Poesie personali


Scritta da: mikele74
in Poesie (Poesie personali)

Fiducia e rispetto

Vorrei poter arrivare su quel costone roccioso dove splende di luce intensa un magnifico fiore profumato, ma la via è troppo rischiosa.
Vivo qua in mezzo alla sabbia, la montagna però mi ha sempre affascinato è come se ci fosse un naturale richiamo da lei a me e da me a lei.
Lo ascolto ma non posso assecondarlo.
Fiore che splendi lassù ti osservo e ti bramo ti ascolto e ti odoro mi inebrio di te ma non voglio cogliere,
non posso cogliere!
Se solo mi accingessi a farlo la realtà alzando la voce ricorderebbe alla sabbia che ho scelto lei come dimora,
di nuovo la roccia impervia, come solo in natura succede, ricorderebbe che la bellezza nasconde insidie e pericoli a chi pensa di poter scalare senza rischi ogni monte, ogni parete, ogni ostacolo.
Vivi scegliendo e sapendo di aver scelto, rispetta la tua dimora e affidati alla vita che se dovrà ti porterà tra i giorni e le notti tra le braccia della luce splendente... inebriato senza vergogna dal profumo del tuo fiore.
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    Scritta da: Natale Currò
    in Poesie (Poesie personali)

    Sentiero dei ricordi

    Nel retro della mente
    frammenti del passato
    si mescolano alle nubi della tristezza,
    dove un'aria d'animazione
    stimola il sapore dell'eternità,
    in un nido di luce dimenticata.
    Pensieri stanchi ammutoliti
    balenano al limite della coscienza
    una timida aurora di collera;
    il tempo, ormai affaticato,
    riprende allora la sua mollezza quotidiana,
    per vivere la durata di una fine invisibile.
    Nel sentiero delle rimembranze
    passato e futuro, attanagliati e spenti,
    scivolano nella memoria di uno spazio,
    mentre una voce melata asciutta
    di immagini irrequiete
    indora di bacini d'ombra
    l'epoca segreta di ricordi nebulosi,
    alla ricerca del volto triste
    di recondite dimensioni.
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      Scritta da: Natale Currò
      in Poesie (Poesie personali)

      L'ultimo crepuscolo

      Sotto un lembo di cielo spogliato
      gocce di luna e di colore
      scivolano leggere come perle di mercurio,
      la vergogna sopravvive nel sipario delle abitudini
      là dove il tramonto d'un bagliore moribondo
      incupisce senza vaghezza la strada del tormento.
      Sentire la vertigine che inganna gli anni,
      aprire cascate di luce nel ghiacciaio dell'universo,
      capire gli uomini, per distrarsi dalla solitudine
      popolata dal silenzio dei ricordi,
      amare senza misura con la fame dell'anima
      che fa vacillare il cielo mentre la fine è lì,
      invisibile, simile a cuscinetti di aliti infedeli.
      L'ultimo crepuscolo s'innalza a consacrare
      le agonie solenni annunciate,
      per sprofondare nella palude della tristezza;
      il regno delle rovine perpetua la voglia di vivere
      per ritagliare istanti nel velluto del tempo.
      La giovinezza non ha illusioni
      quando la natura inganna,
      la vecchiaia, invece, torna su come una nausea
      a presagire nella breve trasparente eternità
      la fine di un giorno che sa di crudo sarmento.
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        Scritta da: Natale Currò
        in Poesie (Poesie personali)

        Esistenza poetica

        Nel mare tiepido delle vertigini
        attorto agli sterpi di aride secche
        il tempo aggioga al buio della notte
        l'abisso flebile d'una luce livida.
        La mollezza fluttuante del tempo
        si addensa nell'aria
        mentre gela la polvere bianca
        di montagne dimenticate.
        Folate di brina mordente
        velate di sudicie brume ingiallite
        proiettano per terra
        ombre polverose di rugiada stordita.
        Nel cielo pallido velato di bianco
        tra pozze di lune
        il mormorio instabile delle onde
        urta l'udito esausto
        verso l'oscurità argentata.
        Sotto la trama delle sensazioni
        il silenzio sprezzante della tristezza
        fruga lamentoso
        senza dimensioni segrete
        il dondolio incalzante
        del cammino onirico
        nei paesi dell'anima.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Rosa rossa

          Il tuo sguardo finito volto
          a scrutare l'infinito cielo,
          mi riempie di gioia.
          Veri gli occhi tuoi, ora,
          si illuminano per la propria bellezza
          non turbata da effimeri sentimenti:
          Le tue labbra, labbra infuocate,
          protese e silenziose: tacito vulcano
          che ribolle nel cuore eventi.
          Come sei bella nei turbinii
          di silenziosi pensieri che vanno
          tra galassie a cercare
          quella che tu sei: terra, terra ubertosa
          stracolma di vita in ogni respiro,
          e tu non sai che sei bella.
          Bella, io respiro, sospiro
          a distanza, mia rosa rossa;
          la tua fragranza mi inebria,
          mi tiene. Respirarti amandoti mi basta,
          di là dalla siepe del tempo
          che ti ha colmata di duri fendenti.
          Alla tua distanza ti ammiro.
          È esalato il mio avido desiderio,
          vaporizzato nel tuo profumo,
          svanito il tuo possesso esclusivo
          che ha divorato colori e avventure,
          tue, nei cieli tuoi; ignoravo i tuoi lamenti
          divenuti taciti nel tempo:
          Ora vivi racchiusa nei tuoi fendenti,
          cronaca tua, rosa rossa è questa,
          ghirlandata di verdi faville,
          che gioia e profumi regalano
          all'intorno e alle mie pupille.
          Libera dalle mie oppresse voglie,
          decidei la distanza con il tuo colmo
          di spine. Godo nel vederti sempre bella,
          soffro a non sussurrarti vicino-vicino,
          parole d'amore che amavi tanto.
          Mi consumo a non poter più poggiare
          le mie labbra alle tue rosse,
          e la tua mano al mio cuore,
          per non perdere l'ultima stilla di vita.
          Composta martedì 27 ottobre 1998
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            Scritta da: Rita S.
            in Poesie (Poesie personali)

            Viaggio

            Cavalco la sera
            verso il richiamo
            di parole già scritte
            e di melodie
            che s'alzeranno per me.

            L'aria m'assorbe
            ed io l'assaporo...
            brezza in un giorno stagnante
            la carezza sul collo.

            Rincorro un arcobaleno notturno
            d'indaco
            abbaglia i miei occhi:
            mi lascio rapire.

            Sorvolo le acque che pulsano
            onde e correnti
            mi spingono i sogni
            oltre i respiri.
            È un'isola solitaria
            che calpesto.
            Dalla sabbia
            raccolgo conchiglie
            con l'eco di suoni
            incantatori di sensi.
            Le mani creano velluti
            dove riporre emozioni.
            Si librano tra le mie fantasie
            e una poesia
            nasce e vive.

            Nei versi mi perdo...
            Mi ritrovo
            oltre ogni stagione
            ogni giorno qualunque
            sulle orme leggere
            lasciate dalla libera fiera
            ch'è in me.
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              in Poesie (Poesie personali)

              L'Europa

              Posto riservato
              agli scarafaggi
              agli ebrei cristiani.

              Nella spazzatura
              ho covato le mie uova,
              sotto il cielo d'autunno

              festeggio il mio compleanno.
              C'è odore di arsenico
              -l'ho nascosto nelle mutande

              è un carrarmato nazista
              e io sono polacca.
              Sotto il cielo d'Europa

              libero il mio vascello,
              è questione di secondi
              prima dell'eccidio.

              Se d'amore mi uccido,
              ne amerà altre sette.
              Domani ho la libertà

              è la mia torta di compleanno;
              è un anello di cioccolato
              senza uranio, senza piombo.
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                Scritta da: apetta2009
                in Poesie (Poesie personali)
                Chissà se quel giorno, quando i tuoi occhi hanno incontrato l ultimo orizzonte dl cielo, hai pensato a me,
                se mi hai rivista bambina; timida, insicura e impaurita,
                se mi hai rivista donna; matura e sicura delle mie scelte.
                Spero che tu sia lassù; sulla cima più alta,
                con le mani rese ruvide dal tanto lavoro,
                ma che sul tuo viso risplenda il più bel sorriso.
                Solo sapendoti cosi,
                credo che soffrirò un po' meno per la tua scomparsa.
                Solo così riuscirò a non versare più lacrime di rimpianto
                per non averti ancora tenuto per mano,
                per non aver sentito ancora la tua flebile voce
                che mi implorava di lasciarti andare,
                per non essere stata con te
                nel momento del tuo ultimo respiro.
                Composta sabato 21 novembre 2009
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                  Scritta da: Fabio Angioletti
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Papà

                  Mi hai voluto
                  Mi hai pensato,
                  Nei tuoi pensieri
                  Forse sperato...
                  Mi hai cercato,
                  Atteso,
                  Trovato...
                  Sangue del tuo sangue
                  Orgoglio del tuo silenzioso orgoglio
                  Amore del tuo dolce Cuore...
                  Hai camminato
                  Al mio fianco
                  Costante e presente
                  In taciturna tenuta affettiva...
                  Faro fermo
                  e puntuale
                  Guida e attracco
                  Bora e libeccio...
                  Non ti sveli
                  Esponendoti alle parole,
                  Ma il tuo Cuore
                  Irradia i sentimenti
                  Come sole all'alba nascente;
                  Con forza e delicatezza...
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                    Scritta da: Fabio Angioletti
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Mamma

                    Sono per una persona
                    fondamentale
                    questi indegni versi...
                    Senza te
                    non sarei
                    e non potrei essere...
                    Mi hai insegnato
                    tutto
                    e quel che ora sono
                    è specialmente tuo...
                    Mi hai dato forza
                    Mi hai dato Fede
                    Mi hai dimostrato
                    grazie anche ai tuoi sacrifici
                    cosa significhi
                    Amare...
                    Riesci a donare
                    il Sole
                    a chi ti sta vicino...
                    Voglio dirti
                    semplicemente e dal profondo
                    del mio Cuore e della mia Anima...
                    Grazie!
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