Poesie personali


Scritta da: alemar
in Poesie (Poesie personali)

Ti chiamo

Ti osservo con gli stessi occhi,
tu rispondi al mio sguardo
con l'amore di sempre.
Ti sorrido con la stessa smorfia,
tu ricambi il sorriso
con la gioia di sempre.
Ti parlo con le stesse parole,
tu resti immobile e taci.
Ti chiamo e ti richiamo, disperata,
ma tu non rispondi
e mi fissi sgomenta,
pallida e muta.
Così vado via
e tu resti a fissarmi
dalla foto della tua lapide.
Mamma!
Composta nel maggio 2008
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    Scritta da: alemar
    in Poesie (Poesie personali)

    Immagine

    L'amicizia era sopita
    ma non era morta,
    l'avevi chiusa in un cassetto
    ma la chiave era là,
    a portata di mano,
    anche l'amica era là,
    a portata di voce.
    Ma il tempo era un altro,
    la vita diversa, i sentimenti nuovi.
    Avevi appena girato una pagina
    e la sua assenza era già un'abitudine.
    Eppure se la mente
    tornava a quegli anni,
    i giorni divorati, le ore al telefono,
    le notti insonni, lo studio, l'amore,
    la paura, la pazzia, i segreti,
    le corse sfrenate verso la vita,
    il vento in faccia
    che ti apriva il cuore.
    E tutto questo insieme,
    sempre insieme.
    E allora via, ti dicevi...
    prendi il telefono,
    cercala, chiamala,
    ma poi, ma se...
    ma chissà, ma forse,
    meglio domani.
    E gli anni passavano.
    Poi un giorno, un incontro casuale,
    fa scomparire il tempo,
    prendi la chiave,
    apri il cassetto
    e ritrovi l'amica.
    Ed ora siete là sul divano,
    ancora insieme.
    Sul viso qualche ruga che,
    sapiente, il trucco copre,
    un capello bianco che la tintura,
    prepotente, cela.
    Delusioni e soddisfazioni,
    sofferenza e felicità,
    gioie e dolori, il dolce e l'amaro.
    Ma siete voi, care,
    vecchie amiche di un tempo,
    siete le stesse di tanto tempo fa,
    i cuori lo ripetono in coro,
    forse è un'immagine o solo un'illusione
    ma quel divano è lo stesso
    banco di trenta anni fa.
    Composta nel giugno 2007
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      Scritta da: alemar
      in Poesie (Poesie personali)

      Alda... Ti ricordo così

      Il rossetto sbavato
      e l'eterna sigaretta
      tra le labbra.
      L'abito sciatto
      e la collana di perle
      sempre al collo.
      I capelli scomposti
      e quella smorfia
      vestita da sorriso.
      Gli occhi velati
      di candida follia
      e di un immenso
      bisogno d'amore.
      L'anima assetata
      di emozioni
      e il cuore livido
      per i calci che,
      innumerevoli,
      la vita ti ha dato.
      L'alone di mistero,
      il fascino del tuo sguardo,
      l'estasi della tua poesia,
      la grandezza della tua arte,
      la morte non lacererà.
      Composta lunedì 2 novembre 2009
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        Scritta da: Francesco Serra
        in Poesie (Poesie personali)

        Brezza d'oriente

        Brezza d'oriente
        che scuoti i miei sensi,
        rimuovi dal cuore
        le tristi menzogne,
        diffondi i tuoi effluvi
        di soavi essenze,
        che splendide e pure,
        trasportano la mente.
        I candidi amori
        viaggiano tra i venti,
        che un dì al tramonto
        renderanno le vesti
        cangianti dai toni
        da Cupido donati,
        con nobile gesto,
        agli spiriti tribolati.
        E ora, nel mio viaggio,
        indosso quella veste,
        che è forse il sudario
        del defunto mio passato.
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          in Poesie (Poesie personali)
          Ti aspetterò tra inferno e paradiso,
          ti aspetterò sulla vetta della montagna più alta nel punto più basso della Terra, tra cielo e mare,
          ti aspetterò tra luce e oscurità, dove fiamme fredde alimentate dai ghiacci creano ombre al posto del fumo,
          ti aspetterò al centro dell'universo disegnando i tuoi occhi su una tela invisibile usando i colori dei sogni mentre il battito del cuore segnerà il tempo di questa attesa.
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            Scritta da: Brunason
            in Poesie (Poesie personali)

            Ho trovato un silenzio

            Ho trovato un silenzio,
            un sordo oblio.
            Freddo e agghiacciante.

            Indifferente, immemore,
            tu avanzi.
            Senza rimpianti.

            Nessuno è più indigente.
            Di chi come te
            non sente ormai niente.

            Hai bisogno del mio amore
            e lo sciupi insieme al nulla
            di ogni giorno.

            Forse son folle
            ma ho grande pietà
            del tuo cuore di ghiaccio.

            Come vetro s'infrangerà
            su un cuore marmoreo
            più rude del tuo.
            Composta mercoledì 2 dicembre 2009
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              Scritta da: Brunason
              in Poesie (Poesie personali)

              Corsi e ricorsi

              A volte mi domando
              se una Mano impassibile
              abbia tracciato a caso
              la mia strada.

              Dejà vu.
              Percorsi obbligati.
              Iter dolorosi.
              Ancora e ancora.

              Tutto passa,
              tutto torna.
              Nulla resta,
              nulla muta.

              Guardo al Cielo
              gli occhi asciutti.
              Grido al Cielo
              senza alcuna voce.

              Tornerà il sereno,
              lo so.

              Quel Sole nascosto
              trafiggerà con il Suo splendore
              queste nubi minacciose,
              oscure.

              Ma mi domando
              se è permesso sperare.
              E implorare di vivere
              al calore di un Sole perenne
              Senza intristire e gelare
              alla freddezza di cuori polari.

              E prego.
              Composta giovedì 26 novembre 2009
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                Scritta da: Brunason
                in Poesie (Poesie personali)

                Serena malinconia

                Fluisce il tempo,
                scandito
                dalla mesta consapevolezza
                che sarà
                un altro giorno.
                Un altro giorno
                senza te.

                Il sorriso forzato,
                patetico sforzo
                di mascherare la pena.
                Parvente allegria.

                E tu?
                Cammini dimentico
                o un ricordo talvolta
                t'assale?
                Vivi sereno
                o improvviso
                un morso
                ti sfiora il cuore?

                Io alzo le mani,
                non posso più stare
                sull'orlo
                a guardare.
                Il precipizio mi attira,
                il baratro mi chiama.
                L'amletico dubbio
                mi ferisce,
                in due mi separa.

                E allora, prego.
                Prego di tornare a godere
                del canto e del sole,
                del verde e del vento.

                Prego che questo ricordo cocente
                si trasformi
                in serena malinconia.
                Composta mercoledì 13 aprile 2005
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                  Scritta da: Brunason
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Se fossi...

                  Se fossi un albero,
                  sarei un salice piangente.

                  Flessibile ed etereo.
                  Il salice cresce
                  sempre più ondeggiante.
                  Alto e slanciato.
                  E così sottile
                  da apparire inconsistente...

                  Molto delicato.
                  Oscillante dolcemente
                  ad ogni alito di vento.
                  Eppure...
                  è resistente e tenace
                  perfino nella tempesta.

                  Non ho mai visto un salice abbattuto
                  Nemmeno dopo una temporale.

                  Al contrario,
                  ho visti pini possenti,
                  abbattuti, sradicati.
                  Divelti e atterrati
                  da forti venti.

                  Alti e maestosi,
                  si ergono fino al cielo.
                  I rami mai sfrondati
                  oltremisura si allungano
                  e mutano l'antica condizione.
                  Le piante ormai fragili appaiono.
                  Trasformata è l'apparente solidità.

                  Non io ho scelto
                  se sottilissimo salice apparire
                  o stabile quercia.
                  Forse altro avrei scelto.
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                    Scritta da: cassie
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Vivere

                    Sai che vivi una vita che non ti appartiene
                    e il tuo cuore è legato dalle catene
                    Con il passare del tempo ne senti il peso
                    e non ne rimani sorpreso
                    Ti svegli ogni giorno con la convinzione che cambierà
                    Ma sai già che non accadrà
                    Speri che qualcosa ti smuova
                    Come una notizia nuova
                    Ma il tempo passa ugualmente
                    e tu non stai facendo niente
                    Allora ti arrabbi e chiedi perché
                    Ti siedi e bevi un caffè
                    Con la mente pensi come sarebbe
                    Se ciò che vuoi accadrebbe
                    Saresti felice?
                    O infelice?
                    Non è chiederselo e agire
                    Ma hai paura di fuggire
                    Ma da cosa ti domandi
                    è ora di diventare grandi
                    Così è deciso e prendi e vai
                    e inizierai una nuova vita vedrai
                    Alti e bassi arriveranno
                    Ma basta affrontarli e passeranno
                    Basta vivere questa vita per te insofferente
                    e ora di viverla splendente.
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