Poesie generazionali


Scritta da: Elona
in Poesie (Poesie generazionali)

L'amore è speciale

Tu sei il mio arcobaleno che mi fa vedere i colori
e mi aiuta a pensare sempre in positivo,
tu sei anche il mio sole, che con i suoi raggi mi riscalda l'anima
e dà tanto amore al mio cuore.
Tu sei così speciale che io ti ringrazio in ogni attimo
è da una vita che credo che l'amore guarisca tutti i mali
ho accolto te fra le mia braccia e mi sento di rivivere.
L'amore reciproco mi aiuta tanto a capire
sei la mia gioia infinita nella vita e la forza per fare bontà
in ogni occasione predefinita.
Composta martedì 17 maggio 2016
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    Scritta da: GENNY CAIAZZO
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Bello è

    Bello è:
    eliminare tutti i giochi d'azzardo,
    e non vedere persone che perdono tutto ciò che hanno,
    bello è:
    sapere che esiste ancora chi soccorre,
    le persone che si trovano in difficoltà,
    bello è:
    vedere un bambino sorridere,
    perché vede insieme la mamma e il papà,
    bello è:
    sopprimere l'orgoglio e riuscire a perdonare chi ami
    anche se ti ha fatto arrabbiare e stare male,
    bello è:
    trovare la speranza mentre il mondo crolla
    e credere in un domani nonostante le avversità,
    bello è:
    osservare due innamorati che si baciano su una panchina
    e desiderare che la stessa cosa succeda anche a te,
    bello è:
    pensare di fermare tutte le guerre
    è dare spazio e senso solo alla pace,
    bello è:
    non doversi vergognare di piangere
    ed avere il permesso di poter soffrire,
    bello è:
    credere che la morte non sia la fine
    e che nel paradiso c'è posto per tutti,
    bello è:
    vivere le amicizie intensamente
    e sapere che non finiranno mai,
    bello è:
    la libertà di amare senza la paura
    e esserci anche quando è difficile,
    bello è:
    non arrendersi mai per nulla
    e convincersi di potercela fare in ogni caso,
    bello è:
    pregare sapendo che c'è chi ti ascolta
    e fare in modo che quel Dio accendi sempre la speranza,
    bello è:
    vedere che un ricco aiuti il povero
    e non fare differenze di nessun genere,
    bello è:
    rispettare ed amare tutti gli animali
    valorizzandoli e trattandoli come membri della propria famiglia,
    bello è:
    non giudicare chi ha scelte sessuali diverse
    e vederli come persone e non come peccatori,
    bello è:
    vedere un anziano non sentirsi inutile
    e continuare sempre a renderlo partecipe della vita,
    bello è:
    perdonare anche chi uccide,
    riuscendo persino a pregare per lui,
    bello è:
    la gioia di poter procreare
    e nel diventare genitore toccare la vera felicità,
    bello è:
    lottare contro i mali incurabili
    e crederci fino all'ultimo respiro,
    bello è:
    permettere ad un cieco di poter vedere con i tuoi occhi,
    ad un paralitico di camminare con le tue gambe,
    bello è:
    trovare il bello anche nelle cose brutte
    e far nascere un sorriso mentre stai piangendo,
    bello è:
    ascoltare gli altri e rispettare le opinioni altrui,
    aiutarsi senza far prevalere inutili competizioni,
    bello è:
    poter leggere quello che i poeti hanno da dire,
    bello è:
    sapere che hai letto fino alla fine tutto ciò che ho scritto,
    bello è:
    poter credere in se stessi senza condanne,
    bello è:
    accorgersi che nonostante tutto la vita è bella.
    Composta venerdì 1 febbraio 2013
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      Scritta da: Elona
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Il lago di Saranda

      Mi sono impressionata dalla tua bellezza e profondità
      talmente tanto che non riuscivo a dire neanche una parola
      ma solamente osservavo te, volevo perdermi nella tua immensità
      ho cominciato a prendere fiato lentamente e ho ringraziato Dio che
      ti ha creato, eri così profondo, trasparente e colore blu
      che io mi innamorai di te finché continuai a resistere e a tirarmi su.
      Parlo di te lago di saranda, quanto tu sei meraviglioso, immenso
      e quanto tu dai piacere, sogni e felicità in eterno.
      Composta sabato 7 maggio 2016
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        Scritta da: Stefano Amoroso
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Terra violata

        Mi hanno calpestato
        mi hanno divorato
        un solco di vanga
        e un seme piantato.
        Mi ha rivoltato
        con roghi infangato
        di terra dei fuochi
        mi hanno infamato.
        Son la tua terra
        ai figli ho donato
        un fiore che cresce
        da seme piantato.
        Concime di padre
        a figlio lasciato
        un solco di zappa
        un seme piantato.
        Frutti maturi
        sudore che gronda
        la terra che bagna
        non grida vergogna
        Il fumo che oscura
        la terra che brucia
        su vita che arde
        non cercar scusa.
        Mi hanno calpestato
        mi hanno divorato
        un solco di vanga
        e un seme piantato
        mi ha rivoltato
        con roghi infangato
        di morti ammazzati
        mi hanno indignato.
        Dalle radici
        son frutto maturo
        un seme piantato
        un figlio sfamato...
        un solco di vanga
        d'amor coltivato
        un solco di ruspa
        Un figlio ammazzato.
        Composta domenica 8 maggio 2016
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          Scritta da: Leonardo Natale
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Sono dentro una scuola,
          chiuso forzatamente per cinque ore,
          tutti i giorni.
          Il mio occhio cade dietro i vetri della finestra,
          non conosco il mondo fuori,
          quello del mattino.
          Non conosco i suoi odori,
          non conosco i suoi colori,
          la sua aria.
          Un dì non entrai a scuola,
          era grottesca la mia idea
          di esplorare il mondo al mattino.
          Scoprii nuovi odori,
          ignoti per me.
          L'odore del pane appena sfornato,
          l'odore del caffè che usciva dalle case durante il mio tragitto,
          l'odore dei fiori appena svegli.
          Udii nuovi suoni,
          il rumore e le urla degli autisti che indiavolati suonano il clacson,
          il vociare dei bambini che entrano a scuola,
          il rumore della città mentre lavora,
          il rumore delle tazzine del caffè nei bar,
          il cinguettio degli uccellini,
          che liberi scorrazzano nel limpido cielo azzurro,
          ecco,
          vorrei essere come loro,
          libero,
          di correre nei prati,
          di gridare quanto sia meravigliosa e imprevedibile la vita,
          ed è questo il bello.
          Essere liberi,
          nei pensieri,
          nel parlare,
          nel fare,
          nello scrivere,
          nel tutto.
          Senza nessuno che ci dica cosa dobbiamo fare e cosa non.
          Noi dobbiamo essere liberi, come gli uccellini.
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Luce di maggio

            M'inchino al tuo fiorire smisurato!
            agli atomi ribelli che s'esaltano di sole e
            alla speranza, che a tutti costi vuole
            rimediare le offese fra i vari colori.
            La pioggia fredda il tuo calore trafuga
            e l'erba giovane si muove nella valle:
            si pensa a domani con più vigore,
            si scaccia il maggiolino e, l'ape va
            dentro e fuori, in parti-celle pone,
            gioia di fiore.
            Come non amarti mese di rosa?
            insorgo al mattino e poco per volta
            vengo dal tuo profumo, avvolta.
            E, non m'importa se, il vento soffia su
            d'un pino senza testa: m'importa che si
            salvi la foresta e, tutti gli animali in essa contenuti.
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              Scritta da: GENNY CAIAZZO
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Protesta

              Protesta
              che vita è questa,
              di valore cosa resta,
              mamme che danno alla luce creature,
              e poi gli fanno atroci torture,
              bruciano col peccato un valore così forte,
              dando prima la vita e poi la morte,
              pedofilia nascosta nelle scuole,
              davanti a questi orrori
              non ci sono più parole,
              protesta
              non c'è più niente di umano,
              spaventa pure il vaticano,
              ed io lo urlo ad alta voce,
              che Dio scenda dalla croce,
              basta con questi massacri,
              in fiamme anche i luoghi sacri,
              il bullismo che devasta,
              e nessuno dice basta,
              donne violentate e spaventate,
              non protette e poi ammazzate,
              protesta
              seviziati i nostri diritti,
              e quelli al potere stanno zitti,
              corruzione in tutti i settori,
              sempre più suicidi e troppi dolori,
              protesta
              facciamo qualcosa,
              la vergogna è spaventosa,
              politici che regnano nonostante la tempesta,
              perché chi sta bene non protesta,
              uniamoci tutti per farla finita,
              rendiamo dignitosa la nostra vita.
              Composta sabato 19 novembre 2011
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                Scritta da: Enzo Di Maio
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Io

                Io che sono chi non vorrei essere
                io che penso
                io che vedo
                io che sono deluso
                io che a volte piango
                io che mi pongo tante domande
                io che non so darmi mai risposte
                io che vivo in un mondo sporco
                io che osservo l'uomo uccidere l'uomo
                io che ascolto che è per volere di un qualche Dio
                io che alzo sempre gli occhi al fumo perché non c'è più cielo
                io che sono stanco
                io che cerco solo pace, silenzio, riposo
                io che vorrei tanto essere te,
                fortunato amico mio,
                che sempre ridi, che ti sta bene tutto
                che non annaffi l'orto perché domani forse piove
                che ti lasci fare un culo come un mazzo
                che non apri mai bocca per dire basta
                e sei la prova di quanto in fondo bello sia, quasi poesia
                vivere questo sporco mondo con la tua prerogativa,
                quella di non capire un beneamato cazzo.
                Composta sabato 23 aprile 2016
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