Scritta da: Piero Scalisi
in Poesie (Poesie personali)
La vita prendila così come viene,
accettala per quello che ti dà.
Perché quando essa
decide di prendersi tutto
niente ti lascia, niente ti ridà.
Composta giovedì 3 ottobre 2019
La vita prendila così come viene,
accettala per quello che ti dà.
Perché quando essa
decide di prendersi tutto
niente ti lascia, niente ti ridà.
Quando mangiavamo pane e cipolla
i giorni erano più allegri e umani
mentre la tristezza girovagava di notte
sperando che il lavoro spuntasse con l'alba
seduti nella piazza con occhi di speranza.
Tempi duri gli annì 50 del secolo scorso
quando di ferite di guerre erano piene le case.
Mio fratello e altri ragazzi saltarono all'aria
i cui brandelli restarono nel cuore di mamma
insieme alle bombe tedesche lasciate nei campi.
Che schifo le guerre quando il cuore è di ferro!
In tanta tragedia nacque la speranza
lavorando, studiando e pregando.
La guerra è la tragedia di noi uomini mortali
che risolviamo tutto con bombe e spari.
Siamo uomini dal cuore ancora in caverne
mentre il mondo dovremmo farlo più bello.
Invece di armi costruiamo case alla gente
condividendo lavoro, sudore, denaro e gioia.
La nostra terra sarebbe certamente più bella!
Facciamo della bella terra un vero nido umano
amando la natura, la famiglia e tutti gli animali.
Il Padrone dell'universo ci ha fatto solo custodi
per rendere bella la grande culla dove tutti viviamo
sotto il sole, la luna e le altissime luccicanti stelle.
Ascoltiamo il vento quando ci schiaffeggia
perché ci porta un messaggio nascosto
nelle vene dell'aria dove corre spavaldo
mentre noi chiusi in noi stessi
ci nascondiamo nel nostro silenzio
guardando fissi solo a terra.
Alziamo la testa al cielo e leggiamolo
nelle nuvole che corrono e stridono
come tuoni di fuochi di artificio
purificando l'ambiente che ci sovrasta
lavando la polvere che solleviamo
pulendo l'aria che respiriamo.
Facciamoci abbracciare dal vento
corriamo con lui sui prati celesti.
Solleviamo lo sguardo in alto
baciamolo quando si trasforma
in soave e tenera brezza
accarezzandoci come la mamma
il suo bambino che cresce.
Ascoltiamo in silenzio la madre natura
che è la nostra culla da quando nasciamo.
Il vento, la poggia, la neve e la tempesta
fanno parte di noi stessi.
I sogni come la polvere
volano con il vento:
ma noi voleremo più in alto
lasciando il corpo nella tomba
e l'anima libera nelle alte stelle.
Si rimarginano lentamente nella memoria
le ferite piccole ma profonde
dove l'acido vomitato da voci amiche
lascia piaghe vive nel cuore e nell'avvenire.
Non si cicatrizzano facilmente
perché c'è una battaglia a morte
tra la mente e la coscienza.
La vera amicizia non si uccide mai
perché le sue radici sono profonde.
La sua voce ha molti echi
che rimbalzano forte nella memoria.
A volte ci vestiamo di silenzio
ammutolendo messaggi
che maturano nella mente.
Ma quando il cuore è ferito a morte
da una freccia amica
il dolore brucia come l'acido
e cascano non solo i deboli
ma anche le alte montagne
travolte da valanghe omicide.
Eppure c'è una medicina
che unisce fino alla morte
due amici o amiche:
ed essa si chiama amicizia.
Amiamola e lasciamo
che faccia il suo effetto.
Poi ascoltiamo il cuore
quando siamo soli
ma senza nessun rancore.
La vera amicizia è come l'edera
sempre verde e non si stacca mai
restando avvinghiata
oltre l'ultimo respiro di vita.
L'alba è iniziata
ed io mi trovo qui
a combattere con
i miei sentimenti
che mi tormentano
fino a farmi stare male,
faccio molta fatica
ad andare avanti,
trovarmi in questa situazione
non è per me, voglio lasciare.
Ogni passo diventa pesante
le gambe non reggono
tutta la forza che ci metto,
sono stanco, mi sento
terribilmente stressato
non so se riesco ad andare avanti...
Penso di rinunciare
l'appetito non è più saziabile,
mi mancano i profumi di casa,
i sapori della mia terra
mi manca tutto
ma che ci faccio ancora qui!
il sole sta andando via
e con lui si perde la speranza
che accompagnava tutti
i miei sogni, volevo,
potevo, ma non riesco.
È dura, le giornate sono pesanti,
i giorni passano ed io sento sempre
di più il peso della sconfitta,
mi dispiace dover dire
non ce l'ho fatta, ma ho capito che
ci sono dei limiti a tutto,
la mia volontà di superare e affrontare
non è stata sufficiente,
ho perso, mi sento sconfitto,
ma torno a casa
con un esperienza in più
ma con la consapevolezza
che mi permette di fare
ciò che ho sempre fatto
e voluto fare,
il lavoro di sempre.
Non è un caso
che in autunno
cambino i colori,
gli umori, gli odori,
si affaccino nuove
melodie nel cuore,
le meraviglie di una stagione
che non conosce parole,
il dolce mormorio di un'anima silenziosa
che cerca rifugio nel tepore del tempo.
Di giorno, sul muro sboccia la Rosa
nascendo un mare mosso dipinto di rosso.
Tra le dita bluastre del magico bosco
il sole bevendo la rugiada, scende fin all'osso del Mondo.
Ed io mi perdo,
mi perdo sotto la pelle prima che il sangue potesse risvegliarsi...
silenzio...
C'è stata un'eclissi
ma il sangue che direzione prese prima che si registrasse ilo Tempo?
Perduta nelle fiamme de nuances con i loro denti aguzzi
si dilata la Realtà verso l'esausta fine
e tace.
Desideri vestiti di broccato,
l'implicita fiamma del proprio Ego
si aggiudica le chances in onde
sempre più rose.
Nessun passaggio sotterraneo pieno di presenze metaforiche
Nessuna fiamma sui verbi.
Solamente cenere e profumo secco, opaco
di ambra, tempo e talco
potrebbero incriminare la mia presenza astrale.
Mi ero messa lì,
in un angolo,
mi ero dimenticata di me,
di ciò di cui avevo
realmente bisogno.
Di qualcuno
che mi tendesse la mano,
che mi regalasse un paio d'ali,
e, mi portasse ad ammirare
dall'alto, oltre quell'orizzonte
che avevo tracciato intorno a me,
che mi aiutasse a guardarmi dentro
e farmi capire che,
la vita è al di là di quell'angolo.
Seduta
sulla sedia a dondolo
Maneggia sapientemente
i ferri che
si intrecciano come la vita
Creando piccoli capolavori...
Sono mani rugose
come il suo viso
Solchi che testimoniano
Il vissuto...
Solchi
come pilastri
Che sorreggono il passaggio delle emozioni
Che splendono
Negli occhi...
Sguardi che si
Posano sui piccoli pargoli
dalle mani lisce...
Piccole mani
che diverranno mani rugose
Nonni.
Tra le righe
di questa vita,
si aprono spazi
immensi,
fatti di sogni,
emozioni,
mi portano
a navigare
tra le onde
di vasti mari,
per mondi immaginari
di libertà.
Tra visioni nostalgiche
di infinito,
tra memorie definite,
in cerca di una meta
permanente,
lì... oltre tutto,
dove il sole tramonta,
voglio un angolo mio,
voglio vivere
il mio tempo,
capire i miei pensieri,
ripararmi da
questo uragano
che, a volte
mi piega,
dai momenti incerti.
Tra le righe di
questa vita
voglio disegnare
Iil mio incantesimo,
conservando la magia
dei miei sogni,
sfidando la malinconia,
... Voglio sentirmi... viva.