Scritta da: Aurora Sisi
in Poesie (Poesie personali)
Mi avvolgono a volte,
note malinconiche,
che attraversano
quella sottile membrana
del presente,
con i dolci sapori
del passato,
ed i lievi profumi
del futuro.
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Mi avvolgono a volte,
note malinconiche,
che attraversano
quella sottile membrana
del presente,
con i dolci sapori
del passato,
ed i lievi profumi
del futuro.
L'ora dove la realtà incontra il sogno.
Dove tutto tace ed il vento parla.
L'ora dove il cielo accende le stelle.
È l'ora dove il mondo tace per non disturbare
quell'emozione che ci fa tremare,
dove il cuore arde,
dove l'amore è vero,
dove l'amore esiste e non ne puoi fare a meno.
Cammino e mi fermo ad ascoltare,
nell'aria arriva un temporale.
La nostalgia si fa sentire,
è dentro di me, e vuole uscire.
È come una barca in mezzo al mare...
in quelle onde vuole naufragare.
E si ritorna indietro, nell'attimo passato,
dove la mente è ferma,
e non vuole avanzare.
Ritorno a quell'istante,
di un giorno come tanti,
e invece non lo era.
Parole senza senso,
io ti sentii dire.
E dopo aver parlato,
te ne sei andato.
Cerco di ricordare il significato.
Ma la testa gira, gira,
e non ricorda più.
Parole, sospese, e mai recuperate, parole taciute e poi perdute. Parole di oggi, parole di ieri, parole colme di pensieri. Parole non scritte che volano via, senza valore e che danno dolore.
Piangono morenti i campi
e le foglie
in un ultimo addio
lente si mischiano al silenzio
e scompaiono.
Tra i colori dell'autunno
ecco il bianco dell'inverno.
C'è sempre una strana felicità nella malinconia di un attimo...
una piccola scintilla nascosta da un mucchio di foglie ingiallite dal tempo.
C'è la speranza che quel momento ritorni in tutta la sua bellezza,
ma l'unicità gli appartiene.
Ogni bellezza ha il suo tempo, anche nello sfiorire...
lo fa delicatamente senza che tu te ne accorga.
La meraviglia di un istante che lascia il posto al trascorrere inesorabile del tempo.
Resto ancora un po'
su questa riva
a farmi compagnia.
L'orizzonte è una lacrima
che s'inabissa
a largo delle mie ciglia,
il vento spazza via
l'approdo delle labbra.
Tutto tace
dentro
e fuori di me.
Mi perdo
nella geografia
di questo vetro,
Mi vedo tornare
tremendo,
senza tempo
come una maledizione.
E piove.
Stasera la luna è una lama affilata
se scivola vola e sfilaccia le nuvole
brandelli di sangue corrono il buio
un sibilo s(copre) l'aria in tempesta.
Ardente ristoro solleva pensieri e persone
allevia ogni peso di graffi terrestri magioni
di letti, brandine, ponti, stazioni e routines.
Vedo la nebbia e non vedo la luce,
le tenebre danzano intorno a me.
Una malvagia figura in testa mi cuce
un labirinto, mi chiedo perché.
Provo a scappare ma ha il mio stesso passo,
come il cane che la coda si morde,
è il contrappasso?
Conosco già la mia sorte.
Inutile scappare, è meglio attendere
che la Dea passi a salutarmi,
che finalmente mi venga a prendere
e che la sua morbida mano possa toccarmi.
Vedo un bagliore, una strana sensazione.
È un fiore, che grande emozione!
Lo osservo, lo inizio ad ammirare,
Sembra possa sentirmi, comincio ad amare.
Ora nessuno mi segue, smetto di pensare,
Dalle onde mi lascio trascinare
di questo mare interiore,
sembrano anni ma non son nemmeno ore.
Arriva il vento, arriva la tempesta.
Perché ti lasci trasportare?
Perché non puoi restare?
Non risponde, ma sembra far festa.
Appare felice, ma è un altro mare
così diverso, così burrascoso
ma è il fiore che ha deciso cosa fare,
è così vistoso!
Torna la nebbia, è più fitta di prima.
Le tenebre danzano, sapevano che sarei tornato.
Ed ecco l'oscura figura che si avvicina,
Era così scontato...
Inutile scappare, sono già nel labirinto.
Aspetto la Dea, cara vecchia amica!
La voglio abbracciare, ne sono convinto
Conosco la sorte, ma la accetto a fatica.
Ho affidato al mare un messaggio di pace
Ho tanto sperato che la tempesta non lo inghiottisse e nel frattempo l'ho visto tingersi di rosso.
Le onde rimettevano urla, pianti di bambini, fino al silenzio spettrale.
Non un gemito
né un respiro a frantumare l'odio.
Allora ne ho affidato un altro alla terra, ma anche lei si è tinta di rosso mentre echeggiavano colpi mortali su anime cadute
Lì su quella terra
giace la libertà
nell'ultimo sguardo al cielo.