Poesie personali


Scritta da: Daniele S.
in Poesie (Poesie personali)

Geranio rosso

Nessuno nel mio quartiere

e in nessun altro
Ha braccia sufficientemente muscolose per fermare le mie ore
Quelle più semplici e leggere.

Non incontrerò mai nessuno
Anche se percorrerò tutte le vie del mondo
Che mi fermerà
e con la faccia sorridente
Simpatica

Allungherà le braccia e mi ridarà quel tempo sprecato.

Ad aspettare treni, a pregare,
a cambiare canale,

a urlare a degli stupidi inquilini,

la speranza di vedere allontanarsi l'idiozia
è debolissima,

forse neanche esiste

parlo ad un geranio rosso
mentre giù in strada una bellissima ragazza porta a passeggio il suo piccolo cane

mi incanta la vivacità

della bellissima ragazza che porta a passeggio il suo piccolo cade.
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    Scritta da: Pablo
    in Poesie (Poesie personali)
    Ottuso mostro
    la parola vacilla e si districa
    lebbrose intenzioni si svolgono
    si sciupano nei corridoi quotidiani
    nere acque
    lo sguardo s'inclina disincarnato
    nel prevalente pudore
    le rosse colline di viti
    si sono dissolte
    nelle nebbie degli anni
    restano simulacri non fungibili
    di corse strappate al pomeriggio
    le stagioni gemmanti
    si celano alle spalle

    decadenti memorie si diventa
    in sussurrate precoci apatie
    ma fummo sempre precoci
    non so se vanto
    o irrimediabili vanità

    ma così è stato,
    un improbabile esistere
    malamente declinato
    per frettolosi viottoli in superficie.
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      Scritta da: ivo73
      in Poesie (Poesie personali)

      Io e Lei

      Qui l'orizzonte sembra più vicino,
      dove la luce incontra il buio,
      ed il cuore si colora di carestia.

      Qui ho sentito vibrare una voce
      sussurrare agli gnomi che corrono le foreste.

      Qui il mio e il tuo corpo sono follia...

      ... scorre...
      ... l'estranea...

      Si è chianata su di me
      come gocce di goduria,
      respira rarefatta tra il calore della pelle...

      Si è nutrita di me
      bagnata di vergogna dove la mano sente il suo sapore,
      come sfinge che conquista il mondo in una notte...

      Si è voltata dietro di me,
      discrepanze di Settembre a lodare malattia...

      Disma si piegò alle forze del destino,
      e il disprezzo fu totale.

      Il disperato mio riposo è una voglia passeggera,
      ta il nulla e la speranza di un corpo che si muove.

      Si è specchiata dentro di me...

      Piangono le stelle...
      ... scorre...
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        in Poesie (Poesie personali)

        Prima della ricchezza

        Prima di diventare ricco
        ricordati che sei sempre un uomo. Prima,
        e che le burrasche della ricchezza
        non sono meno difficili da vincere
        di quelle della povertà
        e che la ricchezza
        può essere un uragano
        che spazza via quello
        che di più prezioso sei,
        per darti in cambio solo ciò
        che di prezioso hai.
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          Scritta da: Pablo
          in Poesie (Poesie personali)
          Di tremore in tremore
          s'allontanava l'intima luce
          si scolorivano i bordi delle giornate
          lunghe ringhiere in ombra
          di accatastati libri variopinti,

          età passanti nei canali inconsapevoli
          cedevoli al moto inerziale
          lungo una retta invisibile
          con velocità costante di soffocati sussulti
          di materia di per se stessa immobile
          agitatasi nella geometria spazio-temporale
          invasa dal tessuto connettivo liquido
          circolante in un sistema chiuso
          ricco di acqua
          per ricordarci che tutti
          fummo pesci,
          blocchi primordiali della Via lattea.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Piedi nudi

            Oltre ogni ostacolo
            siamo stati corridori
            in questo esistere,
            ci siamo rincorsi
            e attesi,
            ci siamo superati
            e ci siamo lasciati indietro,
            reciprocamente.
            E quante volte
            ci siamo fermati. Soli.
            Si può camminare
            affiancati e liberi
            o sprecare i passi
            maturi di vita.

            A piedi nudi
            il residuo tragitto.
            Passeggiando in pianura.
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              Scritta da: ivo73
              in Poesie (Poesie personali)

              Il Re del Mondo

              Non conosco i tuoi occhi perché sono solo sguardi,
              non conosco la tua bocca perché sono solo baci,
              non conosco le tue mani perché in fondo sono fredde.

              Rotola la vita e sembra quasi un paradiso,
              ma nessuno si nasconde... e vorrei essere vivo.

              Tante né ho viste tutte uguali nell'attesa,
              di trovare una speranza mentre forte spinge il cuore.

              Sono solo... come sempre... destino mio nemico...
              Com'è fredda questa notte, crocette di prigione.

              Io non parlo, io non grido, io non ascolto, io non penso,
              sono un Baudelaire... cosa sente il mio respiro...
              Odio poco, odio tanto, odio tutti, odio m...

              Rotola la vita e sembra quasi un inferno,
              ma tutti sono qua... e vorrei dormire come un parassita.

              È dolce, è lieve, è unico ma non conviene,
              non correte stanotte, non riesco a contare...
              Quante sagome di luce sono cariche d'amore.

              Vi prego quasi in coro, aiutate le mie vesti... vi prego...
              Spengo.

              Che silenzio questa sera, com'è duro il dolore del mio fare...
              Fuoco e inferno senza carbone nel camino,
              pachiderma di fortuna come falangi di sudore,
              fumo, erba e forestieri per colline di stivali.

              Vagina senza voglia di trovare il mio futuro...
              Lenta scende sdrucciolevole malattia di bere le speranze,
              nello schizzo di un piccolo bicchiere.

              Siete quattro forestieri di un tormento ormai accerchiato,
              perché linda di colore è la maglia di rossetto.

              Sono solo le due... e due...
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                Scritta da: ivo73
                in Poesie (Poesie personali)

                Lo Specchio

                Imponente ed estenuante come oscure paratie,
                diadema di vita.

                Soste di luce nei confini di vanità,
                solitaria panchina di voci lontane.

                Imponente ed estenuante d'indole erversa,
                inibizione di tempo.

                Mare perenne di convulsa fantasia,
                viale proibito d'illogico pensiero.

                Imponente ed estenuante di un gusto quasi assente,
                calvario feticista.

                Sofferte ottusità di spazi indefiniti,
                libertà vai vagando tra le immense mie paro.

                Morte, imponente ed estenuante, pietosa l follia.
                Sola al mondo celebrata fulgida costanza,
                chiudi gli occhi alle lodi color sangue.

                Imponente ed estenuante sgorga il mio fango...
                Composta domenica 2 dicembre 2007
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Dove gli aerei volano basso

                  Ho visto un posto dove gli aerei volano basso
                  e i bambini non hanno sogni
                  Ho visto e non avrei voluto vedere
                  perché ai miei occhi di bambina
                  è apparso il più squallido dei mondi.
                  Ho visto e non potrò dimenticare,
                  i miei occhi non sono più ottenebrati dall'innocenza infantile
                  ma portano le lenti troppo nitide della realtà.
                  Composta martedì 3 novembre 2009
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                    Scritta da: Renato Palumbo
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Il vento, padrone dei miei pensieri!

                    Ho cercato i colori della vita al di là del cuore,
                    e vi ho trovato silenzi infiniti e i loro echi
                    mi riempivano la mente!
                    Ed ora che il tempo è padrone dei miei respiri mi
                    guardo intorno in cerca di improbabili appigli!
                    I miei piedi nudi calpestano
                    corpi inermi che mi fissano e mi
                    conducono alle primitive esperienze, sono senza luce...
                    Lame d'acciaio che mi porto addosso!
                    Intanto il vento spazza via
                    dal mio pugno chiuso gli ultimi granelli di sabbia ed io
                    resto privo di pensieri
                    a fissare la mia mano nuda!
                    Composta martedì 24 novembre 2009
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