Poesie personali


Scritta da: MrGreen
in Poesie (Poesie personali)
Troppe volte la mia bocca s'è riempita
In furor di vomito fluir dalla mia anima
Di parole al richiamar d'un sentimento
Il quale morente m'abbandona.
E fu così che la stagione mia perfetta
In fulgido amor per la mia vita
La riempì e l'adornò d'ogni buono sentimento
Il quale morente m'abbandona.
L'illuminar di un immenso troppo dolce
Mi sfociava sulle labbra e dagli occhi
In salati fiumi lungo le gote allegre
Le quali si ritraggono fulminee in una fredda notte
La luce, morente, m'abbandona.
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    Scritta da: G. Valdemarin
    in Poesie (Poesie personali)
    Ahi questi occhi
    Incollati all'orizzonte
    Che osservano nel buio
    Sipari misteriosi
    Levarsi all'improvviso!
    Il mondo è popolato
    da eteree presenze
    Che mi chiamano
    Dal fondo della notte.
    Un quarto di luna dondola
    Appeso alla stella più grande,
    Pare il sorriso invitante
    Di una creatura
    Dal corpo invisibile.
    Danzano le ombre
    Dei rami nudi
    Sui fitti dialoghi
    Di uccelli insonni.
    Sento che lo fanno
    Perché io guardi,
    Perché io intenda
    Una vita segreta.
    Composta lunedì 20 luglio 2009
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      Scritta da: Alessia Mancuso
      in Poesie (Poesie personali)

      Ogni giorno profuma

      Esci fuori.
      Chiudi gli occhi.
      Respira.
      Cosa senti?
      Prova a descrivere i profumi nell'aria.
      Non ci riesci vero?
      Le meraviglie della natura
      non si lasciano ingabbiare così facilmente.
      Apri gli occhi.
      Osserva.
      Cosa vedi?
      Prova a descriverlo...
      ma non riuscirai a farlo completamente!
      Annusa, osserva, non correre.
      Solo così puoi vivere le bellezze
      che la natura ti regala.
      Ogni giorno è diverso,
      ma tutti i giorni profumano.
      Composta martedì 17 novembre 2009
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        Scritta da: Runa
        in Poesie (Poesie personali)

        Mare Stanco

        Mi sollevo da questo lontano pensiero
        Vuoti arcaici manovrano il mio volo
        ed il perdermi nel tuo cielo
        fatto di amarante piume
        e di oniriche certezze
        Febbrile è l'attesa
        che mi spinge lontano da questo vento
        come granelli di sabbia bagnata
        di una spiaggia lasciata al suo inverno

        Versata sotto una Luna
        del tuo Cielo mi Imbratto i ricordi
        Formo parole
        su di una bocca lasciata esausta dai silenzi
        e mentre il mio verbo
        si attinge di addii
        trovo quiete nell'oscurità
        dei fiati orfani di voce

        Plasmo me, dunque,
        d'avvenire ritorno sulla Vita
        e di occhi dischiusi affronto lo sguardo
        su quel che rimane
        del mio mare stanco.
        Composta venerdì 27 novembre 2009
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          Scritta da: ALESSANDRA VENEZIA
          in Poesie (Poesie personali)
          È arrivato il momento di dire addio ad un sogno irraggiungibile
          è il momento di dirti addio amore mio
          Perché tu non ci sei più
          Forse non sei mai stato o forse non so
          Ma so che questa guerra non posso più combatterla da sola
          Ho lottato a lungo
          e fino alla fine ho creduto che potessimo farcela
          Ma ora devo dirti addio
          Forse mai riuscirò spiegarti il senso delle mie parole e della mia decisione
          Ma l'amore vuole amore, e tu amore non mi dai
          Ho a lungo trattenuto in me questo dolore per amor tuo,
          ho corso fino a svenire per starti vicino, mentre tu continuavi ad allontanarti senza mai fermarti
          senza mai guardarti indietro per vedere se ancora c'ero
          Ora però non ci sono più
          ho smesso di trattenere il mio dolore, ho smesso di piangere nella notte in silenzio,
          ora voglio solo liberare queste grida che mi stanno uccidendo...
          Vado via amandoti più della mia stessa vita,
          vado via con tante domande,
          vado via credendo ancora che forse un giorno cambierai,
          vado via nel ricordo di un sogno dove avresti potuto amarmi con semplicità,
          incondizionatamente, con devozione, con gioia e volontà.
          Ma questo era il mio sogno... che ora non c'è più.
          Sei stato l'amore della mia vita, la mia sconfitta più grande, il dolore più profondo
          Ora lasciami andare via, e non chiedermi perché...
          Fai un esame di coscienza e chiediti cos'ero davvero io per te...
          Un sogno o un'illusione
          Un gioco o un vero amore.
          Fermati un attimo come non hai fatto mai per me in tutto questo tempo.
          Ascoltati e rispondi solo a te
          Perché mi hai fatto tutto questo
          Perché non hai saputo fidarti di me
          Perché sei sempre stato così lontano
          Perché non mi fatto entrare nella tua vita, nel tuo mondo, nel tuo cuore.
          Perché hai tradito la mia fiducia
          Ora in ginocchio, spezzata da questo amore, vado via.
          Chiuderò gli occhi e dimenticherò tutto
          Impossibile che sia io lo farò
          Perché ti amo, e per amore non si può morire.
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            Scritta da: ALESSANDRA VENEZIA
            in Poesie (Poesie personali)
            Chiudo gli occhi sperando che questo incubo possa finire!
            Non sento più il battito del mio cuore
            Solo silenzio
            Il silenzio lasciato da tutto quello in cui credevo
            e questo vuoto ora mi tormenta
            è come una voragine nel petto
            In cui grida di dolore si affannano per farsi udire
            Non so davvero come fare a ricominciare
            Nonostante sia la cosa che più desidero al mondo
            Ho perso il mio credo!
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              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie personali)

              Morire dietro quella stella

              Mi hai divorato il cuore e sei sparito nell'infinito,
              la mia rabbia è cenere,
              la mia anima nuota
              nell'immenso vuoto che hai lasciato.
              Fammi sognare,
              fammi volare,
              fammi morire ancora
              ti prego.
              Inseguo l'odore della tua vita
              senza fiatare,
              senza parlare
              in questo gioco già finito.
              Il mio cuore scoppia è una lacrima scende piano
              ogni volta che osservo quel fottuto cielo
              e ti vedo al centro di tutte quelle stelle,
              Ho coltivato sogni e sconvolto speranze
              e ora mi ritrovo con lo sguardo perso
              e il cuore ricorso e scomparso tra le onde del mare
              Le strade eran di burro
              si scivolava, si affondava
              cosa non si faceva noi,
              Morirò dietro quella stella
              per raggiungerti e per sparire con te
              nell'immenso vuoto che hai lasciato,
              Ho combattuto nel vuoto per te.
              Composta giovedì 26 novembre 2009
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                Scritta da: Daniele S.
                in Poesie (Poesie personali)

                94 anni

                Ascolto il tempo che scorre,
                mentre i raggi del sole si conficcano nelle finestre chiuse.

                Mio nonno vorrebbe che il pomeriggio stessi sempre da lui a fargli compagnia,
                ma non me lo chiede,

                ed io cinicamente non glielo propongo.

                Magari non lo fa perché pretendere è maleducazione,
                oppure se ne sbatte della maleducazione
                e non lo fa per timidezza,

                ma probabilmente leggo male dei suoi occhi
                e si accontenta tranquillamente
                di vedermi ogni tanto.

                E così

                ogni tanto
                sono qui,
                a sguazzare nel suo spazio

                e mentre lui se ne sta
                sopra la sua poltrona verde che fa pure i massaggi,

                io annaffio qualche pianta,

                urlo qualche domanda
                ricevendo risposte brevi
                e quasi insensate.

                Il sole si è allontanato dal nostro quartiere
                accendo il televisore,
                solo perché so che a mio nonno piace guardare l'eredità,

                per me è una goffa trasmissione, come tante lì dentro.

                Comunque

                a seguirla siamo in tre
                io, mio nonno e la morte

                e guardando mio nonno,
                mi viene il dubbio che la morte stia lì per lui.
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