Poesie personali


Scritta da: Cristallina
in Poesie (Poesie personali)

Vita

Volo di un vivere
attraverso cieli
dalle tante turbolenze
falsa quiete e
timide illusioni
minate da abbagli
di conquiste, serenità e
riscatto.
Traguardi che simulano
la partenza.
Solitudine, compagna di
giorni passati e presenti.
Riflette un passato che
ancora incombente ritorna.
Indesiderato!
Composta domenica 7 maggio 2017
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    Scritta da: Rosa Di Fraia
    in Poesie (Poesie personali)

    Nel tuo ricordo

    Ho sempre pensato
    che la morte
    sia il momento
    in cui ci si libera
    da tutto la
    libertà di poter
    finalmente riposarsi
    da fatiche e omissioni
    ma sopratutto liberarsi
    dalla solitudine.
    Sono certa
    che ora lo sei
    ti sei liberato
    da tutto il male
    che ti ha fatto soffrire
    e da tutto ciò che ti è
    stato privato
    ma che hai perdonato.
    L'amore per il mare
    ti ha reso un uomo
    giusto e onesto
    tuo grande condottiero
    che ti ha insegnato
    il sacrificio e il grande
    valore della vita
    scoprendo il vero e il falso
    arricchendoti di dignità.
    Ora ti immagino
    che navighi in quel mare
    verde azzurro
    dove la tua anima finalmente
    libera di andare di sorvolare
    posti e luoghi
    conosciuti ma lontani.
    Sarai sempre nei miei ricordi
    come il pescatore più umile
    e dignitoso forte e coraggioso
    e quando mi volterò verso il porto
    ti rivedrò come allora andare
    verso un nuovo orizzonte.
    Ti sia guida nell'aldilà
    l'amore che hai lasciato
    sulla terra e che la terra
    ti sia fedele compagna
    come il tuo grande cuore.
    Composta venerdì 28 aprile 2017
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      Scritta da: Martina Boselli
      in Poesie (Poesie personali)

      Ci si abitua

      Alle assenze ingombranti.
      Alle lacrime versate di notte tra un cuscino ed un lenzuolo.
      Al sentirsi sempre troppo poco.
      Alle promesse che fan tutti ma che poi nessuno mantiene.
      Alle persone che entrano ed escono dalla tua vita.
      Ai ricordi che non potranno più tornare.
      Ai finti sorrisi che s'indossano per nascondere il dolore.
      Allo sguardo basso perché tanto nessuno leggerà nei tuoi occhi che stai morendo dentro.
      Alle storie finite da un pezzo ma che hanno lasciato il segno.
      Ai troppi abbracci e "ti voglio bene" mancati.
      Agli addii che nascondono dietro sé un "ti prego, resta".
      Ai discorsi che non potranno più tornare e a quelli che non si faranno mai.
      A chi ha preso con sé una parte di noi restituendocela a pezzi.
      A non pensare a chi ci ha distrutto l'anima.
      Al peso del bagaglio delle esperienze sempre più negative.
      A ritrovarsi a ricostruire nuovamente il proprio destino sulle macerie di quello che è stato disfatto.

      Ci si abitua.
      Ci si abitua e s'inizia anche un po' a morire.
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        Scritta da: Martina Boselli
        in Poesie (Poesie personali)
        Sola e instabile.

        Nel buio di una stanza
        accovacciata mi siedo
        in angolino.

        Sola e sconfitta.

        Un'altra battaglia
        ho perduto.
        Un'altra persona
        ho smarrito.

        Sola ed affranta.

        Una nuova lacrima
        riga il volto
        cadendo
        su un vecchio ricordo.

        Sola e stanca.

        Metto a tacere i pensieri.
        Mi sento vulnerabile.
        Sto cedendo.
        Lo so
        non resisterò ancora a molto.

        Sola e fragile.

        Le tenebre cominciano a governare
        me e la mia anima.
        Il mondo mi appare deforme
        Vedo il mio corpo sbiadire a poco a poco.

        Questa è un'altra notte insonne.
        Questa è un'altra notte in cerca di me stessa.
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          Scritta da: Martina Boselli
          in Poesie (Poesie personali)

          Perdonami

          E tu perdonami se ancora tremo
          quando penso che è finito tutto tra noi
          e nulla riporterà indietro quei giorni.
          Perdonami se quando ci penso fatico a respirare
          e trattengo le lacrime per non sembrare troppo fragile.
          Perdonami se quando esco, tra la folla cerco di scorgere il tuo viso
          e ci rimango male quando non t'incontro.
          Perdonami se ancora permetto che tu sia il mio limite e punto debole.
          Perdonami se non ti cerco per dirtele da vicino tutte queste cose,
          la verità è che preferisco lasciarmi cullare dall'illusione di noi due ancora insieme un giorno,
          e non voglio sentirmi dire da te che è solo una stupida fantasia.
          Perdonami se non sono stata abbastanza.
          Perdonami se non lo sono ancora oggi,
          è che da quando te ne sei andata
          anche quel poco di autostima che avevo è sparita assieme a te,
          chissà perché.
          Perdonami.
          Perdonami di tutto e dimmi che ci riesci o che ci riuscirai,
          mi basterebbe anche solo questo.
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            Scritta da: Sabina Nuzzo
            in Poesie (Poesie personali)
            Sono nata in una città di mare
            e il mare ce l'ho dentro
            il sale sulle labbra
            e negli occhi il vento.
            Sono nata dove il sole
            non fa rumore
            e si sveglia lento,
            dove la luna fa capolino
            e getta sull'acqua
            il suo manto di stelle
            un fermo immagine
            non esiste il tempo
            dove lo sguardo si perde
            e il cuore si confonde
            o si difende.
            Sono nata in una città di mare
            e il mare, io, ce l'ho dentro.
            Composta mercoledì 22 aprile 2015
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              Scritta da: i5dla
              in Poesie (Poesie personali)
              Per quanto una situazione
              può sembrarti interessante,
              non conosci la sua sobrietà.

              Rimani sbalordito dalle novità
              rendendoti distante
              dalla verità e dalla libertà.

              Inizi a giustificare,
              cadendo nelle trappole.
              Cerchi di scappare
              ma non puoi.
              Lasci la tua psiche in balia
              al tuo capo.

              Quel capo che piano piano
              inizia a bloccarti il respiro. L'ansia.
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                Scritta da: Michele Cannella
                in Poesie (Poesie personali)
                Siccome ti chiedo troppo
                non più disturbo richiedo
                alle tue docili membra
                ricolme di penombra
                in questa sera: odo rimpianti
                venir dal deserto, più di uomini assetati
                sull'orlo del miraggio,
                più di gazzelle ormai certe
                della vision di cipressi:
                sento il compianto
                di civette, stornelli in piena
                arsura che fan dell'aria inesistente
                un matton che grave è poco a dirgli!
                Son sicuro che lì, dove tu sei, riposi in una melodia
                di merli,
                le coccole profumate fan di te un giunco:
                dondola, e gli steli ti fan sottile!
                Tutto li è vivente ed io qui
                in questo lamento infinito di beduino
                che ti ricordo: nel mormorio tunisino!
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