Scritta da: * Federiko *
in Poesie (Poesie personali)
In te leggo, in te scrivo.
In te vedo, in te sento.
In te vivo, in te scopro.
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In te leggo, in te scrivo.
In te vedo, in te sento.
In te vivo, in te scopro.
Carreggiata innevata, lieve tempesta
calante; sapor di festa!
Lieti stupori mi fingo.
Verbi invani di voi mi inondo.
Senza certezza, oramai, questa perfetta mia via:
per pensieri falsi sono spinto
si che certo vado affondo!
Non per questo io mi perdono.
Cosa faccio?
Mi abbandono.
Oh! Il seguir di desideri spinti oltre
or l'amor: diventa arte!
La voce chiara divien un murmure.
Scandisce: <oh mia stella, ora si parte>
in diversa via or mi immergo:
deserto che contieni granelli
di mondo; perle di cielo
si, come son io ma coperte da un velo
donante loro un gaudio simil a quello dell'eterno grembo:
esse sembran accennare:
caro mare placa le nostre ire:
ire, si, di un antico avvenire.
Si sta in luglio
Come pesche appen raccolte,
Della sabbia lui il figlio:
Quel bimbo che raccoglie in molte
le conchiglie che fan dell'esasperante tempo
Un ciglio: dalle radici sconosciute!
Si sta in luglio
Non mi convien quel mietitor
Dell'inverno, ascoltar quell'infinito idillio:
Or mi convien pensar al cor!
Si sta in luglio
Lo sferrar carte dal mazzo,
Vedere intanto l'orizzonte imbrunire vermiglio
e io con contenuto scompiglio: quel semicerchio pazzo!
Ecco il crepuscolo: io mi ammazzo!
E del riposante venditor: (della vita) l'eterno sbadiglio!
Tra i capricci del giorno
lascio scorrere il tempo
-lentamente
sfogliando carteggi di vita
ho tra le mani pensieri
e il cuore tra le righe.
Mani impaurite e spaventate,
mani coraggiose,
mani che sfiorano il cuore,
mani che fanno volare,
mani che disegnano l'anima,
mani che accarezzano,
mani limpide, dorate,
mani che fanno sognare,
vivere e sperare.
Mani che s'intrecciano
e ti culleranno in eterno.
Siamo come aquiloni
libriamo in balia del vento
- macchie di colore nel cielo.
Sfumiamo giorni nell'anima
colorando raggi di vita.
Oh sonora mia agenda grondante
di lievi e freschi desideri:
il primo fu di quel viandante
che, con passo di volpe, si aggirò per Castel di ieri
Il secondo lo vidi coi miei occhi:
un serio e impassibile vecchiarello
operante sui mattutini finocchi:
Quelli la sua tela: lui il macchiato pennello!
Il terzo e l'ultimo:
per me più bella cosa:
Il vento si emozionò
Un sospiro calò
dai monti accesi e nacque una rosa:
di tutti i fiori ero il primo
in quel martirio dell'Appennino!
Le tue note mi accarezzano il viso
sfiorano le mie orecchie e mi sollevano da terra
Le tue note così decise e così imperfette... poi il silenzio.
Lievi e forti come il battere del cuore
le tue mani sfiorano i tasti per unirsi poi...
come in una delle più magiche notti d'amore.
L'eco di ogni nota così perfettamente armoniosa
una melodia inedita decifrata da ogni cellula
e resa immortale dalla memoria e dal ricordo.
Ora che voli anche tu fra le stelle
in cerca del tuo pezzo di cielo
e del tuo amore che ti ha preceduto
ti prego madre mia:
abbraccia papà e illuminatemi ancora
con la vostra bontà,
scaldatemi col vostro silenzioso amore,
abbracciatemi con una carezza e guidatemi
dal cielo come facevate sulla terra
come quando,
amandomi nel vostro umile e decoroso silenzio,
m'insegnavate come vivere e come disegnare
la vita che, con il vostro amore e la vostra fede,
mi avete regalato.
Ho sempre saputo che anche dopo il vostro insegnamento
sarei stato l'unico pastello da usare per colorare
o per annerire la mia vita; ma quel pastello che,
anche nei momenti bui, conservo nel mio cuore,
lo userò solo per colorare la vita
che insieme a Dio mi avete regalato.
Puoi chiudere quella porta,
ma ci sono quei spifferi
di luce che riescono
ad entrare anche dai
fori più piccoli,
che non immagini di vedere.
Chiudendo la porta
alle tue spalle e
andando via,
puoi lasciare
le cose ma i pensieri
quelli, ti seguiranno sempre
e ovunque andrai.