Scritta da: FRANCESCO PASSERETTI
in Poesie (Poesie personali)
Chi semina e miete
bontà d'animo, sincerità e amore
raccoglierà... sempre succosi
frutti del suo cuore!
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Chi semina e miete
bontà d'animo, sincerità e amore
raccoglierà... sempre succosi
frutti del suo cuore!
Mai fu così forte
per donna un sentimento
che possente s'è insediato
nel mio cuore... gonfio D'amore.
Vellutati I tuoi capelli neri
fluenti cingon le tue spalle
in una morbida
E palpabile armonia.
Ed essi intorno...
in cornice A modellar
un delicato volto
che un celestiale artista
racchiuso nei mei sogni
ne fece perfezione di beltà E colori.
Due grandi perle D'opale
brillan tra il ritmico andare
di due sinuose E delicate ciglia.
Assaporo tutto di te
in un'estasiante silenzio
tra un'eterea, dolce sensazione
di mistica spiritualità.
Ti penso continuamente... intensamente
E nel pensarti vorrei averti accanto
E il sangue, come un fiume in piena,
mi scorre vorticosamente nelle vene
per poi tuffarsi nel lago del mio cuore
che, contro il tempo
scandisce I ritmi del mio amore.
Come vivida luce di fulgor di stella
sei entrata in me
svegliando con violenza
I miei intorpiditi e dormienti sentimenti;
ed allora, tesoro mio
son divenuto, inconsciamente
la tua preda
E prima di rendermene conto
sei riuscita a catturare
la mia anima e il mio cuore.
Mai prima d'ora m'era accaduto
che nello scriver per una donna
comandasse il cuore alla mia mano
tutto ciò solo per dirti...
L'ultima e unica cosa...
Barbara ti amo!
Sei la mia magnifica rosa,
che se anche rosa non fossi
sempre e comunque
lo stesso profumo avresti.
L'amore vero e puro
è la linfa vitale cosmica
che permea I nostri sensi
in piacevoli flussi e riflussi
di energie fluttuanti
benefiche e positive.
Senza di esso potremmo essere:
un corpo con un'anima grigia,
una natura senza colori,
una musica senza suoni,
dei fiori senza profumi,
una rosa senza spine!
Nelle vie di Panormo fiera
Giovin pulzelle matrona schiera
Che rischiaran la tetra sera
Col color della pelle nera
Il desìo ad esse preme
D'incantar dell'uom la speme
E subendo i lor sollazzi
Sorde ascoltan arditi schiamazzi.
Mi manchi...
quando soffice e vellutata
mi avvinghia la notte.
Mi manchi...
tra la passione, il sentimento e...
L'euforia del momento.
Mi manchi...
tra i soffioni e gli aliti dei venti
che... tra echeggianti gole
E spumeggianti acque,
tracciano le linee del mattino.
Mi manchi e... sempre mi manchi
in ogni istante... in ogni momento...
in ogni attimo...
che mai riuscii a cogliere.
Mi sei mancata...
quando... ancora insieme...
credevamo d'essere felici.
Sempre mi mancherai...
finché tutto ormai sarà stravolto
nel mare tumultuoso degli eventi
che imploderà il tempo...
in un solo attimo di vita.
Mi manchi...
sempre mi mancherai...
ma mai... per l'eterno divenire...
cesserò di amarti!
Che quiete,
che tranquillità...
uno spillone di carta velina
nel mio cervello.
I miei occhi
non vedono più
E la cecità
M'ha colpito
anche il cuore.
Sei per me
una primula rossa
in un immenso campo
di garofani
dai mille petali viola.
Ataviche rocce s'ergono al cielo
dal partoriente seme d'una terra antica.
Bocche di fuoco, fossili e cristalli
erosioni e occultamenti nei secolari tempi.
Sinuoso ostenti una pacata ascesa...
nodosi anelli dei millenari tronchi,
rinfolti di pelo verde le tue braccia
E dona ossigeno alla terra che circondi.
Distese ardenti di sabbia iridescente
che bruciano sotto un sole torrido e cocente,
oasi sperdute create dalla mente
al calar di una notte fredda ed imminente.
Grandi distese acquose
ove lo sguardo perde I suoi confini;
negli ondeggianti riflessi d'argento,
di un caldo e brezzoso sole,
V'è un pullular di vita...
tra spumeggiar di scoglio.
L'immensità che mi circonda
permea la mia pelle
ed io al tatto "assaporo"
D'essermi compiaciuto in essa!