Da quanto tempo... Da quanto tempo non ti pensavo... Ma non è vero... Anche se non riesco facilmente ad essere sincera con me stessa e con i miei sentimenti... Non ho mai smesso di pensarti... Non voglio ammetterlo... Non voglio sia così... Cos'hai di tanto speciale, al punto tale che il mio amore per te mi ha intrappolato? Ma che dico? Amore? Non voglio sia così... Non voglio usare questa parola così grande... Che racchiude sentimenti così profondi... sentimenti che forse tu non conosci... che forse non hai mai provato... che non hai mai ricevuto... che non meriti... o che nutri per un'altra... Perché, tra tanti ragazzi, il mio cuore doveva scegliere proprio te? Forse per un paio d'occhi chiari? Ma cosa sono un paio di occhi chiari rispetto ai miei profondi e limpidi sentimenti??? Probabilmente nulla... Probabilmente sono io che ti vedo così tremendamente stupendo... e probabilmente ci sono ragazzi migliori di te... ma... sono proprio i tuoi occhi chiari che mi fanno star male, mi rendono felice, mi trasmettono tanto e nello stesso tempo sono così gelidi, freddi e distanti... Perché ora sono di un'altra persona... Devo rassegnarmi... Ormai ti ho perso... Credo per sempre... Spero per sempre... perché... è arrivato il momento di spiccare il volo senza te... Addio.
Nel giorno o nella notte nella gioia o nella disperazione quando sorridi o mentre piangi tieni sempre aperta la porta del cuore perché i ricordi belli o brutti che siano ti aiutano a crescere e a conoscere non mandarli via offri loro un posto vedrai che quando meno te lo aspetti ti saranno utili ti aiuteranno, ti consoleranno ti terranno compagnia E ti indicheranno la via per vivere al meglio la tua vita per vivere... il tuo domani.
Sognai di calcare le tue orme, raggiunsi le tue mani e sognai, sognai di accarezzare la tua anima, guardai i tuoi occhi e sognai, sognai di ascoltare le tue parole, ascoltai la tua voce un violino per il mio cuore e sognai. Sogno di starti accanto, perché ti amo tanto.
Le gialle lingue ondeggiano all'aria e gli acri fumi chiudon le gole.
Lo schioppettio E lo sfavillar del legno richiama lo sparviero E il cinquettar del passero.
Dell'alito del vento... il soffio ch'ogni momento bramo E... che mai le nude foglie mosse; chino alle fronde il ramo che la corteccia antica scosse.
S'ode nel tempo il canto del servo e condottiero; S'ode il lamento santo che sgrana e urla al sentiero.
Nascosto all'ombreggiar del castagno appoggiato sul costone M'appari... dai fianchi snelli mio soffice paesino d'arte antica... ma rigonfio di caldi E teneri umori.
Innanzi a me il mio passo sembra indurre la mia mente A vagheggiar... nell'assolate scintiforme.
Lento il sentiero al paese m'avvicina; E un fraticello... dall'invecchiato e prensile cordone, S'accosta all'uscio della chiesa.
Intorno agli alati "rintocca" la campana E la visione... nella mia mente s'allontana!
Fiori di sabbia esplosi dalle dune, ch'ogni granello il sol imbrilla E incanta.
Fiori di roccia E di cristallo che tra le gole il gelido manto nasconde al vigile occhio del cacciante.
Fiori ancestrali che tra le turbe della mente fecondano E plasmano L'onda del pensiero.
Fiori D'amore che tra le righe del copione della vita sbocciaste un giorno senza più appassir nei sentimenti.
Ed io ti penso! Bramando nella mente un sol tuo gesto, una parola, uno sguardo, un tuo sorriso, che mi riporti nell'anima E nel cuore quel tenero E languido tormento he ha un sol nome... "sentimento" che riconobbi... tra tutti I fiori del creato in una margherita dai petali D'argento !!
Disturba la quiete... la brezza E i gruppi di fiori bianchi d'ulivo avvisano il viandante di salutare... il sacro al passo.
Le serpi di bacco arrancano sui fili mostrando lo splendore degli infanti grappoli d'uva.
Sopra il gazebo il sinuoso fico mostra innanzi a se... il palmo delle foglie,
E sembran tante mani, che... rivolte al cielo ne chiedono e ne assorbono l'essenza.
Nel roseto pungon le spine acerbe, e... S'aprono i varchi, A sentinelle dei boccioli, tra le più "belle del reame".
Già... tutt'intorno sembra d'udir alle narici I profumi del "nettare di frutta" che mille rami protesi al vento aspettando il fiore... spruzzano nell'aria.
Nostalgico il mio cuore assorbe l'aleatorio succo di spremiture di profumate essenze che "goccia" a "goccia"... distilla la mia mente!
Come vorrei smarrire il mio respiro, nella tanto agognata e trascinante estasi di un caldo e vibrante abbraccio... che annulli il pensier e dia vigore alle grandi passioni e sentimenti che emergono dal pozzo del mio cuore.
Frontali di marmo cotti dal sole che nel putrido interno, freschi mantengono, I leggiadri spiriti delle pure essenze E i loro gemiti di pietra.
Tra il plumbeo cielo d'aprile compaiono I bimbi degli ultimi massacri del nero re... degli inferi fecondo.
Ritornano I fantasmi del passato A tener, dolce E amara compagnia ai cuori sensibili del mondo...
treccine e fiocchetti tra I capelli d'oro dolci e delicati occhi cristallini, vellutate e rosee le labbra, frutti di un'infanzia ancora acerba.
Ignari... sorpresi... trucidati dalla bestialità dei demoni del male.
Torbide menti anime nere, che davanti ai volti sgomenti massacrate con gioia E con piacere.
Sempre avrete davanti ai vostri occhi, gli sguardi vitrei dell'innocenza pura.
Sempre abortirete... con dolore le nere ombre... tra le fiamme dell'inferno.
S'ode il festar E le ridenti grida tra i felici girotondi... E l'ondeggiar dei cavallucci di una giostra.
Poi... più nulla! Tutto implode nel nero pozzo del dolore, che chiude la mente E rattrappisce il cuore.
Gli stessi sguardi sorridenti ora tristi fan cadere... acide gocce di pianto sui maligni eroi di turpi olocausti neri... feroci... sanguigni E nefasti!
Il singhiozzar delle anime innocenti concede il perdono umano A chi... mai giustizia divina concederà L'assoluzione eterna.
Le gocce di pianto che cadono dal cielo si trasmutano in scintillanti lucciole d'argento ed a terra... sospinte dal tenue lamento del vento purificano i bianchi sepolcri infiorati di ghirlande di petali di rose!