Scritta da: piumarossa70
in Poesie (Poesie personali)
Voce dalle dita
Vorrei fare uscire la mia voce
dalle dita delle mani, così spalancate contro un vento che non c'è,
contro un cuore che impassibile batte e sbatte come un'anta ipnotizzata.
Urla dalla gola impastata di sabbia ingerita dagli anni trascorsi
a rantolare, urla dalla bocca di un antico guerriero indiano che va incontro al suo destino incerto... e frecce abilmente evitate mantenendo fiero il collo, la gola, così quasi per sfrontatezza.
sfrontatezza a volte innocente, come un sibilo di voce che appare per chiedere aiuto.
Voce, voci ignorate da orecchie morte da anime assenti intente a ripetersi il copione in ciò che fingono di essere, le stesse anime che hanno voci modulate in plastica e arti impregnati di ruggine.
Canto, canto come un merlo sotto a un pino enorme; mi ascolto, la voce uscita ora rientra, come un ruscello gorgoglia in gola, ed ora, ora sì come cascata fresca esce e si sparge.
Composta venerdì 20 novembre 2009
dal libro "Come un granello di sabbia - Poesie" di PensieriParole Staff