Scritta da: Andrea Rusconi
in Poesie (Poesie personali)
Notte primaverile
la luna danza con i desideri
mentre le stelle mute
stanno a guardare.
Composta lunedì 21 marzo 2011
Notte primaverile
la luna danza con i desideri
mentre le stelle mute
stanno a guardare.
Dalla finestra ti ammiro
alta rupe adornata
di bianchi campanelle
calde di sole,
di campestri fiori
splendidi in spighe
di viola colorate.
Ridenti occhi di bimbi
di freschezza inondati,
oggi dai banchi ridono.
Dio mia rupe,
lo vedo:
è primavera!
Vederti ogni volta è come un'illusione,
una strana sensazione che il mio pensiero ha in un preciso istante;
sai vorrei non terminasse mai,
perché il tempo passa ma tu rimani ferma nella mia mente,
e non solo come un ricordo, tu sei il mio presente.
Sai credo che il futuro non si possa prevedere
ma so che il nostro amore giorno dopo giorno si può consolidare, perché è grazie a te
che ho imparato ad amare, a sognare
a rendere ogni cosa speciale e non semplice.
Viviamo la nostra realtà e il nostro tempo
perché tu per me sei come la neve d'agosto
un qualcosa di unico e speciale.
Nel nostro futuro tutto potrà cambiare
ma tu rimarrai per sempre la mia costante di vita.
Ho tanta voglia di lei
ho voglia di amarla, gloriarla,
tenerla su di un fulcro,
luce di un'anima gentile.
Ho voglia di sfiorarla
carezzare i suoi sogni,
vigilare i suoi pensieri.
Ho voglia di addormentarmi
nei suoi occhi scintillanti,
proteggerla, viverla,
offrirle la mia vita,
è con lei viaggiare
in un mondo di passione,
vestirmi del suo sorriso.
È quando il mio amore
avrà raggiunto l'estremo,
donerò a lei, la certezza
di un posto dentro il cuore.
Sei tu la più alta espressione di ogni essere,
non serve rinchiuderti nelle profondità dell'anima
come non serve eccellere perché tu vi possa dimorare,
è sì tanta la tua essenza da sussurrare attraverso gli occhi,
attraverso un volto consumato dal tempo e illuminato dal sapere
attraverso mani callose, capaci di dare tenere carezze.
Poesia è un linguaggio universale, è una vibrazione nell'aria...
poesia è un battito in più, è un brivido che si scioglie in lacrime
inaspettatamente dolci.
Capisco e mi convinco del bel dire
Ma mentre forte il cor nel petto batte
e lo cervello in teschio si dibatte
Sarebbe veramente grand'ardire
Pensare di potere rotta invertire.
Qual'onda ch'avanza e a riva sbatte,
s'infrange, si riforma e poi risbatte
così dentro lo corpo tutt'è un sentire.
Lo pensiero segna rotta dedotta
e mai da quella si discosta e inverte
e là, dove diretto, solo là finisce.
Fabbro incute a ferro botta su botta
e nello stesso posto sempre colpisce
finché a suo modello lo converte.
Tristi pensieri t'affollano la mente
e in sofferenza sei da diciott'anni
quanto contavi allora, in quegl'anni
quando fortuna segnotti tristemente.
La Morte non colpisce casualmente
Nemmanco prepone i grandi danni
ch'apporta, colpendo nei verd'anni.
Fors'è nel giusto ma per noi vilmente.
Non possiamo, seppur nel malcontento,
che fare reverente inchino a mala sorte
e conformarci allo trist'evento
perché la vita di chi in vita resta
per quanto dolente dell'acerba Morte
necessita governi cuore e testa.
Sull'uscio dell'antico, grande caseggiato
la genitrice in devota attesa resta;
la faccia dolce genuina e mesta,
stringe al petto il figlio amato.
Stanotte un brutto sogno m'ha svegliato:
s'era nel mezzo d'una gran tempesta
e tu smarrito in immensa foresta.
Anelavi aiuto e io non l'ho portato.
L'alma t'avrei donato ma non ho potuto
che d'improvviso mi son'impigliata
in alto cespuglio di spine cornuto.
Tu strillavi, piangevi, mi chiamavi
mentr'io mi dibattevo, sono cascata
in una gola nera e tu, bruciavi.
Scivola via la voglia di te
Insieme all'ultima lacrima che bagna il cuscino
Amaro sapore imprigiona le labbra
Piegate verso un bacio d'addio.
Dimmi lampeggio di rapita pupilla
da dove giunge questa brezza sottile
che amorevole il cuore accarezza
e come scosso ramo lo fa tremare?
Congedatosi l'uggioso inverno,
con verdi tratteggi e sfumature
si va ridisegnando la vita,
con alacre passo riprende vigore;
altra cromìa di filigranate sensazioni
crea amorevoli contrasti all'accostarsi
di madreperlacei colori.
Oggi spumeggia il mare, brilla
il verdello tra prosperi pomari;
dilaga e ondeggia, tra selvaggi campi,
il rosso dei papaveri; brontolano
i turgidi rivi dei botri; vero e raro
dopo lungo volo, spietato falco
tregua dona ad ansimante preda!
Ah precoci annunci di primavera,
ripiegare della povertà della terra
che ubertosa si arricchisce di fiori,
emozioni che accestite e rinverdite,
rose e gerani alle finestre del cuore
spalancato, da dove lungimirante
una speranza ben salda guarda
un divenire riaffermarsi
con occhi d'amore e di illusioni!
Riprendimi solare tepore, dilata
le sgonfie sacche dell'anima di dolcezza,
innalzami fino alla bellezza pura
tra fermenti di luce e di chiarori;
circondato da riverberi e fili dorati
trepido e irraggiato, dello sbocciare
di un nontiscordardimè fammi testimone:
addolcito dall'evento poi io lo raccolga
e sopra come suggello vi imprima
l'impronta di un casto bacio augurale
prima che in dono lo offra al mio amore!
Ah questo apprendimento
del viver non vano che per noialtri
scolari svogliati, non ha mai fine!