Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

8 febbraio 1980

i campi calano giù,
verso il mare immaginato
il verde di ieri giace sotto il bianco della brina.
La osservo
con in tasca i miei sbagli,
-licenze poetiche-
rispondo a chi me li rinfaccia.
Quella montagna racchiude miele
come la sua corazza
ma è già passato un trentennio dall'ultimo secolo vissuto
e la pace,
utopia,
è parola malvista.
Mentre le mie tasche continuano a gonfiarsi di errori
la montagna cede il suo miele e la sua voce disincanta.
Ma anche il tuo canto è un allarme
preludio alla guerra.
Le mie tasche vomitano i vecchi errori
lascio posto ai rancori sopiti,
adesso ho licenza di agire.
Composta venerdì 8 febbraio 1980
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    in Poesie (Poesie personali)

    La goccia fortunata

    Una goccia scende verso il terreno
    Il suo PH è 5.64 per il diossido di carbonio
    scende con accelerazione costante
    nel suolo esercita un meccanismo di esarazione
    nell'impatto solleva un nano polverone
    la goccia si insinua nella porosità del terreno
    i batteri l'arricchiscono di acido
    il suo PH arriva a 4.7 velocemente
    la sua acidificazione, diventa più potente
    passando di frattura in frattura, veloce ma rallentata
    asporta nano particelle dalla smectite ormai fratturata
    giunge in un punto pieno di nitrato
    la goccia diventa HNO3 concentrato
    il PH si abbassa
    e sopra l'ordine 3 non si passa
    giunge in un punto di fragilità
    pieno di carbonati, idrossidi e silicati; si sa
    essi faranno da agente tampone
    alla goccia levano il PH 3 riportandola al suo vecchio splendore
    ritorna a PH 5,65 in una reazione controllata
    ma prima di giungere alla falda
    si fa un'altra tamponata
    gli idrossidi di ferro e di alluminio l'hanno aiutata
    a PH di circa 8 entra la fortunata
    e così, nella falda entrerà
    e distorsioni al PH non porterà.
    Composta sabato 12 novembre 2011
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      in Poesie (Poesie personali)

      L'incidente

      Sento la macchina sbandare
      scalo la marcia e tento di recuperare
      la macchina è fuori controllo
      freno a più non posso
      cazzo!, ho preso il dosso
      la macchina non riesco a girare
      porca puttana!, un guardrail vedo arrivare
      dopo un millisecondo vedo gli airbag scoppiare
      il guardrail vedo curvare
      porca, dentro il precipizio non voglio andare
      dopo non riesci a respirare
      il terrore rimane a farti sospirare.
      Esci dalla macchina e inizi a tremare
      guardi i passeggeri e hai paura di vedere quanto si sono fatti male
      li analizzi uno ad uno, meno male stanno tutti bene
      da quel momento fai fatica a guidare.
      Il terrore ti riempie le vene
      vedi un tornante e incominci ad inchiodare
      vedi lo stesso passeggero e non sai viaggiare
      capisci di quanto sei imperfetto nel guidare
      vuoi migliorare
      vuoi imparare.
      Forse, da solo, in quel momento sarei voluto arrivare
      ma il destino non potrai cambiare
      quindi rassicurati e rinizia a viaggiare.
      Composta venerdì 11 novembre 2011
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        Scritta da: Daniela Cesta
        in Poesie (Poesie personali)

        Eri

        Un raggio di luna
        risplende luminosa
        nell'universo stasera
        e illumina le notti più buie.

        Tu che hai lasciato
        l'isola in uno piccolo
        spazio di tempo,
        non dimenticherò mai
        e ricorderò il tuo volto.

        Per il dolore che avevi,
        la tua anima è volata
        ed ora viaggia,

        In compagnia di angeli
        che cantano dolcemente,
        e per voi una nuova vita,
        di felicità.
        Composta martedì 24 gennaio 2012
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          Scritta da: fenix
          in Poesie (Poesie personali)
          Non vi è tempo che non stupisca l'uomo... vano resta il tentativo di comprendere. Emozioni che si credevano perdute, nello stupore erano solamente assopite... risorgono a nuova luce per poi, a volte, tornare nell'oblio di una mente inconsapevole... ma il fuoco di quella rinascita, tempra lo spirito e colma un intelletto sconosciuto fin allora... c'è chi la chiama pena, chi la chiama paga... ma tutt'ora resta comunque un'incomprensione... e il gioco del tempo, è pronto a ricominciare.
          Composta mercoledì 18 gennaio 2012
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