Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Percorso di vita

Guardi quella foto,
quella in cui eri una bambina curiosa,
volevi conoscere il mondo... le persone!
Tutti erano lì, pronti a darti attenzione.
Guardi quella foto,
quella in cui, in posa mano nella mano,
con la tua migliore amica... sorridi felice!
Lei che ti tiene compagnia,
in cui riponi la tua fiducia
inconsapevole che il tempo la possa rovinare!
Guardi quella foto,
quella in cui sei truccata e vestita da grande
ti sentivi donna...
ma eri ancora tanto bambina!
Notavi gli sguardi dei ragazzi, ti sentivi bella...
volevi innamorarti!
Guardi quella foto,
quella insieme al tuo primo amore
la favola che volevi, tutto perfetto...
senza pensare che le persone cambiano e smettono di amare...
Guardi quella foto,
quella in cui cercavi di sorridere
e invece volevi piangere,
quella in cui avevi perso tutto... anche la speranza.
Eppure andavi avanti cercando di sorridere.
Guardi quella foto,
quella della rinascita, dove hai accanto un uomo
e non un bambino.
Non strappare quelle foto
ogni tanto riguardale e pensa,
anche ai tuoi errori e a quello che hai adesso.
Apprezzerai di più quel che hai ora
e ti sentirai soddisfatta
di avercela fatta ancora!
Composta venerdì 11 febbraio 2011
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    Scritta da: Salvatore Coppola
    in Poesie (Poesie personali)

    Amare per amore

    Io continuerò ad amare
    per diritto è non per gloria,
    se non condiviso o disatteso,
    io continuerò ad amare.
    Se per incauta insofferenza
    l'amore non mi sarà complice
    ed il cuore cesserà di battere,
    io continuerò ad amare.
    Se mi mancherà il suo sorriso
    è la sua mano stringerà,
    una mano che non è la mia,
    io continuerò ad amare.
    Composta venerdì 11 febbraio 2011
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      Scritta da: Raffaella Amoruso
      in Poesie (Poesie personali)

      E amore sia

      Come d'incanto appare
      nel bel mezzo del mare
      un puntino.
      A ben vedere
      ha due gambette che scalciano
      le manine piccine.
      Se si ascolta con attenzione
      mille cavalli galoppano...
      è il suo cuore.
      Colmo d'amore è questo istante
      nell'attesa di poterti abbracciare
      e odorare
      e baciare
      e stringerti forte al mio seno.
      I giorni passano
      e tu dentro di me
      stai crescendo.
      Il tuo cuore
      è nel mio cuore...
      ora e per sempre...
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        in Poesie (Poesie personali)

        È accaduto osservando un salice

        Lo sbadiglio di un dolce ricordo
        Cullato dall'armonico andar del vento
        Pensiero d'età felice,
        pensiero di un tempo amico.
        È accaduto osservando un salice,
        e la mia mente è tornata lì
        a spolverar ricordi sbiaditi
        di quando la forza mia eran le onde
        che mi cullavano e portavano in tempeste di zucchero.
        Non so dirmi perché il pensier mio
        A te volge notte tempo
        Compagno un salice piangente...
        Par che m'ascolti, par che mi consoli,
        par che m'abbracci e poi m'abbandoni.
        Par che il mondo si sia fermato
        Col respiro tuo poi sia finito.
        È accaduto osservando un salice
        Che le stelle si sian arrese
        E mi abbiano sorriso
        E sorridevo anch'io...
        Che mai il salice pianga dinanzi a stelle che
        Sorridono!
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          Scritta da: Francesca G.
          in Poesie (Poesie personali)

          La vita non ha titolo

          Se vivere è
          un continuo intreccio
          di sfida,
          tra fredda ragione
          e
          caldo sentimento,
          come trovare l'equilibrio
          se non regna
          madre tolleranza?
          L'eterna agonizzata
          ricerca umana
          è nell'essere,
          sprofondato
          nell'oscurità remota,
          tanto che ritrovarlo
          è arduo.
          Mai ritenersi pago:
          la vittoria.
          Composta martedì 30 novembre 1999
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            Scritta da: Violina Sirola
            in Poesie (Poesie personali)

            Casa Circondariale

            Vento, asciugami il sudore freddo, scivola
            sulla pelle al buio tra le sbarre di ferro.

            Non cancellare il giorno, dove la luce
            a strisce scava dentro il cervello.

            C'è l'ora d'aria, è un'aria stagnante nella Casa
            Circondariale. Raccontami Vento, raccontami i miei

            errori, che io possa espiare fuori dalle prigioni.
            Portami in cella gli odori di casa, gli schizzi di salsedine

            spumosi – bianchi – intatti. Succhiami
            a mulinello attraverso le sbarre, polvere tra le dita

            soffiami! Entrerò nella zolla davanti casa mia, dopo
            un bagno di pioggia, mi affaccerò alla vita.
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              Scritta da: Violina Sirola
              in Poesie (Poesie personali)

              Caina

              Cade la neve
              lentamente
              ritorna primavera; alto il sole
              arroventa l'aria
              ricresce l'erba
              cadono le foglie,
              novembre torna grigio
              il tempo si dissolve.

              Un fiore in bocca
              rosso mi consuma, mastico amaro. Un pensiero
              antico mi arrovella schiodo il tarlo, lo chiudo
              stretto in pugno
              e gli sussurro: "A chi giova la vita
              appesa al filo della morta
              speranza"?
              – La vita è dono! –

              Se Dio comanda Cristo
              rimase in croce
              un solo giorno,
              anch'io risorgerò vicino a Dio.

              "Maddalena
              sorella
              assassina – insinua il tarlo –
              non bere la cicuta, si tocchi Caina".
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                Scritta da: *marta*
                in Poesie (Poesie personali)

                Incomprensioni

                Pesano, quelle parole non dette, rimaste dentro a prender
                polvere, come non fossero necessarie, come fossero superflue.
                Pesano, ora, tutti quei silenzi mai raccontati, quelle emozioni
                nascoste per non ferire, quelle parti di te, quelle parti di me,
                da cui volevamo proteggerci.
                Pesano come macigni sul cuore, come una serie infinita di
                segreti e bugie, un muro che divide, invalicabile.
                Pesano le parole dette per comodo, senza che fossero
                vere, quelle frasi pronunciate senza pesar parole, come se
                ognuna non avesse un significato profondo e unico.
                Si aggrovigliano al resto e soffocano in gola anche tutto il
                buono, anche tutto il bello,
                in attesa di un tempo in cui saranno davvero inutili,
                in attesa del tempo in cui l'indifferenza avrà rubato il posto
                all'amore.
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