Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Quando mangiavamo pane e cipolla
i giorni erano più allegri e umani
mentre la tristezza girovagava di notte
sperando che il lavoro spuntasse con l'alba
seduti nella piazza con occhi di speranza.

Tempi duri gli annì 50 del secolo scorso
quando di ferite di guerre erano piene le case.
Mio fratello e altri ragazzi saltarono all'aria
i cui brandelli restarono nel cuore di mamma
insieme alle bombe tedesche lasciate nei campi.

Che schifo le guerre quando il cuore è di ferro!
In tanta tragedia nacque la speranza
lavorando, studiando e pregando.
La guerra è la tragedia di noi uomini mortali
che risolviamo tutto con bombe e spari.

Siamo uomini dal cuore ancora in caverne
mentre il mondo dovremmo farlo più bello.
Invece di armi costruiamo case alla gente
condividendo lavoro, sudore, denaro e gioia.
La nostra terra sarebbe certamente più bella!

Facciamo della bella terra un vero nido umano
amando la natura, la famiglia e tutti gli animali.
Il Padrone dell'universo ci ha fatto solo custodi
per rendere bella la grande culla dove tutti viviamo
sotto il sole, la luna e le altissime luccicanti stelle.
Composta domenica 25 agosto 2019
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Ascoltiamo il vento quando ci schiaffeggia
    perché ci porta un messaggio nascosto
    nelle vene dell'aria dove corre spavaldo
    mentre noi chiusi in noi stessi
    ci nascondiamo nel nostro silenzio
    guardando fissi solo a terra.

    Alziamo la testa al cielo e leggiamolo
    nelle nuvole che corrono e stridono
    come tuoni di fuochi di artificio
    purificando l'ambiente che ci sovrasta
    lavando la polvere che solleviamo
    pulendo l'aria che respiriamo.

    Facciamoci abbracciare dal vento
    corriamo con lui sui prati celesti.
    Solleviamo lo sguardo in alto
    baciamolo quando si trasforma
    in soave e tenera brezza
    accarezzandoci come la mamma
    il suo bambino che cresce.

    Ascoltiamo in silenzio la madre natura
    che è la nostra culla da quando nasciamo.
    Il vento, la poggia, la neve e la tempesta
    fanno parte di noi stessi.
    I sogni come la polvere
    volano con il vento:
    ma noi voleremo più in alto
    lasciando il corpo nella tomba
    e l'anima libera nelle alte stelle.
    Composta martedì 3 settembre 2019
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Si rimarginano lentamente nella memoria
      le ferite piccole ma profonde
      dove l'acido vomitato da voci amiche
      lascia piaghe vive nel cuore e nell'avvenire.
      Non si cicatrizzano facilmente
      perché c'è una battaglia a morte
      tra la mente e la coscienza.

      La vera amicizia non si uccide mai
      perché le sue radici sono profonde.
      La sua voce ha molti echi
      che rimbalzano forte nella memoria.
      A volte ci vestiamo di silenzio
      ammutolendo messaggi
      che maturano nella mente.

      Ma quando il cuore è ferito a morte
      da una freccia amica
      il dolore brucia come l'acido
      e cascano non solo i deboli
      ma anche le alte montagne
      travolte da valanghe omicide.

      Eppure c'è una medicina
      che unisce fino alla morte
      due amici o amiche:
      ed essa si chiama amicizia.

      Amiamola e lasciamo
      che faccia il suo effetto.
      Poi ascoltiamo il cuore
      quando siamo soli
      ma senza nessun rancore.

      La vera amicizia è come l'edera
      sempre verde e non si stacca mai
      restando avvinghiata
      oltre l'ultimo respiro di vita.
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        Scritta da: Rosa Di Fraia
        in Poesie (Poesie personali)

        Il peso della sconfitta

        L'alba è iniziata
        ed io mi trovo qui
        a combattere con
        i miei sentimenti
        che mi tormentano
        fino a farmi stare male,
        faccio molta fatica
        ad andare avanti,
        trovarmi in questa situazione
        non è per me, voglio lasciare.
        Ogni passo diventa pesante
        le gambe non reggono
        tutta la forza che ci metto,
        sono stanco, mi sento
        terribilmente stressato
        non so se riesco ad andare avanti...
        Penso di rinunciare
        l'appetito non è più saziabile,
        mi mancano i profumi di casa,
        i sapori della mia terra
        mi manca tutto
        ma che ci faccio ancora qui!
        il sole sta andando via
        e con lui si perde la speranza
        che accompagnava tutti
        i miei sogni, volevo,
        potevo, ma non riesco.
        È dura, le giornate sono pesanti,
        i giorni passano ed io sento sempre
        di più il peso della sconfitta,
        mi dispiace dover dire
        non ce l'ho fatta, ma ho capito che
        ci sono dei limiti a tutto,
        la mia volontà di superare e affrontare
        non è stata sufficiente,
        ho perso, mi sento sconfitto,
        ma torno a casa
        con un esperienza in più
        ma con la consapevolezza
        che mi permette di fare
        ciò che ho sempre fatto
        e voluto fare,
        il lavoro di sempre.
        Composta giovedì 3 ottobre 2019
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          in Poesie (Poesie personali)

          Il muro

          Di giorno, sul muro sboccia la Rosa
          nascendo un mare mosso dipinto di rosso.
          Tra le dita bluastre del magico bosco
          il sole bevendo la rugiada, scende fin all'osso del Mondo.
          Ed io mi perdo,
          mi perdo sotto la pelle prima che il sangue potesse risvegliarsi...
          silenzio...
          C'è stata un'eclissi
          ma il sangue che direzione prese prima che si registrasse ilo Tempo?
          Perduta nelle fiamme de nuances con i loro denti aguzzi
          si dilata la Realtà verso l'esausta fine
          e tace.
          Desideri vestiti di broccato,
          l'implicita fiamma del proprio Ego
          si aggiudica le chances in onde
          sempre più rose.
          Nessun passaggio sotterraneo pieno di presenze metaforiche
          Nessuna fiamma sui verbi.
          Solamente cenere e profumo secco, opaco
          di ambra, tempo e talco
          potrebbero incriminare la mia presenza astrale.
          Composta giovedì 3 ottobre 2019
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            Scritta da: Aurora Sisi
            in Poesie (Poesie personali)
            Mi ero messa lì,
            in un angolo,
            mi ero dimenticata di me,
            di ciò di cui avevo
            realmente bisogno.

            Di qualcuno
            che mi tendesse la mano,
            che mi regalasse un paio d'ali,
            e, mi portasse ad ammirare
            dall'alto, oltre quell'orizzonte
            che avevo tracciato intorno a me,
            che mi aiutasse a guardarmi dentro
            e farmi capire che,
            la vita è al di là di quell'angolo.
            Composta sabato 11 luglio 2015
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              Scritta da: ambercastle
              in Poesie (Poesie personali)
              Seduta
              sulla sedia a dondolo
              Maneggia sapientemente
              i ferri che
              si intrecciano come la vita
              Creando piccoli capolavori...
              Sono mani rugose
              come il suo viso
              Solchi che testimoniano
              Il vissuto...
              Solchi
              come pilastri
              Che sorreggono il passaggio delle emozioni
              Che splendono
              Negli occhi...
              Sguardi che si
              Posano sui piccoli pargoli
              dalle mani lisce...
              Piccole mani
              che diverranno mani rugose
              Nonni.
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                Scritta da: Aurora Sisi
                in Poesie (Poesie personali)
                Tra le righe
                di questa vita,
                si aprono spazi
                immensi,
                fatti di sogni,
                emozioni,
                mi portano
                a navigare
                tra le onde
                di vasti mari,
                per mondi immaginari
                di libertà.
                Tra visioni nostalgiche
                di infinito,
                tra memorie definite,
                in cerca di una meta
                permanente,
                lì... oltre tutto,
                dove il sole tramonta,
                voglio un angolo mio,
                voglio vivere
                il mio tempo,
                capire i miei pensieri,
                ripararmi da
                questo uragano
                che, a volte
                mi piega,
                dai momenti incerti.

                Tra le righe di
                questa vita
                voglio disegnare
                Iil mio incantesimo,
                conservando la magia
                dei miei sogni,
                sfidando la malinconia,

                ... Voglio sentirmi... viva.
                Composta venerdì 29 gennaio 2016
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