Poesie personali


Scritta da: Ada Roggio
in Poesie (Poesie personali)

Cammino

Cammino in silenzio.
Attraverso il viale della vita.
Risalendo la via.
La salita sdrucciolevole.
Le insidie che trovo attraversandola sono quasi insormontabili.
Ma continuo a risalire nel silenzio che mi porta il dolore.
Ricevuto gratuitamente.
Sguardi che si intrecciano.
Sguardi che si rivoltano quasi vedessero un fantasma uscito dall'oltre tomba.
Sguardi assenti.
Sguardi impietriti.
Sguardi intriganti.
Sguardi attoniti.
Sguardi che mi accompagnano quasi vorrebbero impedirmi la risalita.
Fermi li ad aspettare che io possa ricascare.
Ma cammino, cammino senza aver paura.
Cammino ho davanti a me la mano sicura.
Una mano ferma e decisa.
Mi indica la risalita.
La mano mi riaccompagna.
La sua parola è la mia dolce compagna.
È la luce che sa emanare che mi porta oltre mare.
Oltre l'infinito oh mio Dio!
Tu sei il mio unico amico.
Camminiamo.
Composta mercoledì 26 agosto 2009
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Sabrina
    in Poesie (Poesie personali)

    La notte

    Aspettando la notte
    contemplo la mia solitudine
    ma le ferite
    spezzano il silenzio
    e bruciano l'anima.

    Ascoltando la notte
    il frastuono del giorno si placa,
    le voci svaniscono
    e la vita appare troppo lontana...

    Osservo questa notte
    ma non scorgo le stelle,
    non ammiro la luna:
    vedo solo il buio,
    fuori e dentro di me.

    Attendo impaziente
    che arrivi la notte
    e mi abbandono all'oblio
    dove il dolore e il passato
    diventeranno solamente
    ricordi lontani.
    Composta venerdì 2 giugno 2017
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Aspetto la notte vicino alla finestra
      vedendo un mondo di ultime risate
      salire scale di silenzio.

      Il cielo galleggia sereno
      aspettando che sbocci la notte:
      un lieve sussurro di ombre,
      dei sogni spezzati nel buio,
      un breve battito di ali.

      Il mondo ritorna a rinascere
      a farsi bambino più puro.
      Sul tappeto disteso del mondo
      aleggia una azzurra canzone
      rifatta nel cuore di un sogno.

      Che dice la falena sbronzata di luce?
      Annega nell'ombra
      mentre separo le stelle
      inseguendo la luna.

      Un brivido scuote l'umano silenzio.
      La parola resta musica
      in un ritornello di note perdute.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Ho conosciuto la morte.
        Le mani gridano e schiaffeggiano
        il giorno portato su guizzi di rondini.
        Tutti gridano e ascoltano.

        Hanno visto i miti dileguarsi
        su orizzonti morti.

        Vive un grido di silenzio
        appoggiato alle pietre
        di un muretto di un giardino
        aspettando i passi lenti
        dell'anziano che non torna.

        Gli animali zittiscono
        avvinghiati da una catena invisibile
        che pende dalla luce.

        Così tutti viviamo
        guardando lontano una sagoma
        camminare appoggiata al bastone
        di un giorno giunto al tramonto
        mentre una bianca colomba
        vola lontano nel'azzurro.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Ho toccato il cuore della notte.
          Un brivido risucchia il terrore della carne.
          Le mani s'imbrattano d'umana
          forforescenza che stilla nelle anfore
          di cielo liquefatto.

          Le stelle s'inseguono
          su notturno selciato.
          Il buio danza su muri diroccati,
          noi raschiamo caverne di gridi
          con occhi spenti d'animali.

          Dovrei gridare anch'io nella notte
          perché spezzino i sogni
          con diamanti di luce.
          Invece scrivo su orme di lombrici
          versi senza senso
          di una favola muta.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Dorme su intimi sentieri
            questa notte senza nome
            intrisa di intima tristezza.
            In me sciabordano stelle sospese
            bussando al mio intimo silenzio.

            Galoppano cavalli bardati di schiocchi
            masticando ferite e buio.
            I cani fiutano i passi della notte
            sfragellandoli su ombre di case.

            La mia notte di sogni oscilla
            con la lanterna del traino notturno
            leggendo i messaggi delle pietre
            che tappezzano il selciato.

            I sogni svaniscono nei bagliori
            dell'aurora che si affaccia
            rinchiudendosi in tela di ragno
            che muta ascolta e guarda.

            Il mattino avanza frustrato dal vento.
            La pozzanghera della notte
            diventa specchio deformando la luce.
            Il giorno apre molte porte chiuse.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: byStella
              in Poesie (Poesie personali)

              BDSM

              Amarti vuole dire l'umiltà mio signore,
              amarti significa libertà,
              amarti vuole dire devozione,
              amarti vuole dire fiducia,
              amarti vuole dire ubbidienza,
              amarti vuole dire rispetto,
              amarti vuole donazione,
              amarti vuole dire appartengo a te eternamente,
              amarti vuole dire incondizionato,
              amarti vuole dire di amarti così come sei
              mio amato signore mio diletto.
              Composta lunedì 17 aprile 2017
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                "Vivere di silenzio" dovrei scrivere
                sulla mia carne che inchiavarda
                un pezzo di cielo in frantumi
                visto in pupille aperte senza vita
                di mamme povere e immense
                stringendo bambini affamati e smunti.

                Fuggirò con il grido che lacera la sera
                vedendo bambini frugare nei rifiuti
                riempiendo le mani della mamma
                che come tenaglie trattengono lacrime
                riempiendo di silenzio il loro futuro.

                Intorno le saracinesche scendono sul giorno
                pieno di volti di ogni età e condizione.
                Spero che un domani non troppo lontano
                cadano fiori, speranza e colori nel buio
                di certi uomini in cerca di soldi e futuro.

                Arriverà un giorno che ci riconosceremo
                pezzi di sole imbrattati di umano mistero.
                Allora qualche mamma ci verrà incontro
                baciandoci con l'amore che porta negli occhi
                e canterà; "Grazie per essere rimasti poveri".
                Vota la poesia: Commenta