Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Adelina

Una sbiadita istantanea la immortalava nella sua compostezza da bambina
lunghi capelli neri raccolti in piccoli fermagli,
un vestitino bianco a comprovare la purezza del suo animo

nei grandi occhi verdi,
i riflessi della sua terra,
il dolore per il forzato distacco dal grembo materno

genitrice premurosa,
pronta a celare il suo dolore per mostrare ai figli un mondo migliore.
Pronta ad affiancarli nel proprio cammino,
per poi abbandonarsi al volere del destino.

Donna anziana,
con il volto solcato dagli eventi della vita
i grandi occhi verdi, madidi di dolore,
perennemente rivolti a quella immagine,
al frutto del suo amore

tra le mani una croce a cui affidare il suo tormento.

Tra ricordi, figure, pensieri a ritroso
trova spazio la luce
l'eterno riposo.
Composta sabato 26 novembre 2016
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    Scritta da: Mariella Mulas
    in Poesie (Poesie personali)
    Cantava voce
    il senso dell'amore,
    sussurrava labbro
    il senso della tenerezza,
    e guardava il sorriso.
    E s'innamorò...

    Ma divenne donna
    in un letto di celate spine,
    e consegnò, ignara, il primo
    suo sangue
    e il suo primo stupore.

    Passarono giorni e mesi e anni
    e l'amore divenne dolore,
    il canto pianto
    e il sussurro terrore.
    Ma ancora amò.

    Si abituò agli occhi chini,
    si abbandonò ai silenzi.
    Urlava troppo la gelida gelosia
    di quel compagno severo,
    e senza spensieratezza.

    Cercò parole, ricevette schiaffi,
    cercò sguardi ma ostili
    minacciarono la notte buia
    e la mattina dei passi intimiditi
    e obbligati alla solitudine.

    Bussava il suo cuore,
    voleva il suono del canto.
    sognava la dolcezza,
    supplicava la saggezza
    di un vivere in libertà.

    Trovò il coraggio
    in un giorno di maggio
    e confessò il suo disagio
    e per lasciare quegli occhi duri
    che bramavano senza amare.

    E fu decisa la condanna
    dalla mente possessiva.
    - No, resterai perché sei mia
    e sempre lo sarai... -
    E così impugnò il furore

    come sangue di dolore
    per un amore che non era amore
    ma solo logica malattia,
    negazione di una gelosa follia
    per una donna stanca che andava via.
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      Scritta da: Monica Cannatella
      in Poesie (Poesie personali)

      Vorrei

      Mi piacerebbe regalarti
      domani pieni di presenza.
      Nuvole soffici di certezze
      e un unico grande amore
      che conosca solo il lieto fine.
      Vorrei spianarti la strada,
      togliere via quei sassi su
      cui, tante volte, sei inciampata.
      E poi, poi vorrei cancellare
      i giorni "no" dal calendario
      del tuo cuore.
      Quelli per cui, ogni tanto,
      perdi i tuoi meravigliosi sorrisi.
      Composta martedì 25 ottobre 2016
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        in Poesie (Poesie personali)

        Donna oltraggiata

        Il tempo s'è fermato;
        ed io vivo respirando profondamente l'eterna Luce
        che mi proietta in un bel sogno,
        cara mamma.
        Il mondo qui è colorato
        dall'amor che scalda il cuore...
        Amore vero abbraccia il pensiero
        alimentando la mia nuova esistenza
        di fiori mai visti e di suoni meravigliosi...
        mai uditi prima.
        Sento vibrare nell'aria l'affetto e la dolcezza
        del buon Dio...
        che mi accompagna, mi accarezza,
        mi tiene fra le sue braccia poderose ed infinite;
        come infinito è il suo bene per noi.
        Adesso sono felice;
        nel regno dell'eterno splendore.
        Qui nessuno mai potrà più tormentare
        la mia fragile sensibilità.
        Nessuna lacrima verserò per il dolore provocato
        da chi amore non conobbe;
        da chi tanto m'ha odiata e che fin troppo io ho amato.
        Addio mamma mia dolce,
        non temere, sarò felice.
        Addio mamma adorata,
        vivrò nell'immensità del mare,
        nella spiaggia dorata,
        nel caldo tramonto,
        nel verde che abbaglia
        e che genera speranza:
        speranza per tutte le donne violate,
        oltraggiate, violentate.
        In te vivrò e mai t'abbandonerò.
        Composta venerdì 25 novembre 2016
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          Scritta da: Monica Cannatella
          in Poesie (Poesie personali)

          Ti porto con me

          Ti porto con me, oltre le colline di ciliegi
          e i campi di lillà.
          Indossa il tuo sorriso migliore
          e qualche goccia di felicità.
          Togli le scarpe ed i pensieri,
          lascia indietro quel che appartiene a ieri.
          Riempi le tasche di sogni e di stelle,
          indossa solo la tua pelle.
          Ti porto con me, in un mondo migliore,
          un mondo fatto solo d'amore.
          Composta lunedì 14 novembre 2016
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            Scritta da: Monica Cannatella
            in Poesie (Poesie personali)

            La voce dei ricordi

            E parlerai di me
            ma senza accorgerti
            che gli occhi tuoi
            brillano poco ormai.
            Ricorderai le sere
            dove c'eravamo solo noi,
            quando toccava a me
            risolvere i tuoi guai
            e piangerai.
            T'inventerei scuse
            un po' stupide
            e frasi timide come
            le lucciole.
            Sorriderai e
            prenderanno vita
            ancora gli occhi tuoi,
            quando ti perderai
            a pensare ai baci miei.
            Ma durerà solo un
            istante e sfiorirai
            e piangerai.
            Composta venerdì 25 novembre 2016
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              Scritta da: Monica Cannatella
              in Poesie (Poesie personali)

              La zagara

              Bella e profumata.
              Ancor sul nascere
              veniva già sporcata
              usata
              recisa.
              Come ogni bel fiore che
              si rispetti, qualcuno tentò
              di coglierla...
              Lei, che se ne stava ancora
              in posizione fetale.
              Lei, che veniva sorpresa dalla luna
              a dormire con i pugni chiusi
              di chi si culla nel dolce
              grembo materno.
              Innocente
              pulita
              fiduciosa.
              Fino a quando due mani
              non tentarono di sfiorarla.
              Non voglio lasciare la terra...
              il mio mondo di bimba...
              Non sono pronta!
              E con la forza di un gigante
              allontanò da se quelle luride mani
              che volevano violare il suo cielo d'estate.
              Qualcun altro provò a recidere
              la bella zagara.
              Ma lei, restò salda al suo
              giardino.
              Ma non profumò più!
              L'uomo, in qualche modo,
              l'aveva sporcata.
              Ecco perché prima di
              aprirsi, ha la forma di una lacrima.
              Per il dolore che le è stato
              inflitto.
              Composta mercoledì 23 novembre 2016
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                Scritta da: Luigi Berti
                in Poesie (Poesie personali)

                Il canto degli uccelli

                M'incamminai per stare in pace
                lungo una via di querce ombrose,
                in un vortice di foglie cadute
                il canto degli uccelli l'unica quiete.

                Distesa via senza meta
                dove vi partii alla cieca,
                le stelle sono ancora lassù
                la notte le accende di blu,

                Dominio di serenità
                cosparge la terra infetta,
                sul bordo di un precipizio
                sorge la via eretta.

                Ma sento ancora dentro
                il canto portato dal vento,
                uno stormo di uccelli in volo
                melodia di un soave coro.
                Composta mercoledì 23 novembre 2016
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