Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Amore

Amore, sogno soave.
Turbamento atavico d'ogni creatura.
Genesi di vita.
Nutrimento precipuo, illusione perpetua.
Passione immacolata.
Purezza vigorosa.
Vigorosa spinta di umane battaglie.
Eterno, effimero
patrizio, plebeo
albionico, asiatico.
Bramosia selvaggia di carezzevoli membra.
Amore, sogno leggiadro.
Amore, sogno fatale.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie personali)
    È per me, fuori c'è il mio nome, è scritto con la tua mano e mi provoca un sussulto,
    mi pare di udirti, quando lo dici sussurrando, quando mi chiami cantando,
    scorgo i tuoi occhi seguire il nero tracciato mentre, lettera per lettera, componi
    il mio nome sulla busta bianca.
    Con cura la apro come un pescatore la conchiglia di una madreperla,
    rapida cerco all'interno come un bimbo con il suo regalo di compleanno.
    Guardo, come fosse un quadro, seguo le linee decise e i morbidi piccoli cerchi,
    percepisco le sfumature della tua anima, i moti del sangue che circola nel tuo corpo,
    i ritmo che anima il tuo cuore, le tue pause e i tuoi pensieri.
    Sono grata a questo foglio prezioso che porta con sé il tocco delle tue dita e
    il profumo della tua pelle.
    Magia della grafìa che va oltre i significati, m'incanto e ti ho davanti, sento il tuo calore.
    Ora sono pronta a sorbire le tue parole, una per una, come cucchiai di calda zuppa in una sera d'inverno, come ciliege mature che non ti bastano mai,
    come bocconi di un dolce prelibato,
    che mi danno piacere e che mi consolano della tua mancanza.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie personali)
      È un tocco gentile, una carezza calda e leggera,
      che conosce i miei segreti e le mie debolezze,
      percorrendo le sue strade apre le mie con un soffio leggero,
      mi turba e mi schiude conoscendo i percorsi,
      si ferma, mi aspetta, mi segue silenziosa,
      sento il suo sguardo che mi colora la pelle,
      mi disegna e mi modella il respiro,
      mi sfiora e scompare perché io corra a cercarla,
      guardo in alto e mi è fra le gambe,
      allungo la mano e lei vola via,
      la chiamo e lei canta, mi arrabbio e sorride,
      sorrido anch'io per la sua impertinenza,
      della mia debolezza.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie personali)
        Mi piacciono le ore della notte,
        un po' brille ed un po' assonnate,
        ti prendono la mano e ti raccontano bugie
        a cui è bello credere.
        Ogni bettola diventa una reggia,
        ogni letto caldo come un nido d'amore,
        ogni carezza dolce come il paradiso.
        In ogni sguardo puoi scorgere l'infinito.
        E forse non sono soltanto menzogne,
        sono solo un tempo speciale,
        è l'attimo di buio in attesa che si apra il sipario,
        e tu sai che su quel palco sarai la star,
        e il pubblico ti applaudirà commosso,
        si alzerà in piedi spelandosi le mani.
        E non sarà finzione,
        perché sono solo le ore più vicine ai sogni,
        così vicine da farti confondere.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie personali)

          Acqua salata

          Acqua salata scende sul viso,
          lo sapevi che un onda più forte sarebbe arrivata,
          e chiudi gli occhi e ti brucia, ma fai finta di nulla,
          eppure il mare è molto lontano,
          eppure nevica zucchero a velo sui fiori del balcone,
          ascolti la musica perché quella voce ti fa paura,
          fai rumore con i coperchi per non sentire quel battito,
          e danzi ma il cuore ti manca, ti sta portando via il respiro,
          e allora cammini adagio, riprendoti il fiato rubato,
          guardi per terra, convincendoti di essere sola,
          le mani in tasca per sentire null'altro
          che il rassicurante vuoto delle tue tasche.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie personali)

            Sul filo.

            Sul filo senza più nemmeno la paura di cadere, cammino,
            lentamente, impassibile, senza sicurezza e senza incertezza,
            nel silenzio, nell'immbilità, l'attesa è vuota e densa, senza meta,
            conosco troppo bene ogni oscillazione,
            ogni perdita di equilibrio, ogni insicurezza, ogni paura,
            la nausea non mi fa più vomitare, l'attesa è passiva,
            non sento bruciare la mia pelle dai raggi del sole troppo vicini,
            il vuoto non mi crea vertigine,
            il dolore è senza lacrime, il terrore non mi fa tremare,
            non percepisco il sorriso, non odo l'urlo,
            non incrocio lo sguardo, la rabbia non scuote i miei nervi….
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie personali)

              Cristallo

              Un giorno il destino incastrò in un breve alito di tempo,
              fra le sue pieghe, un fragile granello di sabbia,
              impaurito dal caldo soffio del vento che percorreva
              la tua mente e la mia pelle, si perdette.

              Trasportato da vortici d'aria bollente, nei nostri affollati deserti
              vagò senza sapere dove fosse l'orizzonte,
              lo travolse la tempesta, scalfendolo con infinite linee,
              lo annegarono senza pietà violente onde dell'oceano,
              crearono misteriose volte al suo interno,
              lo bruciò il fuoco di immense foreste in fiamme,
              mentre poliedrici angoli si componevano in un agitato caleidoscopio

              ma nel loro viaggio senza sosta
              i miei venti ed i tuoi s'incontrarono ancora, esausti,
              nell'immobile silenzio della bonaccia,
              il granello sussultò,
              le linee infinite si piegarono in angoli,
              si sentì forte,
              in grado di sfidare il cielo,
              un fragile lacrima lo accarezzò,
              rispecchiò il mare e il cielo,
              un prepotente raggio di sole lo penetrò
              la luce lo illuminò, divenne puro,
              divenne cristallo.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie personali)

                Amare

                Amare è soffrire,
                amare è non dormire.
                Amare è un sogno
                amare è cercare e patire...
                Trovare e perdere
                lasciare andare e poi ripartire...
                come una stella alta e clemente
                non può fare a meno di notarci
                piccoli e insignificanti
                io ti imploro,
                perché un giorno il
                tuo sguardo possa incrociare il mio
                e allora tutto ciò
                che non ti ho detto resti tuo,
                mia stella bellissima
                che forse,
                dall'alto
                mi noti distratta...
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie personali)

                  A volte credi.

                  A volte credi
                  di non appartenere
                  al mondo fuori
                  tutti corrono
                  come pazzi
                  tutti pensano
                  che tu sia pazzo
                  perché non partecipi
                  ai giochi dell'apparire.

                  E allora chiudo la porta
                  lascio che tutto scivoli via
                  vola ormai la mia astronave
                  ora vedo piccoli puntini
                  finalmente fermi
                  sono i loro corpi inanimati
                  non si sentono più
                  non corrono più...
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