Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
I tramonti africani restano incisi in ogni cuore
con sogni carichi di cerimonie ricche di candore.
Il rosso sangue vivo si sparge nel cielo azzurro
per innamorarsi dell'arcobaleno di sospiri in festa
avendo per confini gli immensi orizzonti celesti.

In quest'ora del tramonto tropicale gli uomini d'Africa
sono statue di ebano puro levigate in controluce.
Le loro ombre sono silohuette di donne senza corpo
in movimenti di frenetiche danze maturate di notte.

I loro fianchi ancheggiano negli odori del vento.
I loro seni sono occhi appesi ai tamburi del tempo.
Le loro labbra carnose baciano l'ultimo raggio di sole
mentre la notte le avvolge in un turbine di ebbrezza.

Le grida del giorno ferito si nascondono nei crocicchi
dove le donne nasconderanno di notte i loro segreti
per placare ferite e paure degli spiriti poco familiari
quando l'ordine della vita quotidiana non è rispettato.

Nasce così l'altalena della vita nella penombra tropicale
per costruire un nuovo mattino ricco di umane illusioni
scaricato a ritmo frenetico di polvere, musica e parole.
Rinascono uomni e donne nuove col sorriso del mattino.

Anch'io mi sono bagnato spesso in questi fugaci tramonti
sospesi a fili di colori forti e terribilmente umani e fugaci.
Gli occhi s'inumidivano di gioia ascoltando ritmi senza sosta
mentre nel cuore il silenzio s'infiltrava trasformato in bellezza.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Molte volte siamo usciti presto di casa
    dalla porta aperta dalla fresca rugiada
    posata di notte con collana di diamanti.
    Ci siamo bagnati in acqua di luna piena
    raccolta in foglie ai primi raggi di sole.

    Era un'alba piena di mille odori e colori
    con molte carezze di boccioli carichi di luce
    mentre il giorno entrava nel cielo azzurro
    al richiamo di ali di uccelli e corolle aperte.
    Era il vagito o il primo grido della bellezza?

    Ardeva pure il sole in pieno mezzogiorno
    inabissando il giorno in oceano di calore.
    I sibili dei serpenti echeggiavano lontano
    stesi su rocce ascoltando voci di favole.
    Tutto maturava sotto fiamme iridescenti.

    Finalmente comparve con passi soavi e lenti
    il crepuscolo vestito con brezza di seta pura
    su una terra carica di calore e di dolcezza.
    All'orizzonte apparvero uccelli diretti ai nidi
    richiamandosi per passare la notte fra amici.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Ti ho detto molte parole con occhi aperti
      ma nessuna è scritta con inchiostro rosso.
      So che i giorni sono tori chiusi nell'arena
      che fiutano la morte nella spada della sera.

      Andammo insieme sotto il cielo dei tropici
      gli occhi si riempivano di luci ancestrali.
      Il sorriso dei bimbi rimase sospeso alle palme
      ascoltando ritmi e odori di mondi lontani.

      Ascoltavamo i racconti di quel furbo animale
      chiamato coniglio che spesso vuol essere uomo
      ma a volte nella vita ti incontri falsi uomini
      che spesso ti ricordano che sono veri conigli.

      Le favole sono i veri polmoni di un popolo sano
      che legge con gli occhi puliti le vicende umane.
      Ascolta in silenzio le ore di fuoco cotte dal sole
      maturando in gruppo la sapienza nata dal cuore.
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        Scritta da: Daniela Cesta
        in Poesie (Poesie personali)

        Estate

        Fiori sul nostro sentiero
        che allietano il nostro destino

        l'estate è arrivata con le sue emozioni positive
        freschezza, leggerezza, sferzate di colori e calura
        molta energia e tanta delicatezza.

        Tempo veloce come un sogno, l'estate è libertà
        siamo abbronzati con stupendi capelli nel vento
        e tutto sembra migliore in ogni piccola cosa

        stelle nel cielo notturno, sembrano piu vicine
        mentre sulla terra le lucciole allietano il buio
        tempo magico che ricorderemo in inverno

        profumo di acqua di mare, con il ruggito delle onde
        oppure odore di erba tagliata, ingiallita dal sole estivo
        niente pensieri, siamo solo intenti a guradare

        le meraviglie intorno a noi.
        Composta martedì 13 giugno 2017
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          Scritta da: G. Denaro
          in Poesie (Poesie personali)

          Al timone dell'universo

          Non senti l'odore dei gelsi
          e lo stormire delle fronde
          carezzate dal vento caldo
          della nuova stagione?

          È un gioire di bambini
          ch'elevano al cielo il loro tripudio
          colmo di grida e di risate
          in una festa che battezza
          l'inizio dell'estate.

          L'aria adorna di profumi e voli
          induce all'ardore
          accendendo la tavola del mondo
          apparecchiata ed ospitale
          verso noi fragili creature
          che siamo qui a godere
          di questa splendida natura
          e dell'abbraccio
          impercettibile dell'aria.

          Osservo bene ombra e luce
          che si posa sulle creature e sulle cose
          e penso che siamo noi seme e zolla
          al timone dell'universo.
          Composta martedì 13 giugno 2017
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            Scritta da: G. Denaro
            in Poesie (Poesie personali)

            Illusioni

            Parole ascoltate mille volte
            promesse convincenti
            tese in filigrane di luce
            abbagliano gli occhi
            oscurandone la visione profonda.

            Illusioni assorbite attraverso fili tesi
            ancorati alla vita
            e a ciò che brama il cuore,
            alimentano speranze
            nell'illusione dell'amore...

            sogni sospesi tra la gioia
            e la disillusione che imbozzolano l'io
            in un'afflizione d'azzurri cupi.

            Si è prigionieri
            in una gabbia senza sbarre
            da cui non poterne più uscire,
            ancorati tra angoli bui
            in una vertigine d'istanti smarriti...
            Composta martedì 13 giugno 2017
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Si ritorna al passato con mani vuote
              gli occhi rivolti all'oggi senza cuore
              chiusi in pareti fredde e voci nude
              in attesa che il mondo diventi maturo.

              Ci vestiamo con bei costumi antichi
              pregando santi che non conosciamo.
              Le processioni hanno profumo di ieri
              quando i nonni erano uomini fieri.

              Si erigono palazzi sfidando le stelle
              ma restiamo uomini con piedi di ferro.
              Nel futuro ruberemo ricchezze nel cielo
              avendo in testa una zucca senza pensieri.

              Si vuole ritornare alla primavera del passato
              vestendo panni e pizzi della nonna di un tempo
              per dirle grazie del passato vissuto con onore
              ed essere un popolo di pietà e molto timore.
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Vivere dietro la porta del tempo è morire soli
                se non si ha il coraggio di spalancare i battenti.
                Il cuore non può perdersi nei veli della nebbia
                bisogna alzare occhi e mente oltre l'apparenza.

                La vita umana è un gioco a cui siamo invitati:
                per vivere all'aria libera e sotto la luce del sole,
                ascoltare il palpito della terra sotto i nostri piedi,
                crescere come l'erba rivolta sempre verso il cielo.

                Dobbiamo saper vivere affacciati alla finestra:
                carpire i messaggi segreti che viaggiano col vento,
                captare l'ultimo sguardo di vita dei nostri amici,
                crescere insieme alla nostra ombra fino al tramonto.

                Vivere dietro la porta chiusa del tempo è morire soli
                quando lasciamo scorrere i nostri giorni senza amore.
                Le ore che viviamo dobbiamo riempirle di speranza
                se vogliamo maturare e vivere un domani come santi.
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Due voci intrecciate come ferro rovente
                  fummo noi due in quel tramonto sul mare
                  dove le conchiglie rinchiudevano il giorno
                  in caverne sabbiose senza grida umane.

                  Il muschio copriva soave le stelle cadenti
                  in un bosco altissimo di vergini palme
                  mentre la notte si riempiva di silenzio
                  ascoltando le ombre uscire dalle caverne.

                  La notte chiacchierava sottovoce con il fuoco
                  acceso chissà quando da due cuori innammorati.
                  La luna fece capolino spiando tra le foglie verdi
                  di alberi giganteschi con appesi nidi di uccelli.

                  Passarono le ore sotto quelle palme notturne
                  ascoltando il battito ardente dei nostri cuori
                  che si agitavano come le onde del vicino mare
                  dispensando gioie e fantasmi a piene mani.
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    in Poesie (Poesie personali)
                    O mio Signore nascosto e visibile nel cuore
                    anch'io ascolto una voce di sibilla dell'abisso
                    chiusa in un'eco del tempo senza inizio né fine.

                    Stamattina mi sono seduto su muri diroccati
                    con siepi che lo coprono come un mantello
                    dove un tempo dormivano nei nidi gli uccelli.

                    Ho trascorso il mattino osservandolo avanzare
                    con il suo velo di luce bianca e rosa senza ombra
                    con qualche passo lento di uomini senza fretta.

                    Ascoltali, Signore, questi passi d'umano dolore
                    che racchiudono tristezza e guerre fratricide
                    in questo mondo pieno di bellezze e stupori.

                    Su queste ombre senza gesti e senza amore
                    che dormono sotto frontiere di ferro spinato
                    spero che nascano dei fiori rossi pieni d'amore.

                    Ascolta il silenzio chiuso nei loro umidi occhi
                    asciuga le lacrime che tuo Figlio ben conosce.
                    Brilli anche per loro il sole nato dalla notte.
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