Poesie personali


Scritta da: Giuseppe
in Poesie (Poesie personali)

Rullata

Sulla grande pista rulla l'aereo potente
scalda i motori, si muove lentamente.
Poi si gira, torna indietro, indi sobbalza
fa rumore, inquina l'aria ma non s'alza.

Triste è l'amor che muore lentamente.
Lascia ferite non sanabili o difficilmente.
Peggio ancora l'amore che non nasce:
lascia tristezza e vuote, assurde fasce.
Composta sabato 21 aprile 2007
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    Scritta da: Tiziana Monari
    in Poesie (Poesie personali)

    Canzone per Gino

    Se sogno di un uomo
    io penso a mio padre
    pescatore di stelle e lampare
    in mattini con l'oro alla bocca
    a dare la carta vetrata
    nella sua bottega di resina e legno
    nei suoi ossimori di neve
    con tardive bambole lunghe
    in un lamento d'ottobre
    in un arcano buio di pensieri

    se penso ad un uomo
    parlo a mio padre
    con la sua falce a mietere il grano
    nelle crepe dorate dei campi
    all'imbrunire del giorno
    i sandali ai piedi
    le Marlboro che si consumavano piano
    troppe donne ad aspettarlo alla sera
    troppi balli sotto i ciliegi d'agosto.

    Ora mi sorride da una cornice in cristallo
    allontanato dagli anni
    in un giardino ad innestare talee
    capitano di un vascello di vetro
    le lancette dell'orologio spuntato
    il suo Longines dal cinturino marrone

    ha la cravatta allentata
    capovolto in un canto di naufraghi
    un ricciolo d'oro disperso nel vento
    la Prinz azzurra alle spalle
    abbracciato ad un Dio controvoglia

    il cappello sghembo alla sera
    in un presente imperfetto
    che è solo passato

    in una veglia ormai dipinta di rosso.
    Composta domenica 8 novembre 2009
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      Scritta da: Michela
      in Poesie (Poesie personali)

      L'addio

      Sono giorni che le cerco
      in fondo allo stomaco,
      all'inizio dell'intestino,
      tra le mie dita;
      sommerse dalle ciglia
      impregnate di quelle lacrime
      che non sanno fermarsi.
      Poi un singhiozzo notturno,
      un rigurgito di suoni,
      di versi strozzati,
      di silenzi stravolti.
      Ed eccole emergere
      come buttate fuori dal fondo
      di quel pozzo che non ha fine.
      Le mie parole,
      per descrivere un dolore
      che non ha colore,
      non odore, né sapore.
      Ma si vede negli incubi notturni,
      nel somatizzare l'inquietudine
      su di un corpo segnato,
      troppo sincero ed opprimente
      per essere creduto.
      Un dolore che non ha pace
      che ritorna nella malattia,
      alla ricerca di una cura
      che lo possa stordire
      e poi ammutolire.
      Il tuo dolore
      che mi urli in faccia,
      tu, falso testimone di buoni propositi.
      Il tuo dolore
      rinchiuso nel mio corpo
      che continui a tormentare.
      Una parola ti chiedo di darmi,
      quella che mi ridarà la pace:
      Addio.
      Composta sabato 17 ottobre 2009
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        Scritta da: upbordello
        in Poesie (Poesie personali)

        Una parola Amore di troppo

        Cammina silenzioso il killer
        e mani al riparo nelle tasche
        Ha la Memoria dura a morire
        non la si può uccider in nessun modo, lei
        Rilegge al contrario la storia
        per vedere se suona bene lo stesso
        c'è sempre una parola Amore di troppo

        Cammina in mezzo a segni che lo condannano
        indizi che semina sapendolo, evasi da tasche colme
        Non uno che badi alla sua camminata lenta
        non è l'unica faccia da colpevole in giro
        Polvere da sparo sulla mano che uccide
        quella mano d'eterno riposo
        Nasciamo tutti con una promessa da non mantenere

        Cammina. Ogni passo è una linea
        e la colpa diventa sfondo
        mentre giunge il perdono, coatto di pigrizia
        Che non si perda tempo a capire!
        Che velocemente si lavi il pavimento imbrattato!
        Che si rimedi a tanto sentimento fallato!
        Si proceda, attendente, si proceda!

        Strade d'ombra inghiottono le ultime vetrine
        Al confine, dove termina l'asfalto e regna erba umida
        Si ferma. Sapesse pregare, invece bestemmia forte
        Sulle sue ferite solletichio di pioggia tiepida, prima
        violenza di frustate, dopo
        Uno specchio d'acqua riflette la sua immagine
        nelle tasche, le mani stringono un'arma stropicciata

        Le assomiglia nell'ultimo momento
        il solo che è sempre d'innocenza

        Cadendo finalmente sorride
        Ci si chiede chi pulirà l'erba.
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          Scritta da: piccolaelo
          in Poesie (Poesie personali)

          Una facciata

          Colui che se ne è andato da questo mondo,
          brutale è il mio modo di parlare,
          era un uomo di bontà,
          di eccellente sapere,
          un uomo che la vita non voleva...
          brucianti ancora sono codesti pensieri...
          la sua volontà lascia pochi sorrisi,
          la sua storia sembra un film anni '80,
          tutti sanno ma nessuno parla...
          deboli le speranze mie...
          ha combattuto in poco tempo una guerra contro se stesso,
          adesso riposa davvero in pace su chissà quale spoglia...
          invidia mia per la sua allegria in codesto giorno malinconico...
          ha lasciato moglie e figli, non c'ha pensato molto su,
          difficile invece per me staccarmi dalle persone care,
          lui ha pensato di lasciarsi una speranza per un futuro in un posto magico,
          diverso da questo,
          non sopporto l'idea che io stia qui a soffrire,
          dal canto suo...
          auguri e tanta felicità...
          si è addormentato con serenità, ne son sicura, lo spero dal cuore...
          addio giovane ed eterno bambino...
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            Scritta da: piccolaelo
            in Poesie (Poesie personali)

            Maledette bombe

            Ecco qui le bombe...
            ormai piovono dal cielo come grandine in tempesta,
            ma il rumore di questi grandi chicchi è come quello dei fuochi d'artificio...
            solo che con queste non si rischia di andare in giro per strada bagnati
            o di emozionarsi per un bello spettacolo di botti e colori...
            con le bombe si muore,
            Esse non guardano in faccia i nemici...
            vanno e distruggono tutto quello che vogliono e,
            soddisfatte si assopiscono sulle strade contente di aver ucciso.
            Oggi il cielo è terso...
            le bombe danno un po' di tregua ma,
            la paura nella gente non smette di esserci perché queste sono come i personaggi della tv...
            spariscono,
            ma poi ritornano senza preavviso e non sai mai dargli una spiegazione plausibile.
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              Scritta da: Louis Savio
              in Poesie (Poesie personali)

              Un incontro

              Ricordi quando... d'estate ci incontrammo?
              I fiori sussurravano il nome dell'amore
              al nostro passaggio
              anche tu eri un fiore, che poggiava sul mio petto
              il vento del destino ti pose li.!
              Amor mio le tue radici perforarono la mia carne
              Si unirono al mio cuore al mio sangue...
              Così il mio animo, la mia vita si popolò
              Di Profumi e colori...
              ricordi i nostri primi passi?
              Le nostre prime notti... il fuoco fu nostro amico
              vicino ad esso ci stringemmo a quattro braccia
              nell'estate il dolce amore...
              e la passione ci condusse a toccare stelle nascoste
              poi arrivò l'inverno
              con passo pesante del gelido addio
              ma con me sarai
              come una goccia
              di sangue nelle mie vene
              che si rifugia nel mio cuore addolorato
              ferito
              dalla spada dell'amore...
              o principessa
              ricordati del mio amore
              che uscì
              dal mio territorio e in te non trovò dimora...
              louis savio.
              Composta martedì 24 novembre 2009
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                Scritta da: Marisa Marimare
                in Poesie (Poesie personali)

                Occhi che vedono

                Ho visto morire la mia innocenza
                ho visto la povertà dei sentimenti,
                ho visto la violenza delle parole,
                ho visto il tempo svanire,
                ho visto gli occhi stanchi.
                Ho visto l'inanimato,
                ho visto il silenzio,
                ho visto il bianco e il nero,
                ho visto...
                hanno cercato di farmi chiudere gli occhi,
                hanno cercato di prosciugare le mie lacrime,
                hanno cercato di inaridire lo scorrere della mia anima;
                ma, i miei occhi vedono ancora
                vedono ancora...
                Composta martedì 24 novembre 2009
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                  Scritta da: Giovanni Sanna
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Un dono

                  Volano le lacrime nell'immenso mare del nostro dolore
                  nella notte buia dei nostri giorni
                  nei pensieri che non ci abbandonano mai.
                  Sfuggenti ricordi e volti sconosciuti di una vita che ci è stata negata
                  aleggiano al calar della sera.
                  Sognando un bacio sulla fronte
                  prima che la notte sia sempre più nera
                  e una carezza sul viso per poi donarci un immenso sorriso.
                  Anche il raggio di sole che attraversa quel finestrone
                  non potrà mai scaldarci il cuore
                  perché quando arriva Natale non c'è mai un dono
                  per noi che non abbiamo né padre né madre.
                  Composta domenica 22 novembre 2009
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