Poesie personali


Scritta da: ivo73
in Poesie (Poesie personali)

Il Re del Mondo

Non conosco i tuoi occhi perché sono solo sguardi,
non conosco la tua bocca perché sono solo baci,
non conosco le tue mani perché in fondo sono fredde.

Rotola la vita e sembra quasi un paradiso,
ma nessuno si nasconde... e vorrei essere vivo.

Tante né ho viste tutte uguali nell'attesa,
di trovare una speranza mentre forte spinge il cuore.

Sono solo... come sempre... destino mio nemico...
Com'è fredda questa notte, crocette di prigione.

Io non parlo, io non grido, io non ascolto, io non penso,
sono un Baudelaire... cosa sente il mio respiro...
Odio poco, odio tanto, odio tutti, odio m...

Rotola la vita e sembra quasi un inferno,
ma tutti sono qua... e vorrei dormire come un parassita.

È dolce, è lieve, è unico ma non conviene,
non correte stanotte, non riesco a contare...
Quante sagome di luce sono cariche d'amore.

Vi prego quasi in coro, aiutate le mie vesti... vi prego...
Spengo.

Che silenzio questa sera, com'è duro il dolore del mio fare...
Fuoco e inferno senza carbone nel camino,
pachiderma di fortuna come falangi di sudore,
fumo, erba e forestieri per colline di stivali.

Vagina senza voglia di trovare il mio futuro...
Lenta scende sdrucciolevole malattia di bere le speranze,
nello schizzo di un piccolo bicchiere.

Siete quattro forestieri di un tormento ormai accerchiato,
perché linda di colore è la maglia di rossetto.

Sono solo le due... e due...
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    Scritta da: ivo73
    in Poesie (Poesie personali)

    Lo Specchio

    Imponente ed estenuante come oscure paratie,
    diadema di vita.

    Soste di luce nei confini di vanità,
    solitaria panchina di voci lontane.

    Imponente ed estenuante d'indole erversa,
    inibizione di tempo.

    Mare perenne di convulsa fantasia,
    viale proibito d'illogico pensiero.

    Imponente ed estenuante di un gusto quasi assente,
    calvario feticista.

    Sofferte ottusità di spazi indefiniti,
    libertà vai vagando tra le immense mie paro.

    Morte, imponente ed estenuante, pietosa l follia.
    Sola al mondo celebrata fulgida costanza,
    chiudi gli occhi alle lodi color sangue.

    Imponente ed estenuante sgorga il mio fango...
    Composta domenica 2 dicembre 2007
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      in Poesie (Poesie personali)

      Dove gli aerei volano basso

      Ho visto un posto dove gli aerei volano basso
      e i bambini non hanno sogni
      Ho visto e non avrei voluto vedere
      perché ai miei occhi di bambina
      è apparso il più squallido dei mondi.
      Ho visto e non potrò dimenticare,
      i miei occhi non sono più ottenebrati dall'innocenza infantile
      ma portano le lenti troppo nitide della realtà.
      Composta martedì 3 novembre 2009
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        Scritta da: Renato Palumbo
        in Poesie (Poesie personali)

        Il vento, padrone dei miei pensieri!

        Ho cercato i colori della vita al di là del cuore,
        e vi ho trovato silenzi infiniti e i loro echi
        mi riempivano la mente!
        Ed ora che il tempo è padrone dei miei respiri mi
        guardo intorno in cerca di improbabili appigli!
        I miei piedi nudi calpestano
        corpi inermi che mi fissano e mi
        conducono alle primitive esperienze, sono senza luce...
        Lame d'acciaio che mi porto addosso!
        Intanto il vento spazza via
        dal mio pugno chiuso gli ultimi granelli di sabbia ed io
        resto privo di pensieri
        a fissare la mia mano nuda!
        Composta martedì 24 novembre 2009
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          in Poesie (Poesie personali)
          Il volo libero di una foglia,
          i passi confusi di uno sguardo perso...
          e tutto intorno una coperta di... silenzi... brividi... rabbia
          ed io... e i miei pensieri
          ed io e il mio futuro,
          non più spettatori immobili, ma materia in movimento...
          ora senza più scusa, senza più attenuanti...
          ora ci sono io, solo io...
          con le mie scelte e i miei fatti e forse con un po' di paura...
          per un domani...
          da costruire tra una briciola di terra in un campo di nebbia.
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            Scritta da: Maat95
            in Poesie (Poesie personali)

            Come un fiore d'agrifoglio

            Dopo tutto questo cianciare, cos'altro dire!?

            Poco mi affascina di questo mondo
            di cui sono solo una controfigura,
            uno di passaggio...

            come lo sono la vita e la morte.
            Infatti quest'ultima sta qui solo per ammazzare il tempo,
            finisce chiunque per non finire se stessa.

            Io mi chiedo:
            perché la vita ha fine e la morte no?
            Perché tutta questa paura affligge le menti umane?

            Ma ricordo che un giorno un fiore mi disse:
            "la vita è come un fiore d'agrifoglio,
            non punge, non ferisce".
            Composta sabato 14 novembre 2009
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              Scritta da: Vanio Garbujo
              in Poesie (Poesie personali)

              Terra Santa

              Le acque intessono le tue lodi.

              Le piccole onde si infrangono
              sulla sabbia

              e nei sassi e intonano narrazioni

              e disegnano visioni nel cielo

              e le fronde

              e le foglie degli alberi

              e i rami vengono pizzicati dalla brezza

              leggera
              cantando all'unisono
              con l'intera Creazione.

              E Tu,
              qui seduto,
              a gustare la cura per l'Uomo
              che si estende nel tuo cuore
              sino a straripare...

              e dagli occhi l'allegrezza
              che dipinge il cielo
              di un sole accecante
              e riscalda l'anima
              per la tua Amante Commozione.
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                Scritta da: yae88
                in Poesie (Poesie personali)

                The Time Warp Again!

                Anche questa discreta faccia
                se ne andrà
                e quando se ne andrà
                sarò una Maddalena
                coi denti ingialliti
                e ripudiata.
                Orba, storpia, deforme
                in un'abbaino uvaceo
                stretta da
                lenzuoli acrilici;
                immaginando
                gipsoteche
                troppo umide,
                lepide.

                Lontana
                un'acufene continua e
                tormentata
                proveniente
                dai fossi delle Veneri.
                Invano cercano di attirare
                l'attenzione su di sé;
                bellezza
                destinata a una fruizione limitata.
                Composta martedì 10 novembre 2009
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                  Scritta da: aura_85
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Nel fondo, profondo

                  Anni delle anime innamorate, giungete!
                  Dove solo nella costellazione delle stelle si poteva decifrare il destino degli esseri ed orme di migliaia di sogni lieti determinavano una chiarezza tanto limpida al cospetto di Eros.
                  Rabbia, acqua e fuoco,
                  soffiavano tra i venti che accarezzavano le tundre irlandesi.
                  I monsoni d'Oriente bramavano il freddo nordico che spirava a dieci nodi.
                  Muore, moriva la normalità,
                  negli sguardi
                  Giungeva al suo compimento il peccato,
                  una volta incontrate le sue labbra.
                  Bellissimo inizio di contorto piacere,
                  strana, viscida la mente, che fingeva, ignorando il brivido.
                  Ogni momento ne comprendevo l'estro e la sua somoglianza al mio.
                  Subdolo il ritmo dell'ansia al movimento colorato dell'apprezzamento.
                  Una melodia scritta al tatto.
                  Nella forma di un cristallo alla prima luce di Marzo, non può esistere nulla.
                  Insiemi vuoti privi di uguali elementi: fiato, palpitante respiro, carne contratta.
                  Nel fondo, profondo, di un pianto di chi non sa ridere non ne esiste l'origine,
                  Nel fondo di un ricordo di chi non ha memoria non esiste una mente
                  Dietro la magia di chi non conosce incantesimi non esiste alcun mago.
                  Nel profondo più osuro dell'anima di chi è impazzito d'amore esiste un uomo mai amato.
                  Composta mercoledì 25 novembre 2009
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