Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)
Felicità
Arcobaleno
diventato in fretta
un grigio sporco.

Morte
Riposo senza
paura
di un risveglio inaspettato.

La città
Luci, musiche
pregano nel deserto
di vecchie mura.

Noia
a spalle curve,
col viso sulla mano,
conto le mosche.

Sigaretta
Tutto scompare,
illusoria ebrezza,
in mozzicone.
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    Scritta da: Salvatore Riggio
    in Poesie (Poesie personali)

    L'araba fenice

    Un amore non ricambiato
    è destinato a soccombere!
    Ma con forza e pazienza
    dalle sue ceneri potrebbe risorgere
    una stupenda amicizia...
    Come l'araba fenice
    che in punto di morte
    avrebbe tanto voluto,
    ma purtroppo non ha potuto,
    raggiungere quell'orizzonte
    che intravide in lontananza
    ma non ci riuscii, poiché
    le è stata tolto anche l'ultima speranza
    per colpa delle sue ali ormai lacerate
    che necessitavano di cure,
    cure che non furono mai date.
    Fin quando la sopraggiunse
    inevitabilmente la sua sorte...
    Ma quando la fenice
    dalle sue ceneri risorse,
    fu pronta per spiccare un altro volo
    in cieli inesplorati,
    magari non quelli
    precedentemente sperati,
    voluti, ambiti, desiderati,
    ma scoprii che erano
    altrettanto meravigliosi,
    immensi, sconfinati.
    Pronta per riiniziare
    una nuova avventura,
    ritrovando la forza
    di viaggiare, volare, sognare,
    senza più essere afflitto
    da quella precedente anima impura.
    Composta giovedì 3 dicembre 2009
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      Scritta da: Brunason
      in Poesie (Poesie personali)

      Vera quiete

      Aspetto e sogno,
      in (im)paziente attesa,
      Mirabile pace.

      In silenzio osservo
      lo scorrer del tempo,
      Cristallina trasparenza.

      Ormai nulla può smuovere
      il mio fragile sentire.
      Forza soave.

      Nella quiete più vera,
      mi agito quieta.
      Imperturbabile agitazione.
      Composta mercoledì 2 dicembre 2009
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        Scritta da: Sir Jo Black
        in Poesie (Poesie personali)

        In questa sera malata

        In questa luce scura,
        in questa sera malata,
        pezzi di me avanzano.

        Cerco violentemente:
        odori, sapori, sensi.
        Cerco vita e sento morte.

        In questa luce scura,
        in questa sera malata,
        s'aprono tristi percorsi.

        Margini della viuzza
        sorridono per vivere,
        vendere odori e sensi.

        In questa luce scura,
        in questa sera malata,
        si compie solitudine e abbandono.

        In cambio di sorrisi,
        dolce e amaro, il mio.

        Ancora vuoti passi soli
        in questa sera malata,
        in questa luce oscura.
        Composta mercoledì 4 novembre 2009
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          Scritta da: Rossella Porro
          in Poesie (Poesie personali)

          Nulla è più

          Dinanzi a te sono sempre un perdente
          ripongo le armi
          non ho più voglia di ferirmi.
          Taccio e ascolto
          il rumore dell'aria
          che fende brandelli di carne.
          Nulla è più dovuto.
          Il tempo gela ogni
          misera speranza
          Nel rancore è riflessa
          la mia anima inquieta.
          Nulla è più certo.
          Le radici spezzate.
          Dovrei capire
          il non detto
          l'inespresso celato
          in angusti rifugi
          che non sono più casa.
          Perso è per sempre
          l'ineffabile laccio
          un tempo legame
          oggi catena
          che stringe l'anima
          esausta che assapora
          l'amara sconfitta.
          Tutto è perduto
          ripongo le armi
          nessun armistizio
          sono solo
          sconfitto.
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            Scritta da: Carlo Peparello
            in Poesie (Poesie personali)

            Inganni

            Se cerchi la fortuna lascia stare gli amuleti
            Se cerchi la verità lascia stare i preti
            Diffida di ancor man e pontefici
            di opinionisti e politici
            Lascia stare esempi da copertina
            Non invidiare il vip e la ballerina
            Diffida del circo e della corrida
            Di chi urla coraggio e fugge la sfida
            Strappati di dosso il clamore
            Ritrova colore e calore
            Non vergognarti di sorridere
            Non aver paura di percorrere
            Non disdegnare la novità
            Non finire in parità
            Nessuno ti aspetta
            Non avere fretta.
            Composta martedì 1 dicembre 2009
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              Scritta da: Jutka Csakanyi
              in Poesie (Poesie personali)

              Ho sognato di te

              Ho sognato di te.
              Sai che sono veri i sogni?
              È tardi per prendere le tue mani,
              ora sono rami.
              Sei tornato alla terra
              da lì che tu venivi.
              Rosso carminio i tuo soffio,
              quando mi aliti.
              I tuoi occhi mi guidano,
              sono colori su sfondo nero.
              I miei passi di velluto,
              sono il tuo sguardo d'autunno.
              Né vita, né morte,
              né stagioni sono cambiati
              nel lungo cammino, e nel breve l'arrivo.
              Ti ricordi di me?
              Ora ombre sovrastano la mia di ombra,
              ma nell'alba del giorno
              ti cerco ancora.
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                Scritta da: Jutka Csakanyi
                in Poesie (Poesie personali)

                Il passato

                Fiori secchi, fiori oscuri e chiari,
                alzano i petali verso il mare.
                Rumore calmo e onde nervose del vento,
                sbattono contro il mio alito di sale.

                Silenzioso universo in agguato,
                per attirare le anime in pena.
                Fantomatici rami di alberi,
                aprono le mani,
                ore lunghe, ora corte.

                Comunicazione visiva,
                non ci sono più versi, né parole,
                enormi masse nere,
                si appoggiano sulla terra stanca,
                vecchia terra bagnata,
                dalle lacrime versate,
                dalla gente che ora non c'è,
                ma è esistita una volta.
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