Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Mi sciolgo con la neve
su muro esposto al sole.
La mano si riempie di vento
cogliendo pietre
gonfie di freddo.

Guardo la neve
il cielo s'illumina
gli alberi godono il silenzio.
Lontano resta immobile
una donna che porta negli occhi
la purezza del giorno.

Il mattino si apre
con la colomba sul tetto.
Il muro di casa
trattiene un pezzo d'azzurro
caduto sulla neve.
Il sole penzola sulla siepe
dialogando con un sogno
senza frontiere.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Abbiamo trascorso il giorno all'ombra
    sotto rami nudi che pungono il cielo
    come occhi imploranti di donna
    in cerca di qualcuno che l'accolga.

    Camminiamo per le strade delle città
    calpestando la propria ombra
    ma non riusciamo a leggere gli occhi
    di coloro che ci girano intorno.

    Dobbiamo ritornare sugli alti monti
    dove la neve ci lavia la faccia e le mani
    seppellendo il nostro cuore di pietra
    per vivere in pace il nostro domani.

    Dobbiamo tagliare il cordone ombelicale
    che ci lega a frontiere con ferro spinato.
    Il cuore non ha catene né barriere
    quando è puro e bianco come la neve.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Siamo nati insieme a quadri di Picasso
      appesi a inferriate di ragnatele rosse
      con bombe cadute da un cielo grigio
      raggruppati in un museo senza vita.

      I colori ardenti li portiamo negli occhi
      con figure strane e viscere travolte.
      Sui marciapiedi depositiamo fiori morti
      mentre la polizia uccide l'ultimo silenzio
      con sirene stridule e campane a morto.

      I giovani sognano un concerto d'amore
      mentre altri li uccidono in nome di Dio!
      Le ombre di una religione senza volto
      sono il simbolo di un dio senza pietà.

      Stiamo ritornando all'età della pietra
      dove l'odio è il sale della nuova società.
      I soldi e la droga sono i nuovi simboli
      dei nuovi padroni della terra e del mare.

      Si sta giocando in cunicoli oscuri e ciechi
      dove i politici hanno perduto la bussola
      mentre il popolo con un pezzo di pane
      preferisce vivere in compagnia di un cane.

      Domani i nostri figli entreranno in un museo
      con porte spalancate a un pubblico cieco.
      Leggeranno sull'unica tela bianca e rossa:
      "Qui visse l'uomo senza lasciare eredi".
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        Scritta da: G. Denaro
        in Poesie (Poesie personali)

        Avrò pazienza

        Anche se calpesterò
        le foglie morte,
        marcite dai primi temporali d'autunno
        avrò pazienza ed aspetterò
        che le nostre ombre
        si confondano in una sola
        avvicinandosi
        nel calore dell'abbraccio
        e di vedere
        gli arcobaleni nel cielo
        che mi rifletteranno
        il viso dei loro colori
        sciogliendo il buio
        che ignora il tocco delle cose
        ma tiene rannicchiati
        nel sottoscala della vita.

        Saranno gli aquiloni
        che allieteranno la mia anima
        rendendola libera e leggera
        come luce a primavera,
        svincolata dal grigio
        che m'inficia il normale respiro
        e dalle croste di sale
        che hanno oscurato i miei occhi
        che vegliano e non vedono
        il bello che mi circonda.
        Composta lunedì 30 novembre 2015
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          Scritta da: G. Denaro
          in Poesie (Poesie personali)

          In aspettativa di te

          Fluisce il tempo
          in scampoli scomposti di pensieri
          che giungono dal mio cuore
          arido e assente.

          Non ho ricordi belli a cui appigliarmi...
          l'alba è disfatta e soffoca nel sole.

          Osservo il mare con richieste mute
          mentre onde gentili bagnano i miei piedi.

          Miro l'orizzonte ed un'ansia m'assale:
          lì oltre bianche isole di falsi paradisi
          ci perdemmo di vista lasciandoci la mano
          ognuno di noi s'allontanò piano piano.

          Questo mare che tanto amo
          t'allontanò da me
          senza porgerti l'eco
          del mio accorato richiamo.

          Tutto lasciasti alle spalle
          senza remora né rimorso
          ma sappi che ancora tutto giace
          in aspettativa di te.
          Composta domenica 30 novembre 2014
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            Scritta da: G. Denaro
            in Poesie (Poesie personali)

            Cammino inverso

            Cammino inverso
            dentro l'anima
            che rilucente del niente
            a volte ha dei bagliori
            che evocano i tuoi occhi le tue risa.

            Ma nebbie e nuvole
            coprono come involucro
            te che ti allontani
            alla volta di nuove strade.

            Scruto il tuo allontanarti con leggiadria
            come volassi tra terra e cielo
            in un'argentea nuvola
            abbandonando promesse di vita.
            Composta sabato 30 novembre 1901
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              Scritta da: FRANCO PATONICO
              in Poesie (Poesie personali)

              Qualche rinuncia

              Un pugno di stelle può contenere
              tutti i nostri pensieri, ma l'amore, no.
              L'amore ha bisogno del cielo infinito.
              Non illudiamoci!
              A noi è concesso solo un istante
              e un piccolo spazio per i resti mortali.
              Ma il cielo è immenso e ci accoglie
              se accettiamo di essere
              meno uguali a noi stessi;
              meno liberi, e un po' prigionieri
              per somigliare agli esseri umani.
              Imbrigliati dal laccio
              che si stringe sul petto
              e opprime il cuore,
              la coscienza si ribella e piange
              sul quel misero legno
              naufragato nel mare.
              Ma se rimane a marcire,
              sulla spiaggia deserta,
              scompare insieme al ricordo,
              come l'amore non corrisposto,
              che evapora per tornare al cielo
              tra miliardi di stelle.
              Composta giovedì 15 giugno 2017
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                Scritta da: Daniela Cesta
                in Poesie (Poesie personali)

                Mare estivo

                Mare lucente che profumi di gioia
                tocchi la mia pelle con il salato abbraccio
                mentre giochi con gocce brillanti

                nel principio di un estate calda e luminosa
                dall'orizzonte che splende con il sole caldo
                e tu acqua sei affascinante e misteriosa, come sempre

                rimbombante, rotolante, spumeggiante, schiumosa, effervescente
                il mare leggerissimo, brillante, vivace, dona gioia e freschezza
                in un estate calda e appena iniziata.
                Composta giovedì 15 giugno 2017
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                  Scritta da: Daniela Cesta
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Vecchie case

                  Mi piace osservare vecchie case
                  muri malinconici che sembrano parlare
                  di persone che le hanno costruite e vissute

                  con personalità diverse, io immagino
                  chi avrà vissuto nelle vecchie case abbandonate,
                  circondate da erba alta, che non nasconde la loro

                  antica bellezza, vite vissute nel tempo che
                  non tornerà mai piu! Amo le vecchie mura
                  cariche di vibrazioni che arrivano all'anima

                  trasmettono amore, calore, malinconia infinita
                  belle sensazioni anche un velo di tristezza
                  perché sono rimaste vuote e abbandonate all'incuria del tempo

                  oggi le case sono costruite senza amore
                  non trasmettono nulla, sono solo scatole senza senso
                  per dormire senza amore e senza passione.
                  Composta giovedì 15 giugno 2017
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    in Poesie (Poesie personali)
                    I miei sogni rotti li guardo in un salvadanaio
                    sperando che un giorno mi portino lontano
                    su isole bianche dove la neve è fuoco ardente
                    mentre il fuoco è una neve che risplende.

                    Il mio viaggio iniziò una notte sotto una luna
                    con una faccia rossa e due stelle come occhi.
                    Sfilavano marionette con maschere colorate:
                    erano uomini nani o animali addomesticati?

                    Gli occhi non fissavano il niente, solo colori,
                    suoni, figure mute e animali molto strani.
                    Alcuni per piedi avevano fucili e corte spade
                    altri alzavano con tenaglie colombe senza ali.

                    Dal cielo cadevano piume e nuvole bianche
                    mentre i vecchi le raccoglievano nelle mani
                    da dove fuoriusciva una luce rosso sangue
                    formando statue giganti in attesa del domani.

                    Eravamo pochi gli uomini nudi e sorridenti
                    alcune donne spiavano tra salici piangenti.
                    All'improvviso udimmo un rumore di vetri
                    la lampada di cristallo si trasformò in uccello.

                    Lontano avanzava correndo un cavallo bianco
                    nitrendo come un grido di una donna in parto.
                    Si fermò guardando fisso l'orizzonte sporco
                    mentre lentamente sbocciava una rosa rossa.

                    Apparve sulla scena una donna nera con un figlio
                    lo prese un uomo anziano e l'offrì alla luna piena
                    mentre lontano un cane randagio fiutava un osso
                    che camminava svelto su uno scenario rotto.

                    Forse quella notte si era aperto da solo il mio sipario
                    trasformandomi in una marionetta mossa con le mani.
                    So solo che di giorno viviamo pensando al domani
                    mentre di notte giochiamo soli a essere immortali.
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