Ho aperto la finestra e sei entrato come un soffio di aria fresca Mi hai risvegliato l'anima Mi hai sorriso dolcemente Mi sono risentita viva Cercavo qualcosa per volare insieme a te Mi guardavo intorno e non riconoscevo più niente grazie ad un soffio: è nato il mio nuovo domani.
Anima regale, eterno bagliore che rinasci tra le nubi dei miei pensieri e che dai luce all'oscurità del mio vuoto, la tua sublime poesia risorge sui resti di questa sorda umanità e sugli scarti di questa vita che ha reso muta la nostra voce interiore.
Autostima è saper sperimentare il vuoto non solo il pieno, il silenzio non solo il rumore, la tristezza non solo l'euforia, il dolore non solo la gioia.
Picchiasti alla mia porta e ti lasciai entrare nel labirinto del mio ego, sciogliesti il ghiaccio delle mie pareti e ne facesti azzurro mare agitato. Ti lasciai coltivare i fiori di quel giardino dove, oggi, il mio occhio può andare laddove la ragione si perde.
Non conosco i colori. È grigio, tutto si sfuma nei colori del fumo. Soprano nel silenzio. Giostra che non diverte, il cuore è leso. Vergogna e disdegno per il debole passo. Posa le armi regina lascia che i colori mi accechino.
Dormi. La polvere del tuo sogno si spande nel mio. Mi avvolge pellegrino zucchero semolato, ed il seguito sei tu, mio universo di saccarosio e dolcezze... solo tu crocchia della mia rapsodia mi riconosci, mi riconosci e lì ti attraverso, sei tu buco mio... ozono.