Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Quando mangiavamo pane e cipolla
i giorni erano più allegri e umani
mentre la tristezza girovagava di notte
sperando che il lavoro spuntasse con l'alba
seduti nella piazza con occhi di speranza.

Tempi duri gli annì 50 del secolo scorso
quando di ferite di guerre erano piene le case.
Mio fratello e altri ragazzi saltarono all'aria
i cui brandelli restarono nel cuore di mamma
insieme alle bombe tedesche lasciate nei campi.

Che schifo le guerre quando il cuore è di ferro!
In tanta tragedia nacque la speranza
lavorando, studiando e pregando.
La guerra è la tragedia di noi uomini mortali
che risolviamo tutto con bombe e spari.

Siamo uomini dal cuore ancora in caverne
mentre il mondo dovremmo farlo più bello.
Invece di armi costruiamo case alla gente
condividendo lavoro, sudore, denaro e gioia.
La nostra terra sarebbe certamente più bella!

Facciamo della bella terra un vero nido umano
amando la natura, la famiglia e tutti gli animali.
Il Padrone dell'universo ci ha fatto solo custodi
per rendere bella la grande culla dove tutti viviamo
sotto il sole, la luna e le altissime luccicanti stelle.
Composta domenica 25 agosto 2019

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