Alle nonne, autobiografia

Solleva la gonna
nemica maldestra e provvisoria,
è la mia tela, sorridente e intima
fanciulla di settant'anni.
È un flacone di imbrogli,
in saldo fino a giovedì,
la provai a undici anni,
la riproverò domani.

In guardia signore,
è una saponetta, assorbe tutto,
come una pupilla,
come un intoppo
alla carenza di zuccheri.
Per le olimpiadi ero piena di bagagli;
senza marito, senza figli
un sorriso vale l'altro.

Volevo soltanto essere un nome
un cielo con la targhetta.
Tra naso e bocca c'è solo ruggine,
calda urina di gatto.
Ora mi accorgo del pianto delle cipolle,
è un indiano scolpito nel legno di cedro.
Palpita il suo intestino
come salsiccia srotolata.

Apri il cancello, è un velo di ferro.
Zampa d'anguilla, poi tutto strilla.

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    Riferimento:
    Firmato dall'inseritrice.
    Ha partecipato al concorso
    Come un granello di Sabbia

    Commenti


    9
    postato da , il
    L'ultima parte della poesia mi riesce difficile da decifrare.
    L' indiano è sempre la nonna, come fosse una statua di legno?
    Oppure:
    Ha partecipato alle olimpiadi e ha vinto l'indiano  saltando il cancello come una anguilla-gallina.
    8
    postato da , il
    ho fatto una gaffe da troppi ricordi.
    la zia era Lisa
    Laura era solo maliziosa.
    7
    postato da , il
    beh, non vale.....oltre a s-cervellarmi per la poesia lo devo fare anche per zia Laura?
    6
    postato da , il
    opps
    a dire il vero era quella della zia, Laura
    eh eh eh
    (questa la capisocno solo i maschietti di oltre 45 anni)
    5
    postato da , il
    Gaetano.......dove ti sei cacciato.....sotto la gonna della nonna???  Bambino diffidente....esci....non siamo befane!!!!!!

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