Poesie personali


Scritta da: Giuliana Z.
in Poesie (Poesie personali)

Cristalli di brina

Son cordiandoli
lanciati nelle tenebre
sogni in festa
delle notti fredde.
Cristalli di brina
illusione di neve
piccole stelle bianche
di un gelo insonne
coprono i mattini
col suo biancore.
Sulle strade e sui tetti
sui prati e gelate foglie
ovunque posa la brina
l'inverno cammina.
Composta martedì 10 dicembre 2019
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Brillano al sole i cappelletti d'alluminio dei camini mentre il vento gioca con loro facendoli ruotare sullo sfondo del cielo azzurro senza una nuvola: giocano con il velo bianco di una lontana nebbia distesa sull'orizzonte di collinette piene di trincee dove morirono tanti in una fratricida guerra civile.
    Gli odi ancora si leggono nei grandi occhi di alcuni che sono figli dei protagonisti diventati signorotti. Dai camini esce il fumo della legna che tutti riscalda mentre nel cuore dei giovani che non sanno la storia brucia rancore, vendetta, passione e false illusioni. La storia è la maestra della vita che ci rende più felici.
    Quando potremo camminare sotto un cielo azzurro tutti uniti cantando e giocando come uccelli liberi dimenticando il passato che ha lasciato tante ferite alcune già sepolte nel camposanto altre imputridite? Specchiamoci nel cielo e nelle acque azzurre del mare: laviamoci mani e cuore dimenticando il triste passato.
    Composta martedì 19 marzo 2019
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Crollano le mura della solitudine
      quando il cuore si apre alla luce
      di un mattino che spia l’orizzonte
      in cerca di pupille di una bimba
      che ancora tranquillamente dorme.

      Solo sa dire “mamma”:
      due sillabe aperte alla speranza
      due pupille che si specchiano
      nel sorriso aperto del giorno
      mentre la mamma la guarda.

      Si spalancano le finestre al chiarore
      di un sole che spunta come sempre
      mentre il sorriso della bimba
      penetra negli occhi della mamma
      che sola la contempla e non parla.

      È il suo più bel fiore di primavera
      il suo più umano bacio alla vita
      il suo mistero grande di madre
      il suo amore infinito alla vita:
      la figlia è il sorriso di Dio!

      7 5-19
      Composta giovedì 20 dicembre 2018
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Un mattino grigio nato nella notte con lacrime
        dopo mesi di sole senza una goccia d'acqua
        per lavare la polvere dei bei giorni invernali
        e le ferite aperte di una terra arida e desolata.

        Oggi finalmente la nostra terra è benedetta
        da gocce che lentamente cadono dal cielo.
        Si respira aria limpida e pura senza polvere
        perché la pioggia lava la faccia del giorno.

        Iniziamo la giovane primavera vestita a festa
        salutando il mese di Aprile con il suo pesce.
        Quand'ero bambino sulle spalle degli amici
        stampavo un pesce con la polvere di gesso.

        Oggi da vecchio vivo il mio autunno amico
        meditando sorridendo sulle varie stagioni.
        Il tempo passa ascoltando le note musicali
        chiuse nel cuore e io volo nel cielo lontano.
        Composta giovedì 5 settembre 2019
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          Scritta da: Stefano Lustrissimi
          in Poesie (Poesie personali)

          Sensazioni

          Sensazioni
          partono dal cervello... anche quando
          te la sei fatta sotto le conferme possono essere
          oggettive, olfattive, visive e viene
          e viene una sensazione di schifo
          profondo che oggettivamente è reale,
          soggettiva perché
          in quella situazione ci sei tu e
          vorresti tornare solo alla sensazione
          anzi ancora prima della sensazione.
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            Scritta da: Gattocongli stivali
            in Poesie (Poesie personali)

            Occhi, quasi neri

            Li guardai nei minimi dettagli
            nascosti da una soffusa luce,
            dolci, quasi neri, mare calmo
            illuminati da notte di luna.

            Io spiaggia buia,
            presi la tua acqua
            bagnai la sabbia giocosa
            per castelli dorati,
            fantasia di bambini, liberi.

            La notte dormono, i bambini
            sognano il pieno vivere.
            Al risveglio il castello raccontano,
            il sordo genitore
            vuoto di avulso vissuto, chiama
            all'illuso reale.
            Composta martedì 4 dicembre 2012
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              Scritta da: Cetty Cannatella
              in Poesie (Poesie personali)

              Ahimè la sensibilità

              Le profondità dovrebbero essere vietate alla sensibilità...
              La sensibilità ha sbalzi d'umore, spesso incomprensibili.
              Lei che ha ali di angelo e gambe di piombo,
              emozioni di cristallo e riverbero di pugnali.
              Dovrebbe rimanere chiusa in una teca, come un opera d'arte... fragile, bella, intoccabile.
              Bisognerebbe averne cura...
              La sensibilità è il seme di ogni emozione importante, se incontra il male viene spazzato via come in balia del vento.
              Se germoglia, è bene e amore all'ennesima potenza.
              Ahimè la sensibilità.
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                Scritta da: Cetty Cannatella
                in Poesie (Poesie personali)

                Uomini...

                Sciascia diceva: ci sono uomini uminicchi e quaquaraquà.
                Gli uomini quelli veri, sono le persone semplici, che si alzano al mattino e se vanno a lavorare, quelli che insegnano ai figli il valore della vita e non delle cose. Gli uomini veri rispettano il prossimo, rispettano se stessi e combattono per i propri ideali.
                Gli uomini veri, profumano di umiltà, si rimboccano le maniche e vanno avanti. Poi ci sono gli uminicchi quelli che pur lamentandosi tirano avanti, hanno sempre bisogno di qualcuno per prendere una decisione... non sono né carne né pesce...
                Poi in fine c'è "l'uomo inutile, controproducente, che rovina se stesso e gli altri, l'uomo della mala società...
                U Quaquaraquà.
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                  Scritta da: Cassandra
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Sei nella psiche

                  Sei nella psiche,
                  quando torno indietro nel tempo.
                  Sei nella psiche,
                  quando vorrei rimuovere tutto
                  quel che mi hai fatto nel male,
                  poiché il bene, per te,
                  era soltanto una mela proibita.
                  Sei nella psiche,
                  quando vorrei giocare ancora
                  a far la carnefice
                  vittima del tuo male,
                  per riprendermi ciò ch'era mio:
                  il cuore in attesa delle tue lodi.
                  Sei nella psiche,
                  quando penso che tal mio gioco
                  sia finito troppo presto
                  e che avrei giocato meglio,
                  se non avessi avuto
                  il mio sposo da amare.
                  Sei nella psiche,
                  quando credo che non potrò mai
                  dimenticare le tue mani
                  che solcano il mio corpo
                  nudo e immaturo,
                  e quando ho la certezza che
                  tuoi occhi non hanno avuto pietà
                  dei miei lacrimanti d'innato dolor.
                  Sei nella psiche,
                  quando penso che avrei potuto
                  amarti,
                  vivendo insieme nell'Inferno,
                  ma tu conosci solo il Paradiso
                  derubato e comprato.
                  Sei nella psiche,
                  quando credo che non sconterai mai
                  le tue pene,
                  perché sei bravo a scappare
                  creando le tue scorciatoie d'ipocrisia.
                  Sei nella psiche,
                  quando credo che potrei
                  far parte della tua vita,
                  per proteggerti dal tuo supplizio
                  che grava da sempre sulle tue spalle,
                  l'ugual supplizio nascosto
                  nel tuo nome.
                  Sei nella psiche,
                  quando vorrei starti vicino
                  per lenire le tue sofferenze,
                  solamente per alleggerire
                  la mia empatia.
                  Sei nella psiche,
                  quando il tempo sosta
                  sotto quelle gocce
                  profumate di passione
                  e quando avrei voluto che
                  questo tempo fosse stato
                  l'Infinito noviziato
                  dal nostro amore mai nato.
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                    Scritta da: Oriella Beretta
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Una donna

                    C'è una donna
                    allo specchio
                    che non conosco.
                    Ha gli occhi
                    pieni di vuoto,
                    le rughe del troppo tardi,
                    le labbra aride
                    di chi non riceve più un bacio
                    da troppo tempo.
                    Assomiglia alla donna
                    che non avrei mai
                    voluto diventare.
                    E continuo a dire che sono io...
                    mentre dai suoi occhi
                    cadono le mie lacrime.
                    Composta venerdì 8 novembre 2019
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