Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Alle nonne, autobiografia

Solleva la gonna
nemica maldestra e provvisoria,
è la mia tela, sorridente e intima
fanciulla di settant'anni.
È un flacone di imbrogli,
in saldo fino a giovedì,
la provai a undici anni,
la riproverò domani.

In guardia signore,
è una saponetta, assorbe tutto,
come una pupilla,
come un intoppo
alla carenza di zuccheri.
Per le olimpiadi ero piena di bagagli;
senza marito, senza figli
un sorriso vale l'altro.

Volevo soltanto essere un nome
un cielo con la targhetta.
Tra naso e bocca c'è solo ruggine,
calda urina di gatto.
Ora mi accorgo del pianto delle cipolle,
è un indiano scolpito nel legno di cedro.
Palpita il suo intestino
come salsiccia srotolata.

Apri il cancello, è un velo di ferro.
Zampa d'anguilla, poi tutto strilla.
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    Scritta da: Arturo Vaccarielli
    in Poesie (Poesie personali)

    Alba

    L'unione tra la notte e l'aurora
    nel momento felice di gioia
    al calar del nostro dolore
    echeggia il primo barlume di luce
    Di strani colori miscelati
    scende un'acquerugiola d'emozioni
    ombre isolate dal vuoto iniziale
    autostrade infinite di polvere
    Il sommo dipinto angelico
    ha preso forma nel suo splendore
    tra il mare e i velieri
    tra il cielo e le rondini beate
    soffia il caldo respiro dell'Alba.
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      Scritta da: Arturo Vaccarielli
      in Poesie (Poesie personali)

      Odissea

      Le nostre ombre narrano le pene
      la vita un cunicolo
      con in fondo un burrone
      Nacque l'uomo per soffrire
      soffrire e piangere le gioie
      di un monotono istante
      Tu ti conosci e non sai chi sei
      io ti odio e so il tuo nome
      Partimmo dalle coste frastagliate
      fino ad Atlantide
      fino ad Eldorado
      ma non portammo che sogni
      nelle nostre sacche dorate
      Così parte l'uomo impavido
      che nulla teme
      che nulla vuole
      solo il segreto che racchiude il sole
      Scesi i cieli
      gli uomini ballarono sull'isola
      gli uomini stuprarono le donne
      gli uomini entrarono nell'Essere
      Uno scoppio e il serpente morì
      ma il peccato non cessa il cammino
      gli uomini non sbagliano si umiliano
      Amore di creta
      sbalzo meridiano che siedi all'equatore
      con in mano un dolce dolore
      sei il vero e solo miraggio
      sei la chimera o sei il male
      Specchiati uomo
      sputa il sangue e bruciati
      crepa ucciditi spogliati
      "Ulisse io sono il Signore"
      Una notte basta
      un cannone rollato sulla spiaggia
      un vino bevuto
      una fuga meritata
      Adesso basta
      riprendiamo il viaggio
      domani entrerò nel regno d'incanto
      entrerò nella città di mio padre
      adesso voglio prepararmi
      spegnete la luce
      danzate ballate cantate
      io dormirò su questo sogno.
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        Scritta da: Arturo Vaccarielli
        in Poesie (Poesie personali)

        L'amore Eterno

        Nel caldo tepore d'un sogno...
        Il tuo sguardo si fa giorno...
        Avvolta, com'eri, d'un felice sorriso...
        Il sole attraversava il tuo viso.
        Né la debolezza d'un tenero bisbiglio...
        Né il dolce tremar del tempo...
        Niente è fatto... per rimanere in eterno.
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          Scritta da: dani81
          in Poesie (Poesie personali)
          Il vento freddo del nord mi attanaglia il cuore,
          gli occhi velati di lacrime,
          la testa piena di pensieri, di tormenti, di ossessioni,
          di ansie, paure...
          Chissà che faccia avrò quando morirò,
          la paura degli inferi come pena ai miei peccati...
          Gli anni passano,
          i capelli imbiancano, le mani tremano
          e la paura è grande,
          grande è il pentimento ma dentro che gran tormento,
          Chissà che faccia avrò quando emetterò l'ultimo rantolo prima di spirare.
          Vorrei poter morire nella notte, tacitamente e senza far rumore,
          senza destare alcun stupore, uscire di scena...
          Questo è il castigo di Dio,
          la paura di non esser perdonata,
          l'avrò disegnata sul viso mio di vecchia,
          e questo freddo paese, per punirmi, per espiare la mia pena.
          Chissà che faccia avrò... quando sola morirò
          in questo freddo paese del nord.
          Composta sabato 21 novembre 2009
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            Scritta da: Ramona Todarello
            in Poesie (Poesie personali)

            L'estate

            L'estate della mia vita,
            mai così chiara e pulita.
            Calda e fredda l'ho vissuta
            anche amara ma mi è piaciuta.
            Ho ascoltato le persone
            che da dire han sempre tanto,
            sprecano la vita fiatando e mai ascoltando.
            Ho amato e ho vissuto come più mi è piaciuto,
            molte lacrime ho anche speso
            soffrendo per ciò che più mi è di peso.
            Da amici sono stata tradita
            e da cuori puri sono stata colpita.
            Ho sorretto giuste cause
            accettando i duri sbagli,
            che crescendo mi faranno raggiungere dei traguardi.
            Spesso ho voluto una via di fuga
            quella più facile da trovare.
            Ma scavando in fondo al cuore
            la migliore e la più difficile è da cercare.
            Gioia intempestiva e inaccurata
            quanto a lungo sei durata?
            Ma se tu l'estate mi hai fatto amare,
            allora sono pronta anch'io a nuotare
            in questo mare.
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              Scritta da: Ramona Todarello
              in Poesie (Poesie personali)

              Affrontando la vita

              Ti rimarranno solo parole da sprecare
              se non affronti il tuo male,
              anche se la vita è dura
              non devi sempre averne paura,
              lascia uscire quel silenzio
              che per troppo tempo ti sei portato dentro.
              Ci sarà sempre una via d'uscita
              e nonostante forse sarà in salita
              Tu apri gli occhi e non guardar solo dentro
              Troverai il tuo dolore in altri cento.
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                Scritta da: Rolla Gabriele
                in Poesie (Poesie personali)
                Non comprendo la realtà
                e son lontano da ogni verità
                ma un sussulto scuote il mio petto
                ed è del mio cuor un dolce suo battito
                impetuoso regale e sontuoso
                governa i miei giorni
                che d'ogni gioia divengon adorni
                se la ragion del mio divagar
                è sita nel profondo del verbo amar.
                Composta sabato 21 novembre 2009
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                  Scritta da: Ramona Todarello
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Tre giorni

                  Capiscimi se ho paura
                  e se per questo ho premura.
                  L'ho sentito tante volte
                  in tutte le faccende svolte;
                  anche questo aiuta a crescere
                  anche se non è benessere.
                  Tante volte ti guardo e penso
                  e nel tuo sguardo nessuno si è mai perso.
                  Ho sentito una voce, era la mia paura più atroce
                  affrontarla con te potrò,
                  niente è impossibile, si può!
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