Poesie personali


Scritta da: CINELLA MICCIANI
in Poesie (Poesie personali)

Ascolto

Ascolto sempre.
Ascolto tutto.
In questo mondo
ove tutti corrono
presi da se stessi
io amo ascoltare.
Ascolto attenta
il picchiettio
della pioggia
sui vetri bagnati.
Il canto degli uccelli
che emettono trilli
gioiosi gorgheggi.
Un cinguettio allegro
che è melodia pura.
Ascolto il mare.
Narra storie infinite
e fa correre la mente
a viaggi ardimentosi
o tragedie immani.
Ascolto l'ululato
d'un vento tenebroso
e il cuore si fa piccolo
quasi inerme, indifeso.
Ascolto il silenzio
il battito del cuore
la voce che acquieta.
L'anima sorride,
grida la gioia
di esistere,
la voce silenziosa
di cose piccole
umili, mute,
immensamente
meravigliose.
Composta martedì 23 maggio 2017
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: CINELLA MICCIANI
    in Poesie (Poesie personali)

    Il pensiero di te

    Il pensiero di te
    è uno spicchio di cielo,
    un arcobaleno radioso,
    un'alba di sogni,
    un volo infinito.
    Il pensiero di te
    illumina la mia anima.
    Sei il mio faro
    perennemente acceso,
    il porto sicuro
    ove rifugiarmi
    se l'anima è inquieta.
    Sei l'ascolto paziente,
    il consiglio nel dubbio,
    la pace ch'accarezza
    il cuore inerme.
    Sei la mia roccia,
    l'appiglio protettivo
    quando tutto frana.
    Fiocco leggero,
    bianca nuvola
    di zucchero mielato,
    ti posi tenero su di me
    colorando d'immenso
    la mia anima anelante.
    Lontano tu, non volo.
    Vicino, torno a vivere.
    Nell'anima si spande
    come fresca rugiada
    un raggio di luce.
    Ogni tuo respiro
    è brezza leggera,
    mi culla, mi sfiora,
    m'accarezza lieve.
    Sono un sussurro
    di speranza vera
    che si nutre d'amore.
    Un'eco di vita
    aggrappato
    al pensiero di te.
    Composta martedì 23 maggio 2017
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: CINELLA MICCIANI
      in Poesie (Poesie personali)

      Foglio bianco

      In certi giorni
      mi sento come
      un foglio bianco
      su cui qualcuno,
      per gioia o dolore,
      scrive di sé e di ciò
      che ha nel cuore.
      L'anima mia è pronta
      ad ascoltare e capire.
      Mi capita spesso
      di farmi carico
      dei problemi altrui.
      Non resto indifferente.
      A volte basta poco.
      Una parola, un consiglio
      sono un dono sufficiente
      a far tornare un sorriso
      ad asciugare una lacrima.
      L'anima mia è pronta
      sempre e comunque.
      Odio l'indifferenza,
      un'aridità dilaniante.
      È il male del secolo.
      Vediamo, ascoltiamo
      poi giriamo la testa.
      Indifferenti, passivi
      ignoriamo incuranti.
      Percorriamo
      passi effimeri,
      ci perdiamo
      nei meandri
      d'illusori
      vagheggiamenti.
      Lontana
      è l'eco della voce
      che chiede aiuto.
      Restano stille
      di solitudine
      ch'attanagliano
      l'anima.
      Composta martedì 23 maggio 2017
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: CINELLA MICCIANI
        in Poesie (Poesie personali)

        Ascoltami

        Parlo a te, amica mia
        e so che capirai.
        Mille sono i momenti
        che la vita ci regala,
        alcuni belli e preziosi,
        altri distruttivi.
        Mi accorgo spesso
        che non li elargisce
        soppesandoli bene
        né equamente,
        eppure sono tutti
        una parte di noi.
        Quelli dolorosi
        ci formeranno
        saranno un bagaglio
        della vita a venire.
        Si nutriranno di lacrime
        ma ci tempreranno.
        L'anima sofferente
        diventerà più forte.
        Ricorda solo
        di farli scivolare
        più in fretta che puoi
        dalle pareti del cuore.
        Cura le ferite dolorose
        e guarda sempre avanti.
        Niente o nessuno
        ti dovrà annientare.
        Quelli preziosi e belli
        stringili forte a te,
        racchiudili nell'anima
        che brillerà radiosa.
        Vedrai il tuo mondo
        colorarsi d'infinito.
        La fragilità diventerà
        forza invincibile.
        Sorridi alla vita
        che poi non è malvagia.
        Prima toglie tanto,
        ma poi molto di più,
        come ammenda dovuta,
        benevola e materna
        a piene mani ti regalerà.
        Composta martedì 23 maggio 2017
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: CINELLA MICCIANI
          in Poesie (Poesie personali)

          Il tempo va

          Se c'è una cosa
          che non s'arresta
          non frena mai,
          questo è il tempo.
          Tutti lo sanno
          eppure nessuno
          ci riflette su.
          Trascorriamo ore
          minuti, giorni
          a fantasticare,
          e il tempo va.
          Da giovani arbusti
          ci ritroviamo
          alberi possenti
          con tronchi immani
          e radici profonde.
          Il tempo se la ride
          incurante di sogni
          speranze tradite
          attese disilluse,
          ricordi appassiti.
          Il tempo va
          e non si ferma mai.
          Lo fa solo quando
          la Vita decide
          che il nostro è finito.
          Io spesso ci penso.
          Non guardo lontano.
          Corro contro di lui.
          Non voglio lasciare
          impegni iniziati
          e mai conclusi,
          neppure rimpianti
          o rancori strazianti.
          Quando si fermerà
          voglio essere pronta.
          Amo la vita.
          L'abbraccio tenera
          confido in lei.
          Lascerò lacrime
          ma il cuore mio
          sarà colmo d'amore.
          Composta martedì 23 maggio 2017
          Vota la poesia: Commenta
            in Poesie (Poesie personali)

            Se l'idrovora non svuota la sentina

            Un sole tiepido da fori di nubi emerge
            lieve uno spirar le scardina silente
            oltre piccole bave e rughe
            remote scie solcano l'azzurro glauco
            dal fronte di frangiflutti semi sommersi
            gabbiani reali atterrano o decollano.

            In un meriggio al termine
            immoto sulla riva il cuore elabora
            lungo un orizzonte torbido
            che non ha segni chiari
            aspetta il pescatore che a una lenza
            un pesce abbocchi prima o poi.

            S'abbruna a poco a poco l'aria
            il cielo a mesto poi muta colore
            una moltitudine di pensieri salpa
            disegna spirali e cerchi concentrici
            a istanti di tristezza si cerca scampo
            mentre crolla su memorie il ricordo.

            Dov'è lo svincolo che evita
            una strada che non ha uscite
            e rimette in viaggio l'anima confusa
            la forza che sospinge l'uomo avvilito
            fuori del recinto chiuso
            dove stanno croci di eventi seppelliti?

            Domani ancora più ingorghi di disaggio
            più strapiombi deserti e inciampi
            altri fili si sfilacceranno dalla trama
            solchi più profondi scaverà l'aratro tempo
            che col coltro taglia e col versoio rovescia
            lungo il versante della vita che scoscende.

            Affonderemo quanto prima se l'idrovora non svuota
            la sentina che per stillicidio di tristezze si riempie!
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Gianni Marcantoni
              in Poesie (Poesie personali)

              Noi e gli altri

              Devi pagare tutto,
              tutto-tutto-tutto,
              e sono poi gli altri a chiederti il conto.
              Cioè i peggiori,
              i più gelosi,
              i più incapaci,
              quelli che sono in maggioranza,
              che sanno coalizzarsi, gli ignoranti,
              quelli che non possono guardarsi
              allo specchio e sorridere,
              e dire sono contento.

              Beh sarà tutta questa gente
              che dal basso cercherà inutilmente di risalire,
              ma senza dimenticare
              che la natura ha scelto così per chiunque,
              in un equilibrio perverso.

              Una forma di ribellione alla vita
              il non accettare
              di non poter essere come qualcun altro.
              E guardare sempre a questo altro
              per cercare di fare lo stesso,
              senza però riuscirci.

              Sprecare così la vita
              in una umanità che lacera
              sé stessa, senza lasciare
              nessuna via d'uscita,
              scrivere lentamente da soli
              la propria sentenza di condanna.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Marta Emme
                in Poesie (Poesie personali)

                Accoglienza in patria

                L'accoglienza paga
                ma è ipocrita dir
                che non ingrassa la mala.
                Si faccia il bene di quella gente*
                portando lavoro ove vivono,
                là ove non c'è niente.
                Così si costruiscono veri ponti:
                con mirati interventi e utilissimi fondi
                e sempre facendo tornar,
                con lo sviluppo umano, i conti.
                Invece di illuder dei disperati
                che arriveranno a maledir pur
                ove son nati. Eppur ci sono
                ancora dei pirla che invece
                di contrastar la guerra vanno
                per il mondo a imbandirla.
                Composta domenica 21 maggio 2017
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Daniela Cesta
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Maria di maggio

                  Le rose di maggio sono sbocciate
                  profumano di amore, ma, sono meno belle di te, Maria
                  madre celeste che maggio ti onora,
                  con la sua luce, i suoi fiori, il suo tepore
                  ogni piccola preghiera o pensiero rivolto a maria
                  sale al cielo, trasportato dagli angeli,
                  nel loro giardino vive Maria, nel candore di Dio.

                  Ricordo quando ero piccola, l'incanto di questo mese
                  preghiere e fioretti dedicati alla vergine Maria,
                  tra canti, gioia, giochi, era bello vagabondare
                  per i campi, il giorno sembrava non finire mai!
                  Stare con le suore e cantare a maria
                  tutto era così bello e dolce...
                  forse perché eravamo bambini.
                  Composta domenica 21 maggio 2017
                  Vota la poesia: Commenta