Poesie personali


Scritta da: Alisia7
in Poesie (Poesie personali)
La sensibilità di una persona non puoi trovarla tra le parole.
Giuro, che tra le parole trovi ben altro.
Lei vive nei sussurri dei silenzi.
Naviga, dolcemente, tra le lacrime ed è poesia dell'anima.
L'avverti tra un pugno ed un altro che si riceve dalla vita.
La puoi scorgere nel riflesso, non di uno specchio ma dagli occhi di una solitudine, delicatamente malinconica.
È innata la sensibilità e va oltre ciò che vedono gli occhi.
Lei usa una bussola e credimi, con quella mai si perderà, quella sa sempre da che parte andare e sa sempre dove riportare.
Sai perché?
Perché, ha il domicilio in un posto chiamato cuore.
La sensibilità non vede ma sente.
È forte ma è anche fragile come cristallo, difficile da non frantumarsi in un mondo che vive, ormai di superficialità.
Composta martedì 18 giugno 2019
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    Scritta da: Antonio Tavano
    in Poesie (Poesie personali)
    Fallire per altrui colpe
    fornite per scopi
    a cui uomini
    mai troveranno risposta.
    Le risposte
    sono negli occhi
    di chi vuol mentire
    per proteggere persone
    che di protezione son prive.
    Non privatevi mai
    della libertà di parola
    perché questa
    è l'unica cosa che
    in questo nostro esistere
    ci rende forti di
    poter esprimere ciò
    che il nostro cuor
    esprimere non può.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Sospiriamo l’attesa stagione di primavera
      con fiori di margherite aperti dal sole
      dove le api si posano biricchine
      in cerca di nettare senza spine.
      Le corolle bianche tremolano nell’aria
      il vento le accarezza
      come un volto di una fanciulla
      che sogna una corona di fiori
      poggiata da un cuore amico
      sui suoi capelli d’oro.

      Sbocciano fiori dai mille colori
      in questi mesi ricchi di stupore
      dove i colori formano tavolozze strane
      di pittori venuti da terre lontane.
      Le nuvole giocano nel cielo chiaro
      mentre iI vento le spinge e lacera
      su piste bianche rumorose
      di aerei da caccia
      che squarciano il cielo
      e quando li senti sono già lontani.

      Così succede anche con i nostri giorni
      che sfrecciano veloci nel tempo
      chiuso nel pugno dei nostri ricordi.
      Siamo in cerca di un calendario
      che si fermi con noi
      a meditare.

      Tempus fugit come le stazioni
      dove i treni sfrecciano senza fermarsi.
      Non abbiamo nemmeno il tempo
      per leggere il nome della stazione
      perché la gioventù è passata
      e la vecchiaia è arrivata.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Inseguire il vento della gioventù
        richiama alla memoria la primavera
        perduta ormai nella memoria
        dove il tempo non ha più calendario.

        Restano nella memoria le radici
        di una giovane pianta fiorita
        in attesa che cresca il frutto
        su rami maturati della vita.

        In autunno avanzato con calvizie
        l'uomo racconta la sua storia
        mentre l'albero perde le sue foglie
        con rami nudi rivolti al cielo.

        Quando la neve cade e tutto tace
        l'albero si veste di bianco e la bacia
        mentre noi davanti al caldo focolare
        ringraziamo Dio per la vecchiaia.
        Composta domenica 31 marzo 2019
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Sospiriamo l'attesa stagione di primavera
          con fiori di margherite aperti dal sole
          dove le api si posano biricchine
          in cerca di nettare senza spine.
          Le corolle bianche tremolano nell'aria
          il vento le accarezza
          come un volto di una fanciulla
          che sogna una corona di fiori
          poggiata da un cuore amico
          sui suoi capelli che brillano.

          Sbocciano fiori dai mille colori
          in questi mesi ricchi di stupore
          dove i colori formano tavolozze strane
          di pittori venuti da terre lontane.
          Le nuvole giocano nel cielo chiaro
          mentre iI vento le spinge e lacera
          su piste bianche rumorose
          di aerei da caccia
          che quando li senti
          sono già lontano.

          Così succede anche con i nostri giorni
          che sfrecciano veloci nel tempo
          chiuso nel pugno dei nostri ricordi.
          Siamo in cerca di un calendario
          che si fermi con noi
          a meditare.

          Tempus fugit come le stazioni
          dove i treni sfrecciano senza fermarsi.
          Non abbiamo nemmeno il tempo
          per leggere il nome della stazione
          perché la gioventù è passata
          e la vecchiaia è arrivata.
          Composta lunedì 15 aprile 2019
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            in Poesie (Poesie personali)

            La metempsicosi

            Viviamo gli spiccioli
            di una vita immortale
            con il compleanno a scandire
            il nostro tempo reale
            alla mercé di un corpo
            sgualcito dagli anni
            nella sua veste mortale.
            Per la sua ascesa spaziale
            solo il digiuno e l'astinenza,
            perdendo peso
            agli sgoccioli dell'esistenza,
            lo faran trasvolare lassù
            sulle ali della metempsicosi,
            al di là dell'universo
            oltre il buco nero.
            Io ci son passato,
            ma mi ritrovo prigioniero
            di uno spirito esagitato
            che sa scrivere di filosofia
            e mi fa pure declamare
            queste mie insulse poesie.
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