Poesie personali


Scritta da: Gerlando Cacciatore
in Poesie (Poesie personali)

Nausea

Diciotto anni.
Giovane spensierato.
Giovane avrai soltanto,
sentimenti d'amore;
sussurra la gente.
Beato te, mi dicevi,
amico mio.
Sai quel che sa la gente.
Mediti quel che medita la gente.
Ficca il naso nel mio cuore.
Troverai dell'amarezza che l'affligge.
Amarezza composta,
di odio, nausea per il mondo.
Non erro.
Nausea, odio.
Motivi efficienti,
per far di diciotto anni,
un Mosè.
Oh giovane.
Come invidio tua spensieratezza.
Come invidio tuoi sentimenti.
Come invidio tuo mondo.
Venire da te?
Lasciare Mosè?
Contro natura.
Chissà;
erro non erro,
interrogativi che non mi pongo.
Interrogativi, che renderebbero me,
ancor più posseduto
dalla nausea.
Composta mercoledì 10 luglio 1974
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    Scritta da: Ada Roggio
    in Poesie (Poesie personali)

    Voglio

    Scrivo poco ora
    aspetto che Dio illumini l'uomo
    e l'uomo saggio segua il mio cammino,
    tempestato ancora
    dal male,
    e lo renda un piccolo sentiero che io possa attraversare
    Voglio sorridere
    Voglio cantare
    voglio sognare
    Voglio danzare
    Voglio Vivere
    Come...
    Donna
    Mamma
    Abbracciare un bambino
    e cantargli la ninna nanna.
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      Scritta da: Valerio Varaldo
      in Poesie (Poesie personali)

      Noi

      Da un tasto
      cominciò tutta questa favola.
      Quella scatola magia complice.
      Questo Facebook così odiato.
      Il caso e il destino
      ci hanno uniti.
      Una favola che sta mutando
      e che presto sarà realtà.
      Una realtà di vita.
      Una realtà di cominciare a vivere.
      Si vivere.
      La nostra vita...
      Finalmente insieme.
      Ora che sono nato
      sto imparando a camminare
      e l'ho faccio venendo da te.
      Tu stammi davanti.
      Io non cadrò
      se non tra le tue braccia.
      Sono pronto a tutto
      pur di veder
      dipinto sul tuo volto
      quel magico sorriso.
      Lottare al tuo fianco
      difenderti sempre
      amarti all'infinito
      sono i motivi della mia nascita
      saranno i principi della mia vita.
      La mia vita con te.
      Sempre
      in ogni momento
      al tuo fianco.
      La mia indole guerriera
      ti travolgerà mia Regina.
      Saremo ammirati dal cielo e dalla terra.
      Al nostro passaggio
      il cielo ci festeggerà
      con una pioggia di stelle
      ed un sentiero di saette.
      La terra
      facendo fiorire i suoi frutti.
      La gente ci osserverà
      estasiata e invidiosa
      di questo nostro sentimento
      chiamato Amore.
      Dovrai solo volere.
      Ora ti vedo
      Lì sulla scogliera
      innanzi al mare
      nel momento del crepuscolo
      con un tuo cenno della mano
      il tramonto non sa più d'esistere.
      Ecco è l'alba
      e sia...
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        in Poesie (Poesie personali)

        A tu per tu

        Aprile, verde e giovani sono

        le erbe, esplosi sono i fiori,

        c'è il sole e c'è luce ed è buio.
        Lontano ha tremato la terra

        di incolpevoli vite in sonno

        ha fatto razzia la morte

        uno spettro antico ritorna

        una tristezza dentro mi accascia
        .
        Destino cieco, hai aspettato

        la notte fonda per abbattere

        tetti ricoveri e cose

        moltiplicare sepolture

        rivoli di lacrime e dolori!

        Dove sono i nidi delle rondini

        sorti sotto le cimase, le logge

        e i balconi in fiore, le campane a doppio

        l'altare votivo e l'ostensorio?

        E Tu in cielo, eterno assente,

        che hai da dire alla matrigna terra

        che ci fa tremare il cuore

        e tenace ritma altre scosse

        che spalanca ancora vuoti

        all'animo nostro già in lutto?

        Più memoria e amore e potere

        abbiamo noi fatti di creta!

        Io ricordo la natia terra sconvolta

        al venir delle brume novembrine:

        quel festivo giorno di lutto

        non è ancora oggi passato!

        Pur fragili, finiti, senza aureola,

        noi di Gaia non perpetriamo

        la tua divina indifferenza:

        anche il fatale accartocciarsi
        di una sola foglia ci commuove

        l'immobilità ci è estranea

        un avvampo ci prende

        se salva possiamo fare una vita

        non ancora giunta alla fine!

        Da piccolo misi gli occhiali

        e li cambiai più volte

        poi usai il cannocchiale

        poi ricorsi al telescopio per vederti

        quando sulla razza umana

        piovevano lutti pene e dolori

        ma mai in nessun luogo tu eri!

        Le lenti non servivano

        nulla si rivela se non esiste

        solo l'oppio può darci una visione
        fortuna e disgrazie, poi imparai

        come la vita, sono solo

        l'inesplicabile prole del caso.
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