Poesie personali


Scritta da: gliuzzi
in Poesie (Poesie personali)

L'armonia della pace

Ci sono risposte
che ritroverai solo dentro te,
perché nessuno,
potrà darti quello che tu sei.
Nessuno è dentro di te
e per quanto si sforzino
e credendo di conoscerti bene,
nessuno ti conosce quanto te.
Nessuno è dentro di te!
Vivi!
Vivi con le tue forze.
Guarda!
Guarda con in tuoi occhi.
Esplora!
Esplora con la tua determinazione.
Piangi!
Piangi con i tuoi occhi.
Ascolta!
Ascolta con le tue orecchie.
Ama!
Ama con il tuo cuore.
E vivi!
Vivi con tutta il tuo essere...

a volte in silenzio,
ascolto la mia anima,
che grida di rabbia,
per tutto quello che non c'è
e che vorrei.
A volte quel silenzio,
mi tranquillizza
mi riempie di mille parole,
gioie ed emozioni.
Poi mi guardo intorno
e musica c'è...
l'armonia della pace.
Composta lunedì 9 marzo 2009
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    in Poesie (Poesie personali)

    Ho provato

    Per ogni raggio di sole
    che in silenzio ti sfiora piano...

    per ogni sguardo
    che lento cattura i tuoi sensi
    e li tiene per mano...

    per ogni goccia di pioggia
    che disseta la tua essenza...

    per ogni anima
    che passando ha segnato
    la tua esistenza...

    non importa
    quale segno nella tua vita
    ho lasciato,

    l'importante è che
    in qualsiasi modo
    io ci abbia provato.
    Composta lunedì 1 giugno 2009
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      Scritta da: Valentina Volpi
      in Poesie (Poesie personali)

      Profumo

      Se potessi addormentarmi per l'eternità saresti mio
      Se credessi ancora nei sogni ti creerei con la fantasia
      Un giorno il sole tramonterà nel mare
      Ed io lo scambierò per i tuoi occhi
      Un giorno la mia anima brillerà tra le stelle
      e si specchierà di nuovo in essi.
      La staticità di quell'attimo roderà ogni cuore
      Poiché il mondo sarà solo per noi
      e scivolerò sul tuo volto come una lacrima calda
      e bagnerò la tua pelle e le tue labbra
      Mi confonderò al tuo sangue
      e ti scorrerò dentro fino al cuore, la mia dolce dimora.
      Nulla sarà più giusto o sbagliato
      Nulla sarà più reale o fantastico
      i corpi cadranno come i petali di una rosa
      Ma le anime saranno il profumo che vola nel vento.
      Composta venerdì 20 novembre 2009
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        Scritta da: Valeria Mergiotti
        in Poesie (Poesie personali)
        Beati gli amanti che si guardano,
        Beati gli amanti che si stringono,
        Beate le loro mani che trovano
        Un rifugio sereno.
        Beate le loro labbra
        Che son capaci di pronunciare "Ti amo"
        Senza toccarsi,
        Beate le loro bocche
        Che non saranno più pellegrine.
        Beati i i corpi degli amanti
        Che rimangono immobili,
        Contemplando il nudo;
        Beati gli amanti che rendono
        a loro stessi il peccato puro.
        Beati noi che siamo stati amanti,
        Amanti di desolazione,
        Amanti di solitudine,
        Amanti del dolore,
        Amanti di noi,
        Amanti dei nostri sorrisi,
        Amanti nel mondo.
        Beati gli amanti che partono
        senza più tornare.
        Composta lunedì 5 ottobre 2009
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          Scritta da: Valeria Mergiotti
          in Poesie (Poesie personali)
          Sabato,
          Semplice giorno settimanale
          Giorno folle per folli giovani
          Alla ricerca di sfrenate emozioni.
          Sabato innamorato,
          Sabato amato ed accarezzato
          Da baci teneri di due ragazzi abbracciati.
          Sabato di sangue,
          Sabato di sesso,
          Sabato di balli sudati nei locali notturni;
          Sabato di lacrime e tristezza,
          Sabato di genitori insonni,
          Sabato di notti insonni:
          Il vostro Sabato,
          Il nostro Sabato.
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            Scritta da: piumarossa70
            in Poesie (Poesie personali)

            Voce dalle dita

            Vorrei fare uscire la mia voce
            dalle dita delle mani, così spalancate contro un vento che non c'è,
            contro un cuore che impassibile batte e sbatte come un'anta ipnotizzata.
            Urla dalla gola impastata di sabbia ingerita dagli anni trascorsi
            a rantolare, urla dalla bocca di un antico guerriero indiano che va incontro al suo destino incerto... e frecce abilmente evitate mantenendo fiero il collo, la gola, così quasi per sfrontatezza.
            sfrontatezza a volte innocente, come un sibilo di voce che appare per chiedere aiuto.
            Voce, voci ignorate da orecchie morte da anime assenti intente a ripetersi il copione in ciò che fingono di essere, le stesse anime che hanno voci modulate in plastica e arti impregnati di ruggine.
            Canto, canto come un merlo sotto a un pino enorme; mi ascolto, la voce uscita ora rientra, come un ruscello gorgoglia in gola, ed ora, ora sì come cascata fresca esce e si sparge.
            Composta venerdì 20 novembre 2009
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              Scritta da: Barbara Bevilacqua
              in Poesie (Poesie personali)

              Perché

              Perché io ti cerco?
              Perché ti voglio?
              Perché ti desidero?
              Il mondo non ha mai conosciuto bene più profondo.
              La mia anima ti cerca di continuo, il mio cuore è pieno di te, nessuna cosa può più entrarvi,
              perché ci sei tu che lo riempi, completamente. La mia mente è tua, solo il tuo amore lo potrà riempire ancora,
              perché lo farà crescere,
              perché lo farà pulsare.
              Perché la tua voce è come l'acqua che disseta i miei tessuti, le tue mani sono come il vento che sfiora e sferza il mio corpo, la tua mente mi avvolge come il mare, mi scalda come il sole, tu sei la mia energia, ed io come un fiore sboccio tra le tue braccia amore.
              Composta venerdì 20 novembre 2009
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                Scritta da: Evaso
                in Poesie (Poesie personali)

                Siamo veramente sicuri?

                A volte mi chiedo se realmente, su questo pianeta
                esiste un essere umano che può dire con assoluta certezza:
                "Io sono felice!"
                Si può davvero essere felici pur essendo consapevoli
                delle incertezze che ci riserva il nostro futuro immediato?
                Eppure c'è chi lo affermerebbe con totale certezza.
                È certo di essere felice colui che crede fermamente in Dio.
                È certo di essere felice colui che ha raggiunto il successo personale.
                È certo di essere felice colui che può permettersi tutto.
                È certo di essere felice colui che ha un lavoro onesto e una famiglia.
                È certo di essere felice colui che dedica la propria vita a quella altrui.
                Ma quanto basta per far vacillare queste certezze?
                Forse, l'unica certezza che abbiamo è che la felicità è fatta di momenti
                ma nell'istante in cui affermi di esserlo, sai che è già passato...
                Gli unici che potrebbero dirlo, ma non lo fanno, sono i bambini,
                o meglio, quella parte di loro a cui è concesso il privilegio di vivere.
                Ebbene, cos'è che rende felice un bambino,
                se non il fatto di ignorare come va il mondo?
                Loro devono, altrimenti smarrirebbero la loro essenza,
                ma se dietro la felicità apparente e intermittente degli adulti
                ci fosse lo stesso principio e la stessa convinzione?
                Qualcuno potrebbe dire che il segreto sta nell'essere ingenui.
                Ma cosa vuol dire essere ingenui, ignorare ciò che è la realtà?
                No, non potremmo, non è nostra intenzione.
                Però, se è vero che la felicità è fatta di momenti,
                concediamocene qualcuno in cui rispolveriamo
                il nostro istinto fanciullesco e diamogli libero sfogo,
                sicuramente saranno loro per primi, i nostri bambini, a ringraziarci.
                Composta venerdì 20 novembre 2009
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                  Scritta da: Ludovica Mazzuccato
                  in Poesie (Poesie personali)

                  I tuoi baci

                  Ho sgranato i tuoi baci
                  come semi rossi
                  di un misterioso Rosario.

                  Sì, i tuoi baci
                  che trasformavano
                  in aquiloni coraggiosi
                  le mie labbra
                  stropicciate dalla timidezza.

                  Ho raccolto i tuoi baci
                  come briciole dolci
                  sulla tovaglia bianca
                  della domenica.

                  Sì, i tuoi baci
                  che mi donavi come diversivo
                  mentre mi rubavi il cuore.

                  Ora restano solo quelli,
                  come l'alone caldo
                  che appanna il vetro
                  dopo che un bimbo
                  ha guardato dalla finestra
                  la neve cadere.
                  Composta mercoledì 14 ottobre 2009
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