Vorrei perdermi nella soave brezza di un'alba rosseggiante, mi librerei nell'aria assolata e volteggerei placidamente, come un bimbo che non smetterebbe mai di giocare o di correre a perdifiato sulla riva del mare... leggero quanto la polvere danzante in un raggio di luce, la calda corrente mi trasporterebbe verso il mio paradiso, summa dei miei desii, fucina del moto del cuore mio, come una goccia di rugiada verrei da te, Amore, che stai dormendo placida e lieve come una ninfa, e bagnerei le tue labbra socchiuse... Allora mi riconoscerai, e sorridendo teneramente sospirerai il mio nome con la voce dell'amore e accoglierai nel profondo del cuore tuo, il bacio più dolce e poetico che ti abbia mai mandato.
Tu che sei parte della mia leggenda tu che rinasci dalle favole della mia infanzia per confonderti nei volti della gente tu che fai rivivere il desiderio di riscrivere la mia storia mentre mi conduci per mano a ripercorrere le stanze della tua giovane esistenza mi fai andare, venire e poi volare in alto per poi lasciarmi ripiombare nell'abisso del mare dove la luce del sole non arriva e scomparire lasciandomi in questa attiva perifrastica angosciante attesa fino a ricomparire nei miei sogni come una fantasmagorica creatura.
Sfiorami con passione Guardami con desiderio irrefrenabile Sdraia i tuoi pensieri dentro di me ed il tuo corpo su di me Perfora la mia mente con parole d'amore Lasciati ascoltare Lasciati desiderare Lasciati sognare Lasciati raggiungere.
Piovono gocce di cristallo dai nostri passi Si staglia un raggio nel cielo Come un'illuminazione artistica Volano parole nel tempo distratto che ci rincorre e come soffici cuscini ci sfiorano la pelle Il tuo calore è la mia forza Il tuo sorriso la mia gioia Sei tu, sei tutto ciò che mi manca Fuoco in riva al mare Volo d'aquile Profumo di salsedine e di montagne. Vento tra le frasche Ruscello di campagna Canto di cicale in una notte d'estate. Caldo abbraccio -caldo abbraccio- Voce calda, confortante Passi decisi su selciati sterrati Sei un lieve soffio Di forti parole Sei tu, sei tutto ciò che mi manca.
Un suono d'armonica nella notte stellata mi illumina gli occhi. Note perse nell'aria limpida, dolce e fresca dell'estate. Note di musica navigano senza meta, riempiono il mio cuore e coccolano i pensieri miei affettuosi. Nessun suono è però più forte del tuo sguardo. Profumo di notte: culla d'amore, giostra di gioia. Suoni di grilli che cantano ancora da lontano. Respira affaticato il vento e fa da mantello al volo lascivo di ali notturne. Luna luminosa come sole: non è affatto buio, non fa per nulla freddo. Serata indimenticabile seduta all'aperto con la tua voce familiare che mi accarezza il volto. Poi di colpo vento e pioggia bianca. Neve calda accoglie il paesaggio tra i suoi fiocchi. Noi sempre lì -abbracciati- Viaggia il mio cuore tra le bianche colline e si tuffa nel cielo di nuvole soffici. Tutto è Natale. Tutto mi sorprende come non mai. Fiocchi di neve cadono al suolo per diventare -come noi- una cosa sola.
Qui nella tua via Sola tra la gente Ti cerco Vorrei dirti che non t'amo più Vorrei dirti che non sei tu l'uomo che vedevo in te Quell'uomo grande e insuperabile è diventato piccolo piccolo Nei miei pensieri e nel mio cuore Vorrei dirti che si cambia Che il dolore cambia! E di quell'amore pazzo Che costruì un sogno e l'idea di te Rimane solo il pianto e il sussulto Di un'anima ferita.
Ho guardato nei tuoi occhi Ho carezzato il tuo viso Ho baciato le tue labbra Ho sfiorato la tua pelle e il desiderio di te mi tolse il respiro Ho desiderato un tuo abbraccio Ho desiderato sentire il tuo odore Ho desiderato il tuo corpo su e dentro di me Ho desiderato dormire con te e sentire il tuo respiro su di me Mille desideri mi avvolsero ma la mia passione più grande rimase lì Tra mille sogni e mille pensieri.
Tutti noi abbiamo dei perché, perché sepolti nei nostri pensieri, perché che vengono nei momenti più impensabili, perché che ci fanno soffrire e perché che ci svuotano l'anima. A volte, però, i nostri perché, sono simili ai perché degli altri. Noi, mentre ci torturiamo per i nostri perché, altri hanno già risposto ai loro perché, uguali ai nostri perché. Perché soffrire allora per questi perché, se altri hanno già risposto ai loro perché, non possiamo rispondere ai nostri perché, usando la risposta dei loro perché? Visto ciò perché non stiamo più vicini agli altri, cosi potremo rispondere ai nostri perché e inconsapevolmente rispondere anche ai perché degli altri che si chiedevano quei perché.