Scritta da: Angela Randisi
in Poesie (Poesie personali)
Favole
Le nuvole
sono come
desideri sospesi
che ci fanno
ritornare bambini.
Composta domenica 20 novembre 2016
Le nuvole
sono come
desideri sospesi
che ci fanno
ritornare bambini.
Nel tempo addormentato
i passi si fanno silenziosi.
Tace la parola cuore
sulle rovine di emozioni.
S'alza lo sguardo smarrito
oltre la coltre di quell'oltre.
Lento si muove
– transita quel pensiero
va dalla mente al cuore
e ritrovarmi
in un attimo di te
– ecco l'ambìto luogo.
Sì lo so,
sono un vecchietto,
in confronto a te,
così giovane,
così calda,
forte,
vigorosa;
lo so,
lo so,
ma dentro sono ancora capace di amare,
di pensare,
di sognarti,
di volerti,
sono ancora quello di una volta,
nell'anima,
nella testa,
nel cuore;
e ti amo,
con tutto ciò che ho,
che mi rimane,
per il tempo che resta,
fino alla fine del tempo.
Guardare indietro non sempre è bene,
acqua passata non torna;
il ponticello sul torrente,
i suoni delle fresche acque sorgive
risuonano ancora nelle orecchie stanche.
I giovani anni della nostra vita
sono rinchiusi nell'archivio dei ricordi,
la sabbia dell'ovest e le spumeggianti
acque di onde invernali sono ancora vive
nella pelle dei nostri piedi.
La valle dove puoi sentire il silenzio
e ascoltare le voci che echeggiano
sul crinale di monti alberati che sembrano
toccare il cielo è come una foto dell'album
della nostra mente.
Il suono del vento, le rondini nei cortili,
la neve che inaspettata scende sono come
un film riposto in un angolo del nostro
cuore.
Le lacrime di dolori e delle gioie
Si fondono e si confondono
bagnando gli occhi del pensiero
mentre osservano in silenzio
i ricordi chiusi dentro l'archivio
delle più intime emozioni!
Il mio nulla
è come un vuoto
senza pareti
dove cerco
quell'io
che non c'è.
A cosa ti serve il sorriso
quando non riesce a sorridere.
A cosa ti servono gli occhi
quando non riesci a piangere
mentre, fissi, si perdono nello sguardo
di un bambino che, ignaro, ti guarda curioso.
A cosa ti servono le tue parole
quando rimangono prigioniere
nella tua anima, chiuse,
che gli altri non sentano.
A cosa ti servono i tuoi vent'anni,
a cosa ti serve la tua vita
quando della tua vita e dei tuoi vent'anni
non riesci a farne i tuoi padroni.
Due ali,
una speranza,
un sogno,
per avere la forza di andare avanti.
Una lacrima per dimenticare
che il mondo è fuori,
amico di tutti,
non tuo.
Frantumi di una realtà non vissuta
ma solo sfiorata
fino alle porte della fantasia,
dimentica dei relitti
che sempre più affogano
in un grande mare di solitudine.
La neve,
come un angelo bianco,
si posa sulla terra e annuncia l'inverno.
Caddi in questo oceano buio
le onde mi trascinavano in vortici oscuri
trasalendo gemetti nell'oscurità
di questa impietosa notte
dove sei luna?
Neanche un bagliore mi raggiunse; ah come vorrei vederti stanotte
solo sfiorarti con i polpastrelli
di queste dita intorpidite,
ma tu, tu non udivi i miei sospiri
laggiù nel tetro fondo oscuro io udivo il suono di arpe e non era più notte...
gemo e canto e sospiro alla luna.