Scritta da: Immacolata SCIARRETTA
in Poesie (Poesie personali)
Ricorda sei bella
Ricorda che sei bella.
Sì.
Tu sai essere luce
energia
forza
felicità.
Tu sei, e nessuno deve cambiarti mai.
Sei bella.
Sì.
Composta mercoledì 22 maggio 2019
Ricorda che sei bella.
Sì.
Tu sai essere luce
energia
forza
felicità.
Tu sei, e nessuno deve cambiarti mai.
Sei bella.
Sì.
E del cielo farete la vostra dimora,
delle nuvole il vostro giaciglio,
delle stelle il vostro giuramento.
C'era una piccola stanzetta,
buia e senza la luce elettrica,
una stufa sempre accesa
riscaldava il freddo inverno,
sopra il tetto senza soffitto
la pioggia batteva il ritmo.
Ora in sogno me la ricordo
piena di vita e non mi vergogno,
era la stanza più bella al mondo
dove il mio cuore trovava posto,
non cera bisogno di tanto spazio
per far sentire il suo battito.
Fuori da questo contesto
il mondo ha un volto diverso,
gli sguardi persi nei sogni
di chi sogna ad occhi aperti,
quanta ricchezza vestita fuori
quanta povertà nei loro cuori.
Hai mai udito il rumore di un pino mosso dal vento?
Suona e si dispera nel dolore con un grido di aiuto.
Quel cigolio è forse il rumore di una stanca vecchiaia?
Risulta inerme a quei gemiti; nulla può fare se non subire passivo i perpetui movimenti.
Si abituerà mai al suo destino?
Il vento passa e il rumore lascia spazio al silenzio.
Con quale stato d'animo aspetta il prossimo tumulto d'aria?
Vive l'angoscia dell'attesa?
Come si contano i giorni che ti separano dalla sofferenza, senza conoscere la ripetizione casuale degli eventi?
O forse in quel silenzio si sente la mancanza di quel dolore che accompagna la tua vecchiaia?
Si può sentire la mancanza di un sentimento che ormai conosci quanto la tua stessa esistenza?
In silenzio rispettiamo il suo dolore.
Beh, c'è poco da dire. Ricordate
che il pastore ha indicato la strada;
le pecore nere vanno cacciate,
solo così salveremo la nostra lana.
Due alberi spogli, ruvidi
intrico di rami senza capo
alla ricerca di raggi tra l'uomo
impassibile, irraggiungibile, intellegibile.
Creano, quasi per gioco, un ovale
apparentemente perfetto.
Senza rendersene conto, senza interpellare nessuno.
Una poesia da dedicare a te
l'ho cercata, l'ho pensata
volevo la più bella
Ho guardato il cielo
tante nubi, una sola stella
come una fiamma
capire che l'immenso è tutto li
e per descriverlo basta un unica parola "mamma".
Eccomi qui chino
In un incredulo materiale abbandono
Catapultato a quando nel mattino
Il tuo sorriso mi gioiva intorno
Mentre ti affaccendavi ed io spiavo tremolante il mondo
E la tua mano mi dava coraggio
Com'è passato in fretta questo giorno mamma
E in questo sole che a sera gioca a nascondino
Ritrovo il tuo sorriso come fosse a maggio
Ed è per te il tramonto di un novembre freddo
"Voglio starvi accanto ancora e,
Per voi non è ancor tempo...
Di camminare soli"
Ma nel profondo ti allontani
Con sospirato ed abbandono bisogno
Lasciando la mia mano piano.
È notte...
le tenebre mi circondano,
il silenzio mi avvolge.
Una vivida luce
squarcia il buio.
Il mio cuore trema,
sbuffi di nuvole nere,
volteggiano nel cielo,
avviluppano e avvolgono,
tutto quello che incontrano.
Copiose e irrefrenabili lacrime,
mi rigano il volto,
il mio cuore trafitto e sanguinante,
continua a sperare in un mondo diverso,
in un mondo migliore.
Fluire, non è essenza d'un ideale,
risiede e risuona nel divenire
del percettivo corpo intuitivo,
connesso all'anima creatrice
senza tempo... senza rigidi confini.