Scritta da: Katia Lubian
in Poesie (Poesie personali)
La fine
Cosa fai? Piangi?
Fallo. Piangi. Rovinati.
Non mi importa.
La mia guerra è finita. Ho deciso.
Piangi. Fallo. Fatti male.
Non mi importa.
Io ho finito. Io ho vinto.
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Cosa fai? Piangi?
Fallo. Piangi. Rovinati.
Non mi importa.
La mia guerra è finita. Ho deciso.
Piangi. Fallo. Fatti male.
Non mi importa.
Io ho finito. Io ho vinto.
Vivere è decidere, sbagliare.
Vivere è piangere, soffrire, odiare.
Ma Vivere è soprattutto sperare, andare avanti, gioire e amare.
Vivi più che puoi.
Perché vivere è semplicemente vivere.
Solo oggi stringimi forte e non andare via,
Solo oggi stai quì con me e non pensare ad altro,
Solo io e te, solo oggi.
Lo straniero è passato dal mio cuore come un fulmine a ciel sereno
ha lasciato in me consapevolezza dolci sorrisi e forza
ma anche un po' d'amaro per un qualcosa che non potrà mai essere.
Continueremo, io per la mia strada e lui per la sua
due vite diverse che si attraggono e che fanno scintille ma che hanno dato tanto l'uno all'altro.
Ma è arrivato troppo tardi non si può distruggere quello che è stato costruito con tanti anni di sacrifici, si può solo andare avanti e ogni tanto guardare indietro ricordare e sorridere.
Grazie straniero perché ora sorrido di più.
Vivi nei miei sogni
vivi nei miei desideri
vivi nei miei pensieri
sei tenero come ti sogno
sei stravagante come ti desidero
sei poeta dei versi che penso
i tuoi occhi mi fanno sognare
il tuo sorriso da bramare e desiderare
le tue parole mi aiutano a pensare
non so se mi sogni
non so se mi desideri
non so se mi pensi
vivi dentro di me:
uomo invisibile.
Guardo fuori dalla finestra
un sole caldo riempie l'aria
un'allegria primaverile risolleva gli animi dei passanti.
Guardo dentro
il gelo mi invade
mi manca il tepore di quelle parole
cerco quel sorriso che riusciva a scaldarmi il cuore
guardo dentro di me:
mi manchi tu.
Nelle foto dei miei genitori un'allegria naturale
nelle foto da bambina un'innocente felicità
nelle foto dell'adolescenza un'indomabile gioia
nelle foto di ieri spunta un triste sorriso
nelle foto di oggi ancora manchi tu.
Ho bisogno di parole che non sento
Ho bisogno di sorrisi che non vedo
Vivo l'oggi sperando che il domani mi sorprenda
Sogno il domani cercando nell'oggi la giusta direzione.
Passeggia con me ti farò conoscere la mia terra
Ti presenterò alle acque limpide del mare
Così cristallino, così nitido
Con i suoi fondali pieni di pietre preziose
Ti accomoderai sulla riva
Con le onde che ti inseguiranno e
Con la sabbia color oro che ti
Avvolgerà fra le sue braccia.
Appena alzerai lo sguardo
Verrai attratto da lei
così imponente, maestosa che ti ammalia
con il suo cocuzzolo innevato e la sua fumata abile
ed avrai voglia di incamminarti per vedere meglio.
Si appresterà ad esibire la sua possenza e la sua tranquillità
Il suo paesaggio verde boschivo
E poi...
A pochi passi
Qualcosa di favoloso
la sensazione di essere in un altro pianeta
un paesaggio lunare, strano irreale.
Il mio mare e la mia montagna
Sicuramente si innamoreranno di te
Perché tutto qui ricorda te
Anche se qui tu sei mai stato
Tutto è come te, contraddittorio
Vivo, stravagante ma al contempo equilibrato,
fiero, stoico, timido ma forte.
Passeggia nella mia terra ti farò conoscere me.
L'ascia dei monti riecheggia nel vento,
incanti di elfi ne ignorano il canto.
Flauti di gnomi che turban la quiete,
angeliche voci che paiono liete.
Uomini armati portan le spade,
sembra non abbiano aura dell'ade.
Grandi son l'ombre che volano in cielo,
candide nubi lo rivetono a velo.
Orde di orchi arrivano in campo,
nelle caverne si perdon nel tempo.
Ora gli eserciti, sette sono pronti,
alle pendici oscure di grandi monti.
Un urlo, un grido, o forse un errore,
le razze son pronte a morir con onore.
Un era, un giorno, o pochi minuti,
La guerra finisci con due sopravvissuti.
A razze distinte essi appartengono,
da diverse regioni essi vengono.
Han combattuto una dura battaglia,
con spade, elmi, e cotte di maglia.
Son molto amici e avanzan tra i monti,
ove assieme crearon i Bisonti.
Tra queste valli vengono ad alloggiare,
città e stirpi poteron creare.