Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Il bello degli anni

Improvvisare versi
non è poi così banale
se a compiere gli anni
è la tua donna ideale.
È un amore puro
senza assillo carnale
talmente etereo
che ci sembra di volare,
ma poi il peso degli anni
ci ributta per terra e,
dopo tanto amore,
si scatena la passione.
Or tra baci e abbracci
nasce il solito impiccio
se lo spirito soggiace
alla materia che piace,
e passeranno pure gli anni,
resterà soltanto un sogno,
ma io ancora tanto ti agogno...
buon compleanno.
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    Scritta da: Alfonso Chiaromonte
    in Poesie (Poesie personali)

    La rosa

    Nasci con la tua spina,
    rossa del tuo colore,
    rosa, dei fiori regina
    mi delizi del tuo splendore.

    Quando spunta il giorno
    e il sole a destar ti vien,
    che dolci profumi intorno
    sprigioni dal tuo sen!

    Diffondi grati odori
    in maggio profumato,
    rosa, dei casti amori,
    simbolo il più amato.

    Di più tra gli estivi ardori
    tu resti ancora simile,
    rosa, dai casti amori,
    il simbolo più gentile.

    Ottobre arriva e infiori
    non meno del maggio andato
    e tu, rosa, di ammaliatori
    rimani il fiore amato.

    Ahi! Giunge la temuta brina,
    raggela e abbrevia il tuo fiorire,
    sfrondando foglia e spina,
    e vede il rosso tuo sbiadire.
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      Scritta da: Nataly Laganà
      in Poesie (Poesie personali)

      Io sto per conto mio

      Io sto per conto mio
      non sopporto guinzagli
      non sopporto recinti.
      Mi puoi chiamare matta
      mi puoi chiamare distratta
      mi puoi chiamare come ti pare
      ma non mi puoi incasellare.
      Scusa se non rientro nei parametri
      e se solo chi è come me
      mi può capire,
      ci possono legare solo i sentimenti
      e tu sai cosa voglio dire.
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        Scritta da: Nataly Laganà
        in Poesie (Poesie personali)

        Entelechia

        Assoluta
        teoria d'incongruenza,
        ponte
        impossibile dell'immaginario,
        invisibile traccia
        negli incroci tra le rette
        un arco posdatato
        di puntini in calcolati.
        Per ognuno c'è un momento
        che t'imprigiona dentro al tempo,
        dentro un fuoco che raffina
        come pane da farina,
        dentro all'essere poeta
        come polvere di cometa,
        riconoscibile dalla sua scia
        e nel divenire dell'entelechia.
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          Scritta da: Antonio Recanatini
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          Mai sano

          Non posso toccarla, ma la respiro.
          È indomabile quando sale
          troppo stanca quando molla.
          Si arenò dentro me,
          poi si disperse nella mente, col brivido dolente.
          Non si attenua, non si distrugge,
          solo il veleno la contiene,
          solo il veleno la offende e la difende.
          Rallentare il pensiero, restringere la riflessione
          è l'unica mediazione, ma mai soluzione.
          Cento immagini ci accalcano nel pensiero,
          centomila immagini seguono, poi la pace.
          Non posso toccarla, ma la respiro.
          Mai doma torna alla carica
          solo il veleno la contiene
          rallentando gli spasmi, il furto dei timori,
          si arenò dentro, trovò rifugio nella confusione
          ancora si sdoppia e non provo emozione.
          Malattia, avverbio strambo chi ti non teme,
          di chi sa di dover lottare per poter ancora ricordare.
          Non posso toccarla, ma posso condurla
          finché mi vorrà alla guida, finché manterrà i patti.
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            Scritta da: Nataly Laganà
            in Poesie (Poesie personali)

            Dalla mia casa si vede il mare

            Dalla mia casa si vede il mare
            e mi sento fortunata.
            Nelle belle giornate riflette la luce solare
            il piano d'acqua argentata
            e comprendi chi ha desiderio di partire
            verso una meta incantata.
            Se è di cattivo umore il cuore fa tremare
            ma a tempesta placata
            la storia d'amore può ricominciare,
            e mi sento fortunata perché
            dalla mia casa si vede il mare.
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              Scritta da: Gabriella Stigliano
              in Poesie (Poesie personali)

              Scenografie di carta

              Scenografie di carta
              si reggono
              ai miei polsi stanchi,
              in cui fluisce
              un fuoco ancestrale,
              una passione
              che non vuole finire,
              un sogno d'amore
              che ritorna
              a farmi male.
              Scenografie di carta
              per disegnare altre strade
              ed il proprio reame,
              per non vedere
              il pianto del reale,
              per essere guardate
              prima di sapere.
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