Poesie personali


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie personali)

Crepuscolo.

Silenti ed estasiati
osservavamo il magico crepuscolo
ed esso ci donava
lo splendore del tramonto
ed una lieve eccitazione che ci esaltava.
Da li a poco
lambivo con le labbra il tuo profilo
che la parete proiettò nella penombra.
Taciturni,
c'intendevamo con gli sguardi
avvolti nel mistero e nell'oblio
che vi era in noi.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie personali)

    Anonimo

    Guarda gli occhi
    di un bimbo e
    Specchiati in acque limpide.

    Sono perle di
    rugiada al sole
    sono splendenti di
    luce sincera.

    brillanti come diamanti.

    Specchiati negli occhi
    di bimbo,
    il tuo cuore ritornerà
    infante.

    Non rubare questa
    bellezza al tuo cuore,
    pensaci!
    Rivivi, nei tuoi sogni...

    lasciando spazio ai suoi.

    P... d... m...
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie personali)

      Vieni.

      Vieni con me
      coloriamo questo vita
      ho solo pochi colori
      ma se li uniamo insieme
      qualcosa di bello ne uscirà...
      e poi qualcuno come noi
      da qualche parte ci sarà...

      appoggiati a me
      sono solo anch'io
      e pensa che domani
      il mio sole se ne andrà
      ma non ti preoccupare
      non ci ha mai abbandonato
      sa che ce la caviamo
      prima o poi ritornerà...

      Non aver fretta che sia domani
      guarda quanta notte c'è da colorare
      quante stelle da spostare
      ne sono certo
      in questo cielo azzurro
      il nostro sole ora sorgerà...
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie personali)

        Assassino di un sogno

        Era un volo ingenuo di bimbo, senza pudore e senza rancore,
        s'innalzava gonfio e leggero, sospinto dal soffio ardente dell'imprudenza,

        hai avuta paura, censurasti le parole ardite dell'incoscienza,
        contasti i soldi nelle tasche, misurasti il tempo e le distanze,
        ne hai punito l'arroganza, condannato la stupidità, negato la follia,

        l'angelo spogliato, pieno di vergogna, senza la sua bella tunica rossa, confuso,
        ancora tentò impacciato il suo volo, lottò contro il peso della gravità,
        cieco per le lacrime che gli oscuravano la vista, sorvolava rasoterra,
        senza trovare la direzione, senza capire dove stava il calore del sole,

        ma ad un tratto sentì lacerarsi la carne in un baleno,
        cadde violento sul suolo, si toccò, non usciva sangue,
        sul suo volto non c'erano più lacrime, il dolore non straziava i suoi muscoli,
        senti il nulla, corse davanti allo specchio, guardò ma non vide niente,
        perché i sogni, come i demoni, non si riflettono.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie personali)

          All'amore

          Ancora una volta con quello sguardo innocente e crudele bussi alla mia porta,
          ti impossessi dei miei pensieri, ti nutri del mio sangue,
          fai battere più forte il mio cuore. Togli forza al mio respiro.
          Mi sorridi ingenuo, come nulla fosse, mi prendi la mano e
          mi inviti a danzare di nuovo, mi chiedi abbandono, mi chiedi attenzione,
          vuoi che ascolti la tua tenera voce narrarmi la fiaba più bella,
          ancora una volta vuoi che i miei occhi vedano te e che ti ami con tutta me stessa,
          ma nell'oscurità mi raggiunge l'urlo silenzioso della tua ultima partenza,
          sanguinano le incomprensibili parole che tentarono di chiarire i perché,
          Andasti da un'altra parte, ma così sono la vita e la morte, e non c'è nulla da spiegare,
          e non si possono capire le stelle che disegnano le mie rughe attorno agli occhi,
          mentre ti sorrido di nuovo, accettando il tuo invito a danzare, e lo farò ancora,
          fino a che mi girerà la testa, fino a che mi vacilleranno le gambe,
          fino a che cadrò per terrà e nel riprendere fiato, ad occhi chiusi,
          senza sapere se ancora mi sarai accanto, ancora una volta ti dirò che t'amo.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie personali)

            Nella camera oscura.

            Puoi intravedere solo le ombre e sentire il calore della stanza,
            sentire voci lontane, il riso e il pianto sono solo asettici punti,
            graffi su un foglio che reagisce alla stessa maniera,
            non sai cosa sia un urlo o una canzone, ne prendi nota senza emozione,
            la carta è candida ed imprimi senza giudizi le informazioni.
            Un battito più forte, un sussulto lontano,
            ti fanno calcare di più e i colori si delineano
            nella loro diversità, a tua insaputa,
            mentri galleggi nella bacinella.
            È solo una fotografia, la riproduzione di segnali,
            che assorbi in quell'immenso ovattato spazio vuoto,
            non conosci il dolore nè la felicità, e poco ti importa
            se quando accenderanno la luce sarà troppo presto e la foto brucerà
            o come per magia potrai vedere ciò che hai stampato sul foglio
            e accorgerti di quanto bianco ancora rimane.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie personali)

              Mi sei accanto.

              Come brezza sottile mi accompagni nel bosco più fitto,
              mi accarezzi i capelli e mi dici che sono bella,
              mi chiami dall'alto con un canto di usignolo,
              mi fai alzare la testa perché io non dimentichi il sole,
              mi prendi dai fianchi e mi sollevi con agile forza,
              affinché il mio sguardo riesca a seguire quel volo libero nel cielo,

              e quando la mia mente desidera solo dormire
              riempi di sogni il mio apatico sonno,
              attento e presente sconfiggi silenzioso i miei incubi,
              metti a tacere i miei mostri volteggiando leggero sopra le loro teste,

              e mi porgi la mano invitandomi a danzare,
              mi trascini in una corsa affannata per sconfiggere il tempo
              dei cattivi pensieri, fino a raggiungere quel prato fiorito
              cogliere la margherita più bella e infilarmela fra i capelli.
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                in Poesie (Poesie personali)
                A volte, la vita ci dà...
                A volte la vita ci toglie
                A volte ci dona un momento indimenticabile o una persona incancellabile
                A volte non ci sarà un proseguo e un lieto fine,
                ma rimarrà la gioia d'aver potuto amare ed essere stati amati,
                rimarrà, accanto all'inevitabile malinconia, la consapevolezza che
                se non si possiede nulla... nulla ci viene tolto
                se ti è stato tolto... C'è stato un momento in cui hai avuto!
                Allora... gioisco per questo!
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