Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
Immagino
Immagino di te in continuazione
e posso dire... di vivere vestito d'emozione.
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Immagino di te in continuazione
e posso dire... di vivere vestito d'emozione.
Mi poso con delicatezza su di te
come l'ape fa col fiore
e con dolce tenerezza... mi nutro
del tuo nettare d'amore.
Lo sai... mi sento giù di fantasia
e cerco le parole
salendo scale senza ringhiera alcuna
non ho paura di cadere
mi tengo forte hai raggi della luna
e salgo sempre più... fino a toccar quel punto
dove il silenzio... non ha voce
Mi siedo... e aspetto il sorgere... della tua luce.
Settanta... chissà chi si è preso la briga di numerar le carni
Alchimisti improvvisati... o... menti di malati
l'età...
Valore aggiunto come imposta... al peso dei pensieri
Altro il sentire che lega l'oggi... ai battiti del cuore
Travi d'amore... sorreggono ricordi ricuciti al cuore
Oltre quei numeri... i vuoti mai colmati... ritorni
Rivisitando pagine... mai numerate... bugie... le date
Escludi i numeri... per un momento... senti... è ancora dolce... il vento.
Sobbalzano... si scontrano
le croste della terra
vita... di colpo tramutata in immagine di guerra
i sensi d'impotenza diventano... incolmabili
cosi grande la natura
uomini donne bambini... noi... cosi vulnerabili.
Io andavo lungo il "sentiero",
tu venivi...
il mio amore cadde tra le tue braccia,
il tuo amore tremò nelle mie.
Da allora il mio cielo di notte
ebbe stelle
e per raccoglierle
la tua vita si fece "fiume".
E per assaporarne
l'estasiante radiosità
i nostri sguardi si fusero insieme...
in proiezioni cosmiche.
Per e, ogni cosa che toccheranno
le tue mani,
dev'essere sorgente...
aroma, frutto e fiore,
e si compenetri in noi
tra delicate essenze d'amore!
Iridate bolle di sapone
salgono al cielo grigio
soffiate da ignaro bimbo.
Spariscono nel grigio,
ricadono lacrime...
Come le umane speranze:
frantumi di pianto...
Ignaro bimbo ancora soffia,
ad ogni bolla ride...
In un attimo di secondo
si sconvolge
tutto il mondo
una zona viene
colpita
annientata, distrutta
smarrita, cancellata
anime vaganti
corpi dilaniati
ruspe e mani che
scavano
rumori di "morte"
ecco il dramma
del "bel Paese"
che, oggi, si chiama
Abruzzo...
Sto proprio bene,
appoggiato sull'onda.
Fuori, quel vento,
una tiepida brezza,
porta calore da sud.
L'hùbris rimossa,
rinunciato al contempto,
morte entròpica.
Mi levo dalla mischia,
disegno altri cerchi.
Come sospeso,
indago fotogrammi,
fuori contesto.
Arte sottile,
veder bicchieri pieni,
ma di conforto.
Con gli occhi dell'amore,
ti guardo,
con gli occhi dell'amore,
ti spio,
con gli occhi dell'amore,
osservo,
ogni tuo gesto
ogni tuo movimento,
ogni tuo cenno.
Con gli occhi dell'amore,
riesco a vedere tutto,
quello che nascondi,
quello che ad altri sfugge,
quello che tu pensi che io non veda.
Con gli occhi dell'amore,
vedo anche i fantasmi,
che popolano la mia mente,
il mio cuore stanco,
i miei sogni traditi.
Con gli occhi dell'amore,
ti guardo,
come sempre,
nell'attesa di vederti un giorno,
solo con i miei occhi.