La Salette (Francia)

Pellegrino
nel silenzio colmo
dell'etero sospiro
tra monti sfogliati
azzurrati.
Racchiusa
nella conchiglia d'erba,
la perla
sola
gronda lacrime di stelle.
Pellegrino
smarrito-incredulo
per così solare pena
sole spento
su nebbie di latte
sento
il fuoco del tuo amore
accendermi.
O madre mia
sento l'aroma
delle tue rose
sciogliermi dalle catene
del mondo.
Cenzo (Enzo Casavola)
Composta giovedì 5 settembre 2002
Vota la poesia: Commenta

    Peonia

    Peonia badiale frangiata,
    come la scogliera salentina;
    su di te s'infrangono
    i miei occhi stupiti.
    Sei un sosaio di raso
    rosa gentile, ove il sole
    s'immerge perdendosi
    nei tuoi anfratti,
    e suoi riflessi si immolano
    nell'aria gioiosa d'amore.
    Cenzo (Enzo Casavola)
    Composta lunedì 1 maggio 2000
    Vota la poesia: Commenta

      Taranto

      Ho ascoltato il canto del mare
      quando la sua schiuma
      si perdeva nell'etere smarrita;
      o dove il suo perenne infrangersi
      s'asciugava e le mie orme
      riempiva come conchiglie morte.
      Dal nuovo arsenale,
      distesi su scogli di fossili,
      miravo il blu e gli azzurri
      striati di smeraldo;
      riverberi w
      sul ciglio delle scogliere,
      che come murazzi marini,
      delimitano inesistenti predi.
      Corde nere di mitili
      sciabordavano tra i pali
      dei giardini fiorenti di vita.
      Vigili sentinelle le isole
      ti mirano tra i barbagli
      delle onde in fuga,
      e il dondolio delle navi
      lasciate nella rada quieta.
      Taranto, bella  Taranto,
      sdraiata sui mari ad incantare
      naufraghi e naviganti,
      tra il rutilante sole
      e il profumo delle orate.

      Ti mirano tra i barbagli.
      Cenzo (Enzo Casavola)
      Composta mercoledì 15 agosto 1990
      Vota la poesia: Commenta

        A Virginia

        Torni sempre in mente,
        tu, bella, dagli occhi di smeraldo.
        Ti rammento colma di gioventù
        e adorna di un sorriso
        che la neve sbianca.
        Tuffati nel brillio fosforescente
        di un mare di giugno,
        nel gioco ti tolsero tutto,
        e come cavaliere errante,
        ti restituii la gioia.
        Quell'abbraccio, nella sera
        infinita, sento ancora,
        con i bagliori d'amore,
        fulgidi, colmi di tremori,
        accendere ogni attimo
        del mio essere, Ancora mi chiedo
        invano, più non trovo
        nel mio cuore la tua mano,
        sciolta nella mia. E l'inebrio
        della tua voce,
        e gli umidi capelli sciolti
        nella brezza dell'immensa tavolozza
        del sole al tramonto; lucenti
        sfiorare la mia bocca arsa.
        Si era d'estate e l'eufonia tua
        continua, non tradiva al cuore mio,
        la tua prossima inopia.
        Cenzo (Enzo Casavola)
        Composta giovedì 10 settembre 1970
        Vota la poesia: Commenta

          A Virginia

          Il tuo volto confuso nella folla,
          sboccia improviso come ninfea,
          dal mare dei ricordi.
          Striscia il tuo sguardo
          nei miei occhi restituiti
          al sole, cancellando
          l'arsura dell'attesa.
          Sfarfallano intorno
          al propizio incontro,
          i respiri umidi d'amore,
          e l'anima s'accende
          di facole ignote, strisciando
          sull'arsa pelle accartocciata.
          Esanime il tuo nome
          si distacca dalle visceri,
          sottile come filo di ragno.
          Come cera persa
          nella mano del fonditore,
          così il mio cuore
          nei tuoi occhi, che mirando
          altrove, si disperdono
          discosti dal mio ardore
          evaporato.
          Cenzo (Enzo Casavola)
          Composta sabato 1 agosto 1970
          Vota la poesia: Commenta

            A Madre Teresa

            Dormire vegliando
            dividendo il poco
            o il niente
            alla pari con loro,
            disperati dispersi,
            miserabili
            colmi di Dio,
            calcanti alla porta
            dell'eternità.
            Umile,
            tra gli ultimi degli umili,
            frammenti di umanità
            raccolti da mani d'ali.
            Madre e sorella,
            tempo sacro vissuto
            santificando l'attimo
            al miracolo della vita
            vera.
            Cenzo (Enzo Casavola)
            Composta sabato 15 giugno 2002
            Vota la poesia: Commenta

              Così mi apparisti

              Così mi apparisti,
              perpetua tempesta per l'anima
              che tracolora per poco
              sprazzi turchesi di cielo,
              e il sole sventaglia
              nella cupa ombra
              fasci svolgoranti di luce:
              La tempesta si consuma,
              ma tu mai!
              Vivo tra meravigliose paure:
              non essere con te nel vento,
              nella pioggia o nel buio,
              nei tuoni o nel sole,
              o nelle calme improvvise.
              Così mi apparisti,
              come fuoco che scotta
              e mai si consuma.
              Non attimi di vero riposo,
              né vere gioie
              feconde di vita
              a germogliare messi rigogliose.
              Sei meravigliosamente sconcertante,
              ma inutile per il mio cuore
              che bussa alla tua porta:.
              Cenzo (Enzo Casavola)
              Composta sabato 15 gennaio 2000
              Vota la poesia: Commenta

                Dormi al mio amore

                Sulla curva di Semese
                s'ode il murmure del vento
                che confuso vibra sul vetroso
                cielo tra gli ultimi sprazzi
                del già celato sole.
                Sento il tuo dormire
                nello specchio del mio volto
                arruffato di bianca spuma.
                Dormi al mio amore
                sulla curva del castello
                nero Semese, al buio est,
                tra i riflessi raggi dell'anima
                nel traslucido fuoco leggero.
                Sospira morente il cuore,
                lenta agonia d'attesa, appeso
                al filo umido di ragno.
                Cenzo (Enzo Casavola)
                Composta sabato 28 novembre 2009
                Vota la poesia: Commenta

                  Rosa rossa

                  Il tuo sguardo finito volto
                  a scrutare l'infinito cielo,
                  mi riempie di gioia.
                  Veri gli occhi tuoi, ora,
                  si illuminano nella propria bellezza,
                  non turbata da effimeri sentimenti.
                  Le tue labbra, labbra infuocate
                  protese e silenziose sono tacito vulcano
                  che ribolle nel cuore eventi incandescenti.
                  Come sei bella nei turbinii
                  di silenziosi pensieri che vanno
                  tra galassie a cercare il tuo essere,
                  terra ubertosa stracolma di vita
                  in ogni respiro, e tu non sai
                  che sei bella. Bella, io ti respiro,
                  sospiro a distanza, rosa rossa;
                  la tua fragranza mi inebria, mi tiene.
                  Respirarti, amarti mi basta
                  al là della siepe del tempo
                  ove ti sei posta con i tuoi fedenti.
                  Libera, ora, dalle mie oppresse voglie,
                  decidi la distanza con il tuo colmo
                  di spine. Godo nel vederti sempre bella,
                  soffro a non sussurrarti vicino-vicino,
                  le parole d'amore che amavi sentire.
                  Mi consumo a non poter poggiare
                  le mie labbra alle tue rosse,
                  e la mano tua sul mio cuore,
                  per non perdere l'ultima stilla di speranza.
                  Cenzo (Enzo Casavola)
                  Composta martedì 27 ottobre 1998
                  Vota la poesia: Commenta

                    Rosa rossa

                    Il tuo sguardo finito volto
                    a scrutare l'infinito cielo,
                    mi riempie di gioia.
                    Veri gli occhi tuoi, ora,
                    si illuminano per la propria bellezza
                    non turbata da effimeri sentimenti:
                    Le tue labbra, labbra infuocate,
                    protese e silenziose: tacito vulcano
                    che ribolle nel cuore eventi.
                    Come sei bella nei turbinii
                    di silenziosi pensieri che vanno
                    tra galassie a cercare
                    quella che tu sei: terra, terra ubertosa
                    stracolma di vita in ogni respiro,
                    e tu non sai che sei bella.
                    Bella, io respiro, sospiro
                    a distanza, mia rosa rossa;
                    la tua fragranza mi inebria,
                    mi tiene. Respirarti amandoti mi basta,
                    di là dalla siepe del tempo
                    che ti ha colmata di duri fendenti.
                    Alla tua distanza ti ammiro.
                    È esalato il mio avido desiderio,
                    vaporizzato nel tuo profumo,
                    svanito il tuo possesso esclusivo
                    che ha divorato colori e avventure,
                    tue, nei cieli tuoi; ignoravo i tuoi lamenti
                    divenuti taciti nel tempo:
                    Ora vivi racchiusa nei tuoi fendenti,
                    cronaca tua, rosa rossa è questa,
                    ghirlandata di verdi faville,
                    che gioia e profumi regalano
                    all'intorno e alle mie pupille.
                    Libera dalle mie oppresse voglie,
                    decidei la distanza con il tuo colmo
                    di spine. Godo nel vederti sempre bella,
                    soffro a non sussurrarti vicino-vicino,
                    parole d'amore che amavi tanto.
                    Mi consumo a non poter più poggiare
                    le mie labbra alle tue rosse,
                    e la tua mano al mio cuore,
                    per non perdere l'ultima stilla di vita.
                    Cenzo (Enzo Casavola)
                    Composta martedì 27 ottobre 1998
                    Vota la poesia: Commenta