Poesie personali


Scritta da: Alfio Tetto
in Poesie (Poesie personali)
Il mio dire è cielo, il mio fare è musica, l'incanto travolge e manifesta il mio intenso io, né parole, né bui colori.
Acqua e luce la mia vita, sole e note il mio respiro, amori travolgenti che rafforzano il mio cuore, solo la musica lo rasserena, lo appaga, lo coccola e lo avvolge in se, un abbraccio che riscalda e che fa dell'uomo un sognatore.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)

    L'uomo senz'ali

    Mancano le ali a questo giorno
    fatto di irascibili fantasmi:
    i cavalli nitriscono nel vento,
    i tetti coprono sogni non detti,
    le macchine sputano veleni,
    gli uomini camminano in silenzio.

    Mancano i colori della speranza
    in questa strada povera di odori:
    le finestre hanno vetri rotti,
    le porte non hanno chiavistelli,
    le scale salgono nel vuoto,
    i bimbi muoiono di tristezza.

    Il futuro é appeso a un fucile,
    la storia non ha più cuore:
    la donna trascina la vergogna,
    i vecchi muoiono in silenzio,
    i giovani parlano coi murales,
    il sesso é la nuova violenza.

    Quando voleremo sui bianchi pegasi
    uccidendo i vecchi fantasmi?
    Quando distruggeremo i labirinti
    di una politica senza morale?
    Quando l'uomo sarà maturo
    il mondo avrà le sue ali.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)

      Due occhi nella notte

      Due occhi hanno acceso la notte
      in questo silenzio di penombra:
      l'anima gioca a nascondiglio
      con il corpo divino, ma d'argilla.

      Si muovono misteriose le ombre
      venute da labirinti di cuori umani:
      non ci sono voci mitologiche
      appese al filo della mia Arianna.

      Due occhi accendono il buio
      su questa pelle di Minotauro:
      le sibille escono dalle grotte
      con un oracolo da salvare.

      Non ci sono più lievi bisbigli
      in questo angolo della notte:
      c'è solo una voce di donna
      nel viso di un bimbo che dorme.

      Due occhi hanno acceso la notte,
      il silenzio matura l'aurora:
      il labirinto ha forma di cuore,
      l'oracolo è una rosa aperta.
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        Scritta da: Gloria Levrini
        in Poesie (Poesie personali)

        Ombre immortali

        Come ombre scure siamo all'orizzonte
        Con figure dipinte sopra la fronte
        Gli occhi sgranati non tengon paura
        Che l'attacco giunga dall'altura.
        Un corno si ode in lontananza
        E va gridando "Inizia la danza!".
        Suono di spade e guerrieri a terra:
        Fino la morte combatteremo 'sta guerra!
        Mai nessuno potrà conquistare
        Questo villaggio senza pagare
        Proteggeremo le nostre mogli
        Con il sangue e la spada snudata
        Fino a quando non saremo spogli
        Di ogni vita o qualsiasi fiatata.
        Cala il sole e con esso la guerra
        Con l'ultimo attacco che giunge a buon fine;
        Padroni ancor noi siamo di questa terra
        Nessuno potrà mai cancellar questo confine
        Inizian le danze per il lieto fine.
        Mentre ancor il glorioso corvo
        Vola sul campo ancor stravolto
        Volteggian le genti attorno al focolare
        Con gli occhi socchiusi all'immenso splendore
        Finché il sole inizia a destare
        Lo scuro cielo dal suo lungo sopore.
        Così noi ancor oggi viviamo in questo posto
        Accogliendo con gioia gli amici
        Ma respingendo con forza i nemici
        Che mai potran violare
        Il nostro Sacro Bosco
        Dove un tempo splendeva
        Il nostro luminoso Fuoco.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie personali)

          L'addio

          Ti abbraccio perché non ti vedo
          che a tentoni, accecato
          dai tuoi stessi occhi in me conficcati
          per cui non so
          se sia mio o tuo questo piangere:
          amati giorni
          che non ci hanno ricambiato l'amore
          e sono
          una frattura indicibile: i denti
          stringono un grido, il pugno
          anche più forte stringe
          l'indimenticabile carezza che ti davo
          come una moneta scaduta
          ... per un amore così breve perché,
          mio Dio,
          questa notte eterna e il filo che traluce
          sulla remota ferrovia d'illuminati
          treni che ormai corrono nel nulla?
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie personali)
            È là,
            dove si annullano i miei umani perché,
            che rispondo sì
            a Chi non chiede nulla,
            ma mi ama in tutto ciò che sono.

            Ed anche ora,
            nello specchio delle miserie
            di questa vita...
            Cammino silenziosa,
            per coglierne le infinite parole.

            Ho lottato con il mondo,
            perché l'arrendermi in Te,
            era la mia più fragile paura.

            Ed ora li vedo e mi vedo.

            Eccoli:
            i cocci del mio io,
            spezzato.

            Nelle tue mani,
            perle della collana più preziosa
            Nei miei occhi,
            lacrime come rugiada,
            a bagnare un giorno nuovo.

            A Te,
            che sei la mia Speranza
            e l'unica certezza nel mio incerto andare.

            A Te,
            che illumini le ombre
            della mia vita
            e scaldi le mie giornate senza sole.

            Perché questo vivere
            non sia un incedere sterile,
            ma un nascere
            e un rinascere ancora
            E sempre.

            A Te,
            io guardo e prego,
            assaporando briciole
            di eternità.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Amore

              Amore, sogno soave.
              Turbamento atavico d'ogni creatura.
              Genesi di vita.
              Nutrimento precipuo, illusione perpetua.
              Passione immacolata.
              Purezza vigorosa.
              Vigorosa spinta di umane battaglie.
              Eterno, effimero
              patrizio, plebeo
              albionico, asiatico.
              Bramosia selvaggia di carezzevoli membra.
              Amore, sogno leggiadro.
              Amore, sogno fatale.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie personali)
                È per me, fuori c'è il mio nome, è scritto con la tua mano e mi provoca un sussulto,
                mi pare di udirti, quando lo dici sussurrando, quando mi chiami cantando,
                scorgo i tuoi occhi seguire il nero tracciato mentre, lettera per lettera, componi
                il mio nome sulla busta bianca.
                Con cura la apro come un pescatore la conchiglia di una madreperla,
                rapida cerco all'interno come un bimbo con il suo regalo di compleanno.
                Guardo, come fosse un quadro, seguo le linee decise e i morbidi piccoli cerchi,
                percepisco le sfumature della tua anima, i moti del sangue che circola nel tuo corpo,
                i ritmo che anima il tuo cuore, le tue pause e i tuoi pensieri.
                Sono grata a questo foglio prezioso che porta con sé il tocco delle tue dita e
                il profumo della tua pelle.
                Magia della grafìa che va oltre i significati, m'incanto e ti ho davanti, sento il tuo calore.
                Ora sono pronta a sorbire le tue parole, una per una, come cucchiai di calda zuppa in una sera d'inverno, come ciliege mature che non ti bastano mai,
                come bocconi di un dolce prelibato,
                che mi danno piacere e che mi consolano della tua mancanza.
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