Poesie personali


Scritta da: piumarossa70
in Poesie (Poesie personali)

Voce dalle dita

Vorrei fare uscire la mia voce
dalle dita delle mani, così spalancate contro un vento che non c'è,
contro un cuore che impassibile batte e sbatte come un'anta ipnotizzata.
Urla dalla gola impastata di sabbia ingerita dagli anni trascorsi
a rantolare, urla dalla bocca di un antico guerriero indiano che va incontro al suo destino incerto... e frecce abilmente evitate mantenendo fiero il collo, la gola, così quasi per sfrontatezza.
sfrontatezza a volte innocente, come un sibilo di voce che appare per chiedere aiuto.
Voce, voci ignorate da orecchie morte da anime assenti intente a ripetersi il copione in ciò che fingono di essere, le stesse anime che hanno voci modulate in plastica e arti impregnati di ruggine.
Canto, canto come un merlo sotto a un pino enorme; mi ascolto, la voce uscita ora rientra, come un ruscello gorgoglia in gola, ed ora, ora sì come cascata fresca esce e si sparge.
Composta venerdì 20 novembre 2009
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    Scritta da: Barbara Bevilacqua
    in Poesie (Poesie personali)

    Perché

    Perché io ti cerco?
    Perché ti voglio?
    Perché ti desidero?
    Il mondo non ha mai conosciuto bene più profondo.
    La mia anima ti cerca di continuo, il mio cuore è pieno di te, nessuna cosa può più entrarvi,
    perché ci sei tu che lo riempi, completamente. La mia mente è tua, solo il tuo amore lo potrà riempire ancora,
    perché lo farà crescere,
    perché lo farà pulsare.
    Perché la tua voce è come l'acqua che disseta i miei tessuti, le tue mani sono come il vento che sfiora e sferza il mio corpo, la tua mente mi avvolge come il mare, mi scalda come il sole, tu sei la mia energia, ed io come un fiore sboccio tra le tue braccia amore.
    Composta venerdì 20 novembre 2009
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      Scritta da: Evaso
      in Poesie (Poesie personali)

      Siamo veramente sicuri?

      A volte mi chiedo se realmente, su questo pianeta
      esiste un essere umano che può dire con assoluta certezza:
      "Io sono felice!"
      Si può davvero essere felici pur essendo consapevoli
      delle incertezze che ci riserva il nostro futuro immediato?
      Eppure c'è chi lo affermerebbe con totale certezza.
      È certo di essere felice colui che crede fermamente in Dio.
      È certo di essere felice colui che ha raggiunto il successo personale.
      È certo di essere felice colui che può permettersi tutto.
      È certo di essere felice colui che ha un lavoro onesto e una famiglia.
      È certo di essere felice colui che dedica la propria vita a quella altrui.
      Ma quanto basta per far vacillare queste certezze?
      Forse, l'unica certezza che abbiamo è che la felicità è fatta di momenti
      ma nell'istante in cui affermi di esserlo, sai che è già passato...
      Gli unici che potrebbero dirlo, ma non lo fanno, sono i bambini,
      o meglio, quella parte di loro a cui è concesso il privilegio di vivere.
      Ebbene, cos'è che rende felice un bambino,
      se non il fatto di ignorare come va il mondo?
      Loro devono, altrimenti smarrirebbero la loro essenza,
      ma se dietro la felicità apparente e intermittente degli adulti
      ci fosse lo stesso principio e la stessa convinzione?
      Qualcuno potrebbe dire che il segreto sta nell'essere ingenui.
      Ma cosa vuol dire essere ingenui, ignorare ciò che è la realtà?
      No, non potremmo, non è nostra intenzione.
      Però, se è vero che la felicità è fatta di momenti,
      concediamocene qualcuno in cui rispolveriamo
      il nostro istinto fanciullesco e diamogli libero sfogo,
      sicuramente saranno loro per primi, i nostri bambini, a ringraziarci.
      Composta venerdì 20 novembre 2009
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        Scritta da: Ludovica Mazzuccato
        in Poesie (Poesie personali)

        I tuoi baci

        Ho sgranato i tuoi baci
        come semi rossi
        di un misterioso Rosario.

        Sì, i tuoi baci
        che trasformavano
        in aquiloni coraggiosi
        le mie labbra
        stropicciate dalla timidezza.

        Ho raccolto i tuoi baci
        come briciole dolci
        sulla tovaglia bianca
        della domenica.

        Sì, i tuoi baci
        che mi donavi come diversivo
        mentre mi rubavi il cuore.

        Ora restano solo quelli,
        come l'alone caldo
        che appanna il vetro
        dopo che un bimbo
        ha guardato dalla finestra
        la neve cadere.
        Composta mercoledì 14 ottobre 2009
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          Scritta da: Giuliettaespo
          in Poesie (Poesie personali)

          Mi sono guardato allo specchio della mia eternità

          Mi sono guardato allo specchio e
          mi sembrava di essere eterno,
          mi sembrava di poter vivere in eterno,
          poi mi sono accorto che non sono io a poter vivere in eterno;
          ma lo specchio!
          Composta venerdì 20 novembre 2009
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            Scritta da: DolceBuba
            in Poesie (Poesie personali)

            Taci

            Che senso ha usare parole
            per riempire un magnifico silenzio
            che tutto dice,
            senza emettere suono alcuno?

            È un ciarliero gioco perverso,
            fragrante come la crosta del pane
            appena sfornato.

            Lascialo ai poeti,
            e taci:
            sei la virgola
            che mi permette di prendere fiato,
            in questo interminabile
            fraseggio quotidiano.
            Composta venerdì 20 novembre 2009
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              Scritta da: Monica Siracusa
              in Poesie (Poesie personali)

              La via del mare

              Sulle strade amare amore
              del mio Sud,
              scale dure
              a scendere
              e a salire
              spiagge di grano
              tenero e rena
              bagnata dai baci del mare,
              senza scarpe e
              senza sogni da chiedere alle
              stelle
              passo lungo i binari
              di quel treno che non ha
              più fermate, storie,
              valige e viaggi da raccontare.

              Prego un Dio marinaio
              che lascia sperare
              nel ritorno dal mare,
              sempre all'ora del mio
              cielo rosa
              che riempie
              gli occhi
              ogni giorno
              ...
              in una conchiglia
              suono di noi...
              al ricordo delle tue mani.
              Composta mercoledì 19 agosto 2009
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                in Poesie (Poesie personali)

                Stupida Gabbia

                Abbiamo una vita,
                proviamo dolore.
                Abbiamo uno spirito,
                chiuso dentro al cuore.

                Vorremmo volare,
                per superare i confini.
                Ma siamo esseri umani:
                inconsapevoli assassini.

                Inutile della vita,
                vedere solo il lato nero.
                Ci sono anche stelle bianche,
                che illuminano il mondo intero.

                Ma fuori, tutto intorno
                non si può dimenticare:
                siamo schiavi, siamo in gabbia
                ma in noi la forza dell'amore.

                Quindi armati di energia,
                impariamo a scorgere la via.
                Che di uno schiavo, fa un viaggiatore
                e di un assassino, un guaritore.
                Composta giovedì 19 novembre 2009
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