Poesie personali


Scritta da: SalvoJohn
in Poesie (Poesie personali)

A Tita

Nel periodo più triste della mia vita,
conobbi una donna meravigliosa, Tita...

per un anno patii le pene dell'inferno,
però pregavo sempre il Padreterno...

Un malfattore voleva rubarmi mia figlia,
una ragazza che è una meraviglia...

Piantavo rose bianche per mia figlia,
le amava tanto,
le odoravo quando lei non c'era,
sbocciavano perché era primavera...

portavo le mie rose alla Madonna,
bagnandole col pianto di una donna...

di una donna triste, di una donna affranta...
di rose bianche era piena la mia pianta...

La Madonna capiva il dolore di una madre,
e mi esaudì dal Cielo il Nostro Padre...

Dalla mia rosa ora è nata una rosellina...
ora è felice la mia rosa,
è stata forte la sua mamma...
Dio, Ti ringrazio, ora scherzo con Tita...
Le dico ora: la mia sofferenza mi ha reso ancor più buona...

Già prima operavo nel volontariato,
con Tita tutto si è moltiplicato...

Riccardo Rossi tu esalti un uomo,
ti vorrei presentare questa donna,
Tita è meravigliosa...
si adopera per tutti,
aiuta tutti ma in silenzio,
non fa mai l'eroina,
anche se soffre,
mette in pratica sempre quello che Gesù dice nel Vangelo...

non sappia la tua destra...
nel fare il bene ora è la mia maestra.
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    Scritta da: Rosy Zangala
    in Poesie (Poesie personali)
    Ho conosciuto la caparbietà nella vita
    Ho usato la caparbietà nella vita
    Cosa vuol dire e cosa comporta l'essere caparbi?
    Vuol dire essere tenaci, essere ostinati, cocciuti, portare le proprie idee in giro, lottare per le proprie opinioni e viverle fino in fondo.
    Comporta, l'essere a volte ammirati per la forza che metti in quello che fai e a volte essere criticati in un mondo che vuole farti essere solo un clone.
    E sapete cosa succede quando si incontrano due caparbi o meglio definiti teste dure?
    Tante risate miste a tante incomprensioni
    Tanti sorrisi misti a tanti momenti cupi
    Insomma:
    una viva confusione.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)

      Tempo di maschera e fucile

      Forse la pace è chiusa nella noce
      di una gola senza più voce:
      il sogno ha gli occhi del falco,
      la guerra una bandiera bianca

      Il tempo è giunto al tramonto,
      con l'uomo non c'è più confronto:
      i bimbi saltano riempiti di tritolo
      in una terra piena di molte croci.

      Non ci sono più rose nel giardino
      l'ultimo fiore è il tuo bambino:
      la luna è sporca di nerofumo
      in questo cielo troppo buio.

      La speranza è maschera al femminile
      in questo mondo troppo maschile.
      Laviamoci la faccia con la luce
      racchiusa nel labirinto del futuro.
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