Un'ombra nella notte scura, accompagna i miei passi. In silenzio osservo, l'ondeggiare del mio grigio andare. Lei si muove con me, si sposta con me, si ferma con me, riparte con me. Non mi abbandona, in questa notte illuminata, da una pallida luna. Lei, solitaria immagine, svanisce di fronte a quella nuvola improvvisa, che ricopra quel sole notturno. Mi fermo. Non posso lasciarti, non posso andar via senza di te, aspetto che tu ritorni, mia ombra. La luna riappare, il velo della nuvola, strappata dal vento, fa ricomparire la mia ombra. Sorrido. Un'ombra nella notte scura, accompagna nuovamente i miei passi.
Fino a quando conviene lottare e se il nemico è invisibile Come ci si deve comportare Da che parte sferra il colpo micidiale Abbiamo una sola via di uscita Lottare fino alla morte Può essere la soluzione Dunque come non bramarla Lambirne l'essenza Sentire il brivido della fine Di questa angosciante agonia.
La mia vita è diventata un continuo andare, partire, tornare. Sempre con la valigia pronta a seguire ogni tuo passo, a non perdere neanche un po' di tempo che mi tenesse lontano da te. Sono entrata nel tuo mondo, ho cercato di imparare la tua realtà, le tante convenzioni, i dubbi e le parole, pronta a condividere ogni minimo pensiero, a guardare di nascosto fuori dal vetro e cercare il mio cielo, il mio mare, il mio mondo. L'amore travolge e avvolge ora sono qui a chiedermi se ne è valsa la pena... ma questo potrà dirlo solo il tempo che passa su di noi.
Cos'è questo passeggio di ricordi or protendersi di corimbi or siepe spinosa che seguo oltre il cavedio dei giorni perduti. Fui dunque, vissi, respirai vidi le stelle e il mare sentii fluire i giorni, le notti ebbi regolare appetito d'amore incontrai lussureggianti speranze mi adescò moinosa l'illusione? Fu appena un giro di stagioni. Flutto di folgori e di inverni di sole di sbocci e di fiori di gioie e di dolori e tutto mi attirò nel suo vortice. Marpiona, quella che si disse vita, sorridente cianciosa mi sedusse mi ingannò con tinteggiate promesse che bugiarda fatale mai mantenne, nella culla del domani dondolai rosei sogni neonati mai poi nessuno sopravvisse a prime soavi carezze. Oh consueto falotico mutarsi di noi camminanti senza meta traino di incatenati bipedi con ali di cera dietro il polveroso carro del tempo! Troppo tardi riconosciamo come vero ciò che ci tocca e all'erba secca inutili sono altri scrosci di pioggia.
All'improvviso il buio, un ricordo di bambina, la mamma mi diceva: sai è morto Gesù, mi commuoveva, ascoltavo il silenzio della natura, sembrava piegarsi al suo volere, gli uccelli smettevano di bere per guardare la malinconia.
Veniva giù il diluvio, pregavo con in mano il rosario, pensavo alla sua mamma che piangeva, che gridava recitando una preghiera.
Non c'era spiegazione a quello strazio, non c'èra motivo per il quale il Padre punisse l'unico figlio appena ragazzo per un bene che aveva diffuso per le strade...
Ancor oggi ci si chiede la ragione di quella inumana punizione, la risposta sta nel dire che ha immolato il Figlio affinché noi si possa ancora credere, amare e perdonare...
Maschera prigioniera in una gabbia di illusioni Irretita nel buio dell'oblio Occhi che non vedono al di là di quello che vogliono mi guardano immersi nelle tenebre della noncuranza Vorrei essere quello che provo Apparire come mi sento Vestirmi dei miei sentimenti Indossare il mio amore ma sono solo maschera prigioniera.
Ti ho visto piangere come una bambina. Il cuore mi si è rimpicciolito fino a farmi male. Vedendomi arrivare hai stretto i denti come per dolore. Hai guardato tutto tranne i miei occhi perché ti vergognavi. Non è colpa tua se questa vita ti ha tolto la speranza. Guardami pure con fierezza fino a specchiarmi nelle tue lacrime. Sono qui per darti il sorriso di un conforto per alleviarti finché riesco.
Non dimentico le tue attenzioni le buone parole e le comprensioni anche quando il testardo che sono sbagliava e poi chiedeva perdono.
Mi hai dato tutto quello di cui necessitavo, la vita, le gioie, l'affetto, l'amore. A volte mi davi tanto che non capivo, lo stesso sangue valica il nostro cuore.
Cosa potrei darti se non queste parole ancora oggi mi dici di non pensare alle tue sofferenze per non farmi angustiare ancora oggi sai dare solo amore.
Mi rendo conto che non c'è paragone, fra un tuo piccolo gesto fatto con amore ed il mio modo di ricambiare. Penso che tutto questo sia naturale.
Sinceranza non so stare senza mi fa male l'assenza parlo della presenza sento la tua partenza sono ricco di pazienza mi manca la tua essenza la mia è perseveranza non certo arroganza ti darò la mia sostanza anche nella latitanza fammi godere dell'abbondanza un tuo gesto di speranza è come il cielo in una stanza.