Scritta da: Rosanna Russo
in Poesie (Poesie personali)
Parole lontane
Sospesa è l'aria della sera
– in un vago accordo di memorie.
Suonano parole lontane
– la buona melodia del cuore.
Composta mercoledì 31 maggio 2017
Sospesa è l'aria della sera
– in un vago accordo di memorie.
Suonano parole lontane
– la buona melodia del cuore.
L'ombra della casa è l'ultimo ristoro
sotto il sole senza cappa d'ozono.
Una lucertola sbuca da sotto le pietre
baciando la luce di un giorno cieco.
Nel cielo vagano nuvole biancastre
una mano si diverte ad accarezzarle.
La pioggia vorrebbe forse fecondarle
ma nessuno l'aiuta perché troppo alte.
Così l'ombra si allunga sul prato verde
con i camignoli spenti ma allegri.
Un uccello si posa sul ramo senza foglie
cantando la sua ultima canzone del giorno.
Passano le ore, passano tanti ricordi
appesi all'ombra lunga della notte.
Tutto è tranquillo, si naviga sulla luce
di un cielo azzurro e una luna amica.
Due occhi spenti nella notte
cavalcano su groppa della luna.
Si mastica odore di mirto nostrano
su placide acque di verde laguna.
Un bimbo scalzo cammina solo
su un ponte senza lampioni.
Una colomba becca silenziosa
le tracce di vecchi scarponi.
La nebbia senza nessun pudore
avvolge uomini pieni di sudore.
Un cane annusa i nostri passi
nella notte piena di fantasmi.
Due occhi spenti nella notte
si aprono alla luce del mattino
in un cielo limpido senza stelle
in cerca di cammini meno oscuri.
Finalmente un giorno di poggia
dopo aride ombre senza foglie.
È caduta leggera e soave
sulle tegole rosse di casa.
Scende lentamente nelle mani
sul viso fatte da rughe umane.
Sono lacrime di un cielo cupo
a baciare i campi appena arati.
L'erba è un arazzo molto soffice
con ninfe danzanti e allegre.
Gli gnomi escono dai tronchi
per giocare a bere le gocce.
Cade lentamente la pioggia
su quest'aria limpida di odori.
È finita l'umana tristezza
sotto un arcobaleno di colori.
Due bambine corrono sul prato
giocando con le proprie ombre.
Un anziano coglie una bella rosa
poggiandola su una sedia vuota.
Il tramonto scioglie gli ultimi colori
su un cielo pieno di delicate fattezze.
Una lieve brezza viene da lontano
regalandoci sorrisi e dolci carezze.
Cammina lenta la nostra memoria
sui muri scalcinati del piccolo paese.
Il cane del vicino osserva le cicogne
sui pali con bianche lampade accese.
I pioppi e i cipressi tutti in una grande fila
osservano gli anziani masticare il silenzio.
Le ultime ombre si allungano nella notte
nascondendosi boccioli in sorriso di donna.
I cipressi che vedo dalla finestra
ricordano tempi di monaci certosini
vissuti all'ombra di archi e di celle
pregando sotto il sole, la luna e le stelle.
Era una volta una certosa grande
con uomini incappucciati di silenzio
in cerca di pace, con santi intorno
in cerca di Dio e un nuovo mondo.
Nell'aria echeggia ancora il gregoriano
passeggiando intorno ai chiostri secolari.
Oggi sotto il sole giocano bimbi e ragazzi
allontanando gli echi di monaci morti.
Cammino lentamente insieme al mio cane
le ombre del campanile e delle nuove case
mi seguono insieme ai miagolii dei gatti
insieme a fantasmi di spiriti vivi e lontani.
Vedendo come oggi la certosa è ridotta
Sic transit gloria mundi, avrebbero cantato
mentre le cigogne annidano con le rondini
e i vecchi chiacchierano aspettando il tramonto.
Una rosa sul balcone
una zingara al vento
un cavallo e la luna
nelle mie mani fredde.
Giocano i miei ricordi
con la mia ombra amica
piena di sogni di ieri
insieme a una ferita.
Una rosa nella sera
un profumo perduto,
nella culla un bimbo
in attesa di un sorriso.
Cantano le nuvole
su alberi in fiore.
Un tramonto rosso
penetra nel cuore.
Una rosa e una spina
una zingara e la luna
un uomo sulla porta
con in mano il suo volto.
Abbiamo costruito città a grido di propaganda
con case di poco cemento e molti sogni infranti.
Alcuni camminano a piedi come statue mute
parlando da soli con semafori rossi di paura.
Ormai alcune città sono pollai sporchi senza galli,
alveari con troppe vespe umane e pochissime api,
giardini pieni di accattoni senza volto venuti da lontano
che dormono solitari come fossero animali abbandonati.
Oggi molte periferie di città muoiono di squallore
perché i politici hanno gli occhi spenti e mani lunghe
senza sapere che molte famiglie vivono appollaiate
senza lavoro in cerca di pochi e lugubri metri quadrati.
È questa la civiltà fatta di molte macchine e ingranaggi
dove manca il cuore, la simpatia, l'onore e lungimiranza.
Ma questa notte leggendo il messaggio nato sotto le stelle
ho sentito delle voci che mi dettavano questo messaggio:
Vi prego di raccogliere molti fiori a colori in piena primavera.
Una volta in casa sistemateli intorno al vostro mappamondo.
Ascolterete queste parole nel tramonto della tranquilla sera:
grazie dei fiori di questo giardino che è la terra bella e pulita
dove non ci sono più assassini, né ladri e né politici arricchiti.
Questo è forse l'augurio venuto da mondi non troppo lontani
dove la Terra è un puntino azzurro che gira nel cielo chiaro.
C'era vento nella savana silenziosa:
una gazzella fiutava l'orizzonte
un tucano batteva solitario
le sue prime note del giorno.
Lungo i sentieri della nuda morte
ho scoperto il sentiero della vita.
Ho sentito la pioggia sul viso
quando l'aquila posava nel nido.
Ho visto una donna sola all'ombra
di una papaia piena di frutti e fiori.
Cantava la sua nenia sottovoce
aspettando che nascesse il sole.
Lungo i sentieri tortuosi dell'Africa
scorrono fiumi pieni di desideri.
La notte si balla con i tamburi
di giorno si muore senza paura.
Qui nel fresco del mattino
qui tra il fruscio delle canne
qui nel continuo cinguettio
qui tra cielo e acqua
qui lungo la via del faro
qui dove l'argine ha un fine.