lungo andare,
    inizierà a farti storcere il naso.
    Quando apri la mia porta mi illumino,
    per mostrarti tutto ciò che ho dentro
    ti lascio la possibilità di scegliere
    quello che preferisci prendermi.
    Quando però mi richiudi
    conservo ciò che mi hai dato
    nella mia fredda, sola oscurità.
    Silenziosamente.
    Ti abitui così tanto
    alla mia presenza
    da dimenticare di prenderti cura di me.
    O che invecchio pure io
    così col tempo
    posso metterci anni, magari
    ma col tempo mi esaurisco
    e arriva il giorno in cui la tua abitudine
    cozza contro la fine del mio ciclo vitale
    e invece che la luce
    e la mia cura per i tuoi bisogni
    mi apro per te, ma dentro è tutto buio
    tutto bagnato
    come ricoperto di lacrime
    e li riacquisto la mia importanza
    a scapito della tua abitudine
    per colpa di un tuo bisogno.
    E finalmente ti ricordi che esisto
    ma oramai è troppo tardi
    così altro non resta da fare
    che rimpiazzarmi
    dimenticando tutto quello che per te
    ho conservato senza mai una volta
    chiederti qualcosa in cambio.
    Ma in cuor tuo mi ricorderai
    come il miglior frigorifero
    che tu abbia mai avuto.
    Composta martedì 6 dicembre 2016
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      Scritta da: Rosita Matera
      in Poesie (Poesie personali)

      Il rumore della vita

      Tra incerti sorrisi adagia il passo,
      cercando tra la folla una mano di certezza
      perché le mani,
      lei diceva,
      sono forti solamente
      nel coro fragoroso
      dei volti della gente.
      Scompiglia il vento diari e pagine,
      profili di cose che cambiano fattezze.
      Adesso lei pensa
      al rumore della vita
      che non smette,
      e batte il ritmo più profondo
      solo tra le proprie mani
      perché i piedi d'argilla
      di uomini qualunque
      si sono sciolti dentro l'acqua
      all'alba di un sogno vero.
      Il vento oggi carezza
      la sua chioma verso il sole.
      Ora lei sa stare in piedi
      appoggiandosi a sé stessa,
      bianche mura
      su cui scrivere "la vita la decido io".
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        Scritta da: Giuliana Z.
        in Poesie (Poesie personali)

        Emozioni

        Mi piace l'idea di chiamar per nome
        quelle vecchie emozioni
        che sostano nella nostra mente,
        son fotografie
        che il tempo sfuma
        di un'età che non è più presente.
        Mi piace pensarle senza rimpianto
        sono la voce di un passato
        impresso nella memoria,
        con i colori sbiaditi
        lontane dal presente
        ma vicine alla nostra storia.
        Mi piace sfogliarle nei ricordi
        dissetarmi di loro
        senza più tormento,
        son fotogrammi
        imperfetti del vissuto
        frammenti di un sentimento.
        Composta sabato 5 dicembre 2015
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          Scritta da: Beatrice Parrinello
          in Poesie (Poesie personali)
          Non ho memoria dei giorni
          che passai
          teneramente all'ascolto
          di certe strane lodi di malinconia
          che la terra dedicava al sole morente.
          Allora ero una vergine spina
          che rammendava le sue ferite
          con il sale dell'acerbo frutto
          che mi cresceva tutto nel ventre.
          Oggi non so ancora dar nome
          a ciò che nacque da quei lamentosi parti.
          Ma quegli intangibili approdi,
          vigorose soste del mio animo straripante,
          risolvono i miei quesiti
          nella terribile coscienza
          di non essere nient'altro che poeta.
          Composta lunedì 5 dicembre 2016
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            Scritta da: Rosanne Donatiello
            in Poesie (Poesie personali)
            Oh mamma.

            Mamma
            quanta forza sprigiona
            la tua anima
            che ancora si ostina
            a spingere un corpo
            ormai stanco.

            Mamma
            profumi ancora
            di quell'amore
            che mi riporta a te
            a noi.

            Tu Mamma
            l'essere perfetto
            del mio mondo.

            Oh mamma!
            Potessi donarti
            un pezzo del mio cuore
            potessi io alleviare
            le tue sofferenze.

            Non c'è dolore
            che io non senta
            o che non legga
            attraverso i tuoi occhi.

            La vita scivola via
            ma nulla cambia
            tutto resta immutato.

            Quanto vorrei sentirti
            ancora cantare
            mentre serena
            cucini per noi,
            per la tua famiglia
            che mai hai trascurato.

            Tu fiore
            mi hai donato la vita
            facendo brillare
            i miei giorni
            di splendidi colori,
            colori che ora
            vorrei restituirti
            perché non c'è cosa
            che desidero
            di più al mondo
            che vederti felice
            come allora.

            Oh mamma
            quante cose
            vorrei dirti attraverso
            queste lacrime.

            Grazie
            grazie di avermi
            insegnato ad amare
            questa vita sempre
            e nonostante tutto.

            Grazie di avermi dato
            la forza di sopportare
            tante cose
            di essere
            stata per me
            maestra di vita.

            Ma sono egoista
            non posso vivere
            senza i tuoi sorrisi.

            Oh mamma!
            La vita dovrebbe
            iniziare e finire insieme.

            Insieme a te
            a noi.
            Composta lunedì 5 dicembre 2016
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