Poesie personali


Scritta da: Lillanica
in Poesie (Poesie personali)

La via della sofferenza

Cammino lungo la via dell'amore,
si apre una porta che la separa.
Non sai quale prendere e provi ad indovinare
quale sia quella giusta...
Sei difronte ad una scelta...
Destra o sinistra?
Chiudi gli occhi e provi a seguire l'istinto...
la tua mente dice destra, il tuo cuore sinistra.
Insegui il pensiero del cuore e una volta
arrivato a destinazione ti rendi conto che
seguendo l'istinto dell'amore, hai preso
la via della sofferenza!
Composta giovedì 12 novembre 2009
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    Scritta da: Luciana Toscano
    in Poesie (Poesie personali)

    Riflessione

    Una delusione ti ferisce,
    annienta ogni certezza, alimenta i dubbi,
    a volte, può farti sentire inutile...
    ma spesso, in una delusione,
    dietro la sofferenza, si cela
    una grande forza che,
    ti aiuterà ad andare avanti,
    lasciando alle spalle un'esperienza incomprensibile,
    difficile da accettare ma che, sicuramente,
    ti avrà insegnato che, nella vita, crescere vuol dire
    anche sbagliare tanto, sino ad imparare
    a scindere, in ogni sentimento,
    la verità dalla menzogna!
    Di certo, non sarai immune dalla sofferenza che
    una nuova delusione potrà infliggerti ma,
    avrai, quantomeno, imparato a difenderti!
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      Scritta da: alemar
      in Poesie (Poesie personali)

      Ti chiamo

      Ti osservo con gli stessi occhi,
      tu rispondi al mio sguardo
      con l'amore di sempre.
      Ti sorrido con la stessa smorfia,
      tu ricambi il sorriso
      con la gioia di sempre.
      Ti parlo con le stesse parole,
      tu resti immobile e taci.
      Ti chiamo e ti richiamo, disperata,
      ma tu non rispondi
      e mi fissi sgomenta,
      pallida e muta.
      Così vado via
      e tu resti a fissarmi
      dalla foto della tua lapide.
      Mamma!
      Composta nel maggio 2008
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        Scritta da: alemar
        in Poesie (Poesie personali)

        Immagine

        L'amicizia era sopita
        ma non era morta,
        l'avevi chiusa in un cassetto
        ma la chiave era là,
        a portata di mano,
        anche l'amica era là,
        a portata di voce.
        Ma il tempo era un altro,
        la vita diversa, i sentimenti nuovi.
        Avevi appena girato una pagina
        e la sua assenza era già un'abitudine.
        Eppure se la mente
        tornava a quegli anni,
        i giorni divorati, le ore al telefono,
        le notti insonni, lo studio, l'amore,
        la paura, la pazzia, i segreti,
        le corse sfrenate verso la vita,
        il vento in faccia
        che ti apriva il cuore.
        E tutto questo insieme,
        sempre insieme.
        E allora via, ti dicevi...
        prendi il telefono,
        cercala, chiamala,
        ma poi, ma se...
        ma chissà, ma forse,
        meglio domani.
        E gli anni passavano.
        Poi un giorno, un incontro casuale,
        fa scomparire il tempo,
        prendi la chiave,
        apri il cassetto
        e ritrovi l'amica.
        Ed ora siete là sul divano,
        ancora insieme.
        Sul viso qualche ruga che,
        sapiente, il trucco copre,
        un capello bianco che la tintura,
        prepotente, cela.
        Delusioni e soddisfazioni,
        sofferenza e felicità,
        gioie e dolori, il dolce e l'amaro.
        Ma siete voi, care,
        vecchie amiche di un tempo,
        siete le stesse di tanto tempo fa,
        i cuori lo ripetono in coro,
        forse è un'immagine o solo un'illusione
        ma quel divano è lo stesso
        banco di trenta anni fa.
        Composta nel giugno 2007
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          Scritta da: alemar
          in Poesie (Poesie personali)

          Alda... Ti ricordo così

          Il rossetto sbavato
          e l'eterna sigaretta
          tra le labbra.
          L'abito sciatto
          e la collana di perle
          sempre al collo.
          I capelli scomposti
          e quella smorfia
          vestita da sorriso.
          Gli occhi velati
          di candida follia
          e di un immenso
          bisogno d'amore.
          L'anima assetata
          di emozioni
          e il cuore livido
          per i calci che,
          innumerevoli,
          la vita ti ha dato.
          L'alone di mistero,
          il fascino del tuo sguardo,
          l'estasi della tua poesia,
          la grandezza della tua arte,
          la morte non lacererà.
          Composta lunedì 2 novembre 2009
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            Scritta da: Francesco Serra
            in Poesie (Poesie personali)

            Brezza d'oriente

            Brezza d'oriente
            che scuoti i miei sensi,
            rimuovi dal cuore
            le tristi menzogne,
            diffondi i tuoi effluvi
            di soavi essenze,
            che splendide e pure,
            trasportano la mente.
            I candidi amori
            viaggiano tra i venti,
            che un dì al tramonto
            renderanno le vesti
            cangianti dai toni
            da Cupido donati,
            con nobile gesto,
            agli spiriti tribolati.
            E ora, nel mio viaggio,
            indosso quella veste,
            che è forse il sudario
            del defunto mio passato.
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              in Poesie (Poesie personali)
              Ti aspetterò tra inferno e paradiso,
              ti aspetterò sulla vetta della montagna più alta nel punto più basso della Terra, tra cielo e mare,
              ti aspetterò tra luce e oscurità, dove fiamme fredde alimentate dai ghiacci creano ombre al posto del fumo,
              ti aspetterò al centro dell'universo disegnando i tuoi occhi su una tela invisibile usando i colori dei sogni mentre il battito del cuore segnerà il tempo di questa attesa.
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                Scritta da: Brunason
                in Poesie (Poesie personali)

                Ho trovato un silenzio

                Ho trovato un silenzio,
                un sordo oblio.
                Freddo e agghiacciante.

                Indifferente, immemore,
                tu avanzi.
                Senza rimpianti.

                Nessuno è più indigente.
                Di chi come te
                non sente ormai niente.

                Hai bisogno del mio amore
                e lo sciupi insieme al nulla
                di ogni giorno.

                Forse son folle
                ma ho grande pietà
                del tuo cuore di ghiaccio.

                Come vetro s'infrangerà
                su un cuore marmoreo
                più rude del tuo.
                Composta mercoledì 2 dicembre 2009
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                  Scritta da: Brunason
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Corsi e ricorsi

                  A volte mi domando
                  se una Mano impassibile
                  abbia tracciato a caso
                  la mia strada.

                  Dejà vu.
                  Percorsi obbligati.
                  Iter dolorosi.
                  Ancora e ancora.

                  Tutto passa,
                  tutto torna.
                  Nulla resta,
                  nulla muta.

                  Guardo al Cielo
                  gli occhi asciutti.
                  Grido al Cielo
                  senza alcuna voce.

                  Tornerà il sereno,
                  lo so.

                  Quel Sole nascosto
                  trafiggerà con il Suo splendore
                  queste nubi minacciose,
                  oscure.

                  Ma mi domando
                  se è permesso sperare.
                  E implorare di vivere
                  al calore di un Sole perenne
                  Senza intristire e gelare
                  alla freddezza di cuori polari.

                  E prego.
                  Composta giovedì 26 novembre 2009
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                    Scritta da: Brunason
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Serena malinconia

                    Fluisce il tempo,
                    scandito
                    dalla mesta consapevolezza
                    che sarà
                    un altro giorno.
                    Un altro giorno
                    senza te.

                    Il sorriso forzato,
                    patetico sforzo
                    di mascherare la pena.
                    Parvente allegria.

                    E tu?
                    Cammini dimentico
                    o un ricordo talvolta
                    t'assale?
                    Vivi sereno
                    o improvviso
                    un morso
                    ti sfiora il cuore?

                    Io alzo le mani,
                    non posso più stare
                    sull'orlo
                    a guardare.
                    Il precipizio mi attira,
                    il baratro mi chiama.
                    L'amletico dubbio
                    mi ferisce,
                    in due mi separa.

                    E allora, prego.
                    Prego di tornare a godere
                    del canto e del sole,
                    del verde e del vento.

                    Prego che questo ricordo cocente
                    si trasformi
                    in serena malinconia.
                    Composta mercoledì 13 aprile 2005
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